Il silenzio avvolgeva la testa stanca di Aaron.
Era ancora sdraiato sul divano con gli occhi chiusi rivolti verso all'alto soffitto, appena ristrutturato.
Era in pace.
Nessun rumore.
Nessuno che parlasse, quando ad un tratto...
<< Scusa, volevo solo sapere dove eri stato. Tutto qui >> chiese a voce alta.
<< Sono andato in ufficio a finire alcuni documenti per dei clienti >>, rispose infastidito l'altro.
Aaron sospirò rimanendo nella stessa posizione, ma non durò molto; << Non potevi venire a casa con me >> gli domandò
<< Dopo quello che è successo, pensi davvero che sarei riuscito? >>domando lui a lei cercando di chiudere la discussione.
Aaron si toccò i capelli con la mano sinistra, aprì gli occhi e si alzò dalla comoda posizione per sedersi sul divano marroncino in pelle; i suoi vicini continuarono a discutere per un altro paio d'ore prima di andare a dormire.
<< Poveraccio >> disse Aaron mentre si drizzava dal divano per lasciare il salotto buio con lo scopo di andare a dormire nel suo nuovo letto.
La mattina seguente nell'appartamento che profumava ancora di nuovo Aaron si stava legando una cravatta azzurra con dei pois blu e celesti; alzò lo sguardo per ammirarsi allo specchio << Bene >>, disse facendo un sorriso. Aggiunse al polso un Rolex d'oro poi si avviò verso il salotto, prese la giacca e uscì dall'attico.
<< Buongiorno >>
Aaron si voltò subito al saluto, << Buongiorno >> rispose avvicinandosi all'ascensore.
<< Ti sei appena trasferito? >>
Lui annuì guardando gli appuntamenti sul cellulare poi disse << Scusa la domanda. Ah no, fa niente. Non sono affari miei. Scusa >>.
Frederick lo guardò strizzando gli occhi e disse << Oddio, ma tu sei il figlio di quel pasticcere. Aspetta... >>
Lui socchiuse gli occhi e sospirò << Mich >>
<< Ecco Mich >> sottolineo Frederick con un gesto della mano.
<< Sei un FAN o ti piacciono i dolci? >>domandò Aaron senza guardarlo in faccia.
<< Io un FAN?
No – no. Io sono un avvocato non ho tempo di preparare dolci o altro >> rispose facendo un ghigno; intanto le porte dell'ascensore si aprirono ed i due uomini vestiti in giacca e cravatta entrarono insieme in ascensore.
<< E' la mia fidanzata una FAN. Ha tutti i suoi libri >> finì per dire lui, quando gli suonò il cellulare. Aaron gli sorrise e guardò davanti a sé.
Scesero allo stesso piano. Nel parcheggio del condominio, continuava a cinguettare al cellulare.
Sarà la fidanzata?!
Penso lui.
Frederick aveva il viso solare e sorrideva, ad Aaron sembrava strano, li aveva sentiti qualche ora fa urlare; forse avevano risolto il loro battibecco la stessa sera col sesso.
Eh si, il sesso è miracoloso
Pensava lui mentre camminava verso la sua AUDIA5 quando si accorse che il suo vicino si era fermato. Una NEWBEETLE rossa fiammeggiante si accostò vicino a Frederick e dalla macchina scese una bionda con delle gambe lunghe, strizzata in un vestito nero tipo tailleur. Allungando le braccia dietro al collo inizia a baciarlo con passione. Aaron scosse la testa ed aprì la portiera dicendo << Meno male che ora sono single. Troppi problemi >> tolse il freno a mano, mise la prima e oltrepassò la coppietta affiatata.
STAI LEGGENDO
Una pasticciona di nome Nina
RomanceManhattan è la città più bella che Nina aveva mai visto. Qui ha trovato la sua mamma dopo l'abbandono, un bel lavoro presso una pasticceria nel cuore della città e il suo amore per Frederick. Ma tutto sta per cambiare nella sua vita.