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Mossi avidamente i fianchi e feci un finto sorriso alla folla che esultava, riconobbi alcuni volti familiari nella folla e li salutai con un bacio. Uomini sposati, ragazzi in cerca delle prime esperienze, uomini d'affari, uomini distrutti. Quelli erano i volti che vedevo ogni sera, quelli erano i volti delle persone che si avvicinavano e riponevano manciate di dollari nei miei indumenti intimi. Quelli erano i volti che venivano ogni sera al Fangtasia.

I miei occhi vagavano tra la folla e osservavano con disgusto i volti degli uomini che mi guardavano con lussuria. La musica cessò e Beth mi diede il cambio, quando tornai nel mio camerino presi tutti i soldi dal bordo del mio perizoma e dalle coppe del mio reggiseno. 900 bigliettoni. Bussarono alla porta e una testa bionda sbucò dall'uscio "ciao bambolina, sei stata fenomenale ... stacca prima, vai a casa e riposati per domani perché abbiamo un addio al celibato" disse Adam abbracciandomi. Alzai lo sguardo verso il grande orologio sul muro, le 3.15. "grazie" dissi sorridendo e gli diedi un bacio sulla guancia.

Quando arrivai a casa le luci erano spente e l'appartamento era silenzioso, sfilai gli alti tacchi per fare il meno rumore possibile e entrai nella mia camera. Nascosi i soldi sotto il materasso e le scarpe sotto il letto. Mi lasciai cadere di peso sul letto, sentendo le molle del materasso contro la mia schiena. Stetti a guardare il soffitto per un tempo che mi parve infinito, canticchiando sotto voce Everglow dei Coldplay. Quando la forza di volontà si impadronì di me contrassi gli addominali e mi alzai dal letto, levando i pantaloncini stretti, le calze a rete, il top striminzito e la biancheria intima. Indossai un paio di mutande comode, una maglietta vecchia e un paio di pantaloni della tuta. Mi rifugia sotto al piumone e tenendo saldo tra le mani il suo ciondolo mi addormentai.

La osservavo fare colazione, il suo caschetto nero e i suoi abiti in pelle che facevano risaltare le sue curve mi davano disgusto. Da piccole ci confondevano e noi ci divertivamo a prenderli in giro. Eravamo unite, le gemelle inseparabili. Abigail e Margaret, l'una la forza dell'altra.

Ora la guardavo e non mi sembrava lei, qualcosa ci aveva divise. Avevamo scelto due strade diverse, dopo quella notte: lei aveva scelto di dare sfogo al fuoco che bruciava nei meandri del suo cuore, con una rumorosa ribellione e io avevo scelto una silenziosa rivolta, e nessuno avrebbe mai sospettato di me.

"cazzo guardi?" inveì contro di me, spostai lo sguardo imbarazzata "niente, scusa, ero sovra pensiero." mi giustificai. Mi alzai da tavola e riposi la mia tazza nel lavandino per poi andare in bagno. Mi guardai allo specchio, profonde occhiaie solcavano gli occhi per via delle poche ore di sonno e i miei capelli erano spettinati. Aprii l'acqua fredda e mi sciacquai la faccia, insistendo leggermente sugli occhi per levare i residui di trucco dalla sera precedente. Pettinai pazientemente i miei capelli e li lasciai sciolti sulle spalle. Misi i soliti occhiali con la montatura nera e indossai la divisa scolastica.

La Birmingham Community Charter High School si innalzava davanti ai miei occhi e la ghiaia del parcheggio scricchiolava sotto la mia scarpa mentre scendevo dalla macchina, portai le mani alle spalle e strinsi gli spallacci dello zaino. Charlie scese dall'altro lato dell'auto, mi fece un sorriso complice e si sistemò la montatura degli occhiali. Aprii la portiera ad Olivia che una volta uscita dalla macchina stirò con le mani la gonna sulle gambe e si sistemò lo zaino.Charlie bloccò l'auto e iniziammo ad avviarci verso l'istituto. Iniziammo ad avviarci verso un'altra giornata di prese in giro e di bisbigli.

Erano seduti su una panchina, alcuni sul bordo dello schienale, altri correttamente. Ridevano e ti fissavano con aria di superiorità. Incrociai di sfuggita i suoi occhi ma distolse lo sguardo e in quel momento il ragazzo biondo al suo fianco pronunciò le fatidiche parole, con il suo solito accento irlandese "Guardate chi passa! Piccoli pulcini avete perso la strada per la biblioteca?" il gruppo scoppiò a ridere, alcuni ci tirarono delle palline di carta e altri imitavano il verso dei pulcini. Strinsi i denti e sospirai continuando a camminare, verso la nostra classe.



Spazio me.

ciao a tutti!

Eccomi qui con il primo capitolo di questa storia.  Ci tengo a precisare che i personaggi sono totalmente frutto della mia immaginazione e gli attori che ho scelto per il cast "regalano" loro solo l'aspetto fisico, il Fangtasia è il nome di un bar presente in una serie tv che amo (True Blood) e quindi ho deciso di inserirlo nella storia. 


Votate e commentate, dicendomi cosa ne pensate. Una stellina per voi non è niente ma per me è molto importante. Al prossimo capitolo!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 07, 2016 ⏰

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