Savage

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Sguardo vacuo, iridi perse in un punto imprecisato di quella tenda e vista appannata, come un pesce fuor d'acqua agli ultimi boccheggi di vita, Lucy, unica figlia del capo tribù, si lasciava vestire con abiti da cerimonia e tingere le spalle nude e il volto con misture di acqua e argilla rossa.

Stringendo i pugni si disse mentalmente che avrebbe superato quel giorno con lo stesso coraggio e fierezza che suo padre le aveva sempre insegnato d'avere.

Ma gli spifferi d'aria fredda che, da sotto il pesante tessuto della sua tenda, le accarezzavano le gambe facendola rabbrividire sembravano chiamarla, mostrandole la via per scappare da quella cerimonia combinata.

Le voci delle ragazze intente a prepararla sembravano lontane e sommesse ma arrivarono comunque alle orecchie di Lucy

-Dicono che sia il loro miglior cacciatore e combattente- disse Cana tracciandole una linea rossa dalla fronte alla punta del naso

-che abbia la forza di un drago- continuò Juvia intrecciandole i capelli, come se quelle informazioni fossero in qualche modo fonte di giubilo per la ancora muta e bionda sposa.

Lucy avrebbe soltanto voluto vederlo prima del matrimonio, anche solo una volta, voleva sapere che suono aveva la sua voce e voleva conoscere il colore dei suoi occhi e la natura del suo animo, ma aveva perso il conto di quante volte il padre le aveva negato tale chimera.

Il profondo e tuonante suono dei tamburi si fece all'improvviso sentire distogliendo la giovane da quei pensieri, il momento era arrivato

-sei pronta- disse Juvia sistemandole un ultima ciocca di capelli.

Lucy si chiese se quella fosse una domanda piuttosto che una constatazione, così fosse stato avrebbe risposto un tremante "no", ma alzò comunque il capo uscendo dalla tenda, ingoiando un groppo di paura e afflizione.

Petali bianchi di camelia erano stati sparsi sul terreno, tracciando il sentiero che lei avrebbe dovuto percorrere per arrivare al sacro focolare dove una scura figura l'attendeva di spalle.

I volti che la circondavano erano sorridenti, così euforici che le due più forti tribù di Magnolia potessero finalmente unirsi in un unica e inarrestabile potenza.

Insieme intonavano canti gutturali a ritmo di quell'incessante battito di tamburi mentre, i più vicini al percorso della fanciulla, gettavano semi di melograno ai suoi piedi.

Passo dopo passo la luce del fuoco rendeva più visibile l'ampia schiena del giovane che l'attendeva, aveva lunghi capelli rosei e braccia muscolose segnate da linee nere e cicatrici.

Realizzare di essere finalmente così vicini fece tremare le ossa di Lucy che in un ultimo passo raggiunse il fianco del suo futuro sposo, ringraziando mentalmente i muscoli delle sua gambe per aver retto fino ad allora.

I tamburi cessarono di battere nello stesso istante che i loro sguardi si incontrarono, ciuffi selvaggi di capelli contornavano il viso del ragazzo e la carnagione olivastra risaltava il verde profondo dei suoi occhi.

Non erano occhi cattivi, nonostante le numerose cicatrici che segnavano il suo torso nudo e la vigorosa stazza fisica che suggeriva rozzezza, quegli occhi accesi sapevano di calore e protezione.

Come una folata di vento la paura di Lucy sembrava essere stata spazzata via, sostituita da una sensazione nuova, indefinita, e un battito cardiaco violento.

Lucy nemmeno si accorse dei passi di suo padre che, come da tradizione, si accingeva ad eseguire il cerimoniale, essendo troppo presa da quel turbinio di emozioni che stava cominciando a farle girare la testa.

Time After TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora