Unione sovietica
-1924
ascesa al potere di stalin
Era una notte buia e tempestosa, e l'animo dell'orso, si apprestava ad entrare nella carne di coloro che lo meritavano.
Madre russia è terra difficile!
Ci sono sempre stati problemi del genere nella nostra fredda patria, e qualcuno dovrà pur governarla con il pugno di ferro!
Disse Dimjitri, con il suo accento marcato e il suo patriottismo piuttosto incoerente.
T.. t-tutto ciò è sb..sbagliato!, viviamo in un mondo di tt-terrore
Rispose Frederick con le sue frequenti balbuzie
Boh io vado a mangiarmi una pizza.
Rispose Kilow con il suo strano accento italiano, anche se nato in russia
Se non altro, abbiamo i nostri strumenti per non pensarci
Aggiunse
Ma cosa vai dicendo italiano bastardo, ormai nessuno è più interessato a nostra musica, e calo economico di certo non aiuta
Rispose Dimjitri
Non hai tutti i torti, il denaro comimcia a scarseggiare, dovrò cominciare a comprare la pizza surgelata al crai, aspè, il crai non è ancora stato inventato, diamine.
Rispose con evidente malessere.
Sfregando le sue mani sui tasti del suo pianoforte, Kilkow sentiva come un piacere unico, facendo da tramite fra la sua anima e lo strumento, un piacere animalesco, ma tutto fù interrotto da quel "tock".
Non compriamo un cazzo!
Disse dimjitri a tono alto
*TWHOMP*
La porta venne sfondata, i tre musicisti vennero sedati.
Al loro risveglio
Legati ad un trasportino per merci
Luci rosse, gente morente, patrioti come loro con meno diritti evidentemente.
Porco schifo siamo in un gulag, giuro che la pizza l'avrei pagata dopo!
Disse Kilkow.
Nn-n non credo che siamo qq-qui per la tua pizza.
Tentennò frederick
SILENZIO! CONTRORIVOLUZIONARI!
*La guardia in rosso li colpì*
L'unica cosa a cui sono contro è l'ananas nella pizza....
Affermò dolorante.
I tre vennero condotti in una cella, accusati di controrivoluzione molto probabilmente.
NO! Brutto colione! Ora tu spiega noi cosa cazzo è questa situazione!
Urlò Dimjitri alla guardia che lo ignorò palesemente
I tre si ritrovarono soli e reclusi in quella piccola cella, senza via d'uscita
Facendo sorgere soltanto domande.
Gli fù conferita l'informazione che sarebbero stati accusati di controrivoluzione, e grazie al cazzo, i gulag per quello sono fatti, che deficenti,
Hanno avuto bisogno della guardia che glie lo spiegasse, madonna santa se riesco a staccarmi dalla narrazione giuro che vado la e li prendo a sberle tutti e tre.
Comunque 30 minuti dopo, vennero condotti ai lavori forzati, spaccare pietre, trasportare blocchi, ma l'orso cominciava a risvegliarsi.
Passarono giorni
Settimane
E poi mesi
Fino a quando, resosi conto che da quel posto infernale non sarebbero usciti vivi, escogitarono un piano di evasione, rubarono un coltello dalla mensa, e appena fatta notte, sgozzarono la guardia davanti alla loro cella attraverso le sbarre, presero le chiavi, e Kilkow indossò l'uniforme
Usando la scusa del dover trasportare i due prigionieri, presero un fuoristrada, e scapparono per Mosca.
Tornarono a casa, nel vial dello strumento 13
(Trovatelo voi un nome migliore per la via, eccheccazzo)
E gli rimasero solo i loro strumenti, Kilkow un piano, Dimjitri la sua chitarra, e Frederick il suo sassofono.
Andarono per strada, e cominciarono a suonare, di nuovo quel piacere, quel pensiero di felicità nel suonare lo strumento, molta gente si mise a guardare, lo spettacolo illegale, poichè trasmetteva allegria, trasmetteva la felicità, dava la forza di vivere nel terrore, quel terrore che gli stessi musicisti avevano vissuto di persona,
la forza di un orso, di sconfiggerlo.
The Soviet Bears.
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The Soviet Bears
Short StoryBoh, non avevo niente da fare e l'ho scritto, non so se farò una continuazione, ma per ora, buona lettura