6°CAPITOLO
Dopo aver girato per una ventina di minuti, finalmente trovo il supermercato. In un buco. No, non è un eufemismo, in un vero e proprio buco incastrato tra due edifici. Rientro a casa con tutto l'occorrente di cui ho bisogno e mi metto a sistemare.
In una cittadina così piccola sono già riuscita a farmi odiare da qualcuno, però, sorprendente. Sembrerei davvero così piccola, se dicessi che voglio la mamma? Scuoto la testa mentre getto una tavoletta di cioccolato con forza in frigorifero. Non posso iniziare già a piagnucolare. Sospiro e spengo la luce della cucina dirigendomi in salotto. Qui ci vuole n po' di televisione. Mi accoccolo sul divano e metto un film a caso, poi senza accorgermene, mi addormento.
Quando mi risveglio il sole non invade più la stanza. Sbadiglio e guardo l'ora, sono le 11 passate del mattino. Com'è che sembra notte? Mi alzo e vado alla finestra del soggiorno. Fuori è letteralmente buio. "Ma che cavolo..." un tuono mi interrompe illuminandosi in cielo e poi risuonando forte e chiaro. "Accidenti!" torno di corsa sul divano e immergo la testa tra i cuscini. Li odio, odio i tuoni, come odio i fuochi d'artificio e lo scoppiare di un palloncino. Quel rumore assordante, che ti arriva dritto alle orecchie e alla testa. Non riesco a sopportarlo, mi fa quasi paura. Alzo leggermente la testa e subito, una luce forte invade la stanza, seguita dal forte rumore e poi l'acqua inizia a cadere. Così forte che riesco a sentire vibrare il tetto. Riformulo; non mi fa 'quasi paura', mi terrorizza letteralmente. Non ho mai visto una cosa del genere. Non ho mai visto un tempo cosi strano. Corro ad accendere la luce, ma appena premo l'interruttore, la lampadina esplode cadendo in mille pezzi. Cado a terra per lo spavento ed inizio a urlare. Forte. Sono letteralmente terrorizzata, sto tremando. Cosa devo fare? Smetto di urlare quando due colpi forti alla porta sovrastano le mie urla. Alzo di scatto la testa. Chi diavolo è con questa pioggia? "Abigail?!" urla una voce. Mi alzo lentamente da terra e mi avvio alla porta. La apro ancora tremante, senza nemmeno guardare chi è. Perché l'ho riconosciuto dalla voce. Il vicino. Apro e lo trovo fuori, sul portico, bagnato fradicio. "T-tu cosa ci fai qui?" chiedo ancora tremando leggermente. "Stai bene? Ho sentito delle urla" dice guardandosi intorno. "Delle urla? Mi hai sentita urlare da casa tua?" chiedo quasi sorpresa "Ero fuori" dice serio "Fuori? Con questo tempo?" Chiedo ancora più stranita. "A proposito del tempo, che dici mi fai entrare, o devo rimanere qui fuori bagnato fradicio, ancora per molto?" dice, e anche se sono ancora sorpresa di vedermelo sul portico, mi faccio indietro e lo faccio entrare.
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SALVEEEE.
SI GENTE, ECCO A VOI IL 6° CAPITOLO.
YEE.Da ora le cose inizieranno a farsi abbastanza interessanti, quindi beh, buon divertimento! Spero la storia vi piaccia e se è così lasciate una votazione e un commento. (Come sempre è gratis). Tornerò presto.
*come sempre si accettano critiche costruttive*
un bacio:*
-ALE<3
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INTENSE
FanfictionPROLOGO Lei è Abigail, ma preferisce Abby. Si è appena trasferita in una nuova città, sola, lontana da sua madre. È terrorizzata all'idea di un mondo nuovo, amici nuovi, scuola nuova, nemici nuovi. Eh già questa è la cosa che terrorizza di più A...