Il rumore della sveglia risuonò nella piccola stanza per ben cinque minuti. Leo nascose la testa nel cuscino, ignorando l'assordante suono. Aveva sonno e non aveva voglia di alzarsi per andare a lezione, soprattutto dopo l'incontro della sera precedente. Qualcuno ovviamente non la pensava come lui. Diversi, forti, battiti alla porta lo fecero sobbalzare, facendolo finire a terra. -Valdez alzati subito!.- La voce di Piper arrivò dalla porta chiusa. Il ragazzo imprecò, massaggiandosi la testa che aveva sbattuto. Aprì la porta sbadigliando. -Alla bon'ora!- esclamò la ragazza entrando. Leo chiuse la porta e seguì la sua amica in silenzio. -Potresti spegnere questo casino?- La canzone degli AC/DC, ovvero la sua sveglia, suonava ancora a tutto volume. Il ragazzo la spense e si gettò sul letto a faccia in giù. -Sbrigati che facciamo tardi.- l'ammonì l'amica, dandogli uno schiaffo sul braccio. -Non vengo a lezione oggi.- disse lui, senza muoversi. -Andiamo Leo, oggi hai meccanica. Tu non puoi saltare una lezione del genere!- Esclamò la ragazza. Leo sbuffò. -Non ne ho voglia.- disse alzando la faccia dal cuscino per guardare Piper. Piper alzò un sopracciglio, guardando il ragazzo con sospetto. -Cos'è successo, Leo?- Gli chiese facendolo voltare verso di lei. -Niente.- replicò lui in fretta, evitando gli occhi indagatori della ragazza. Piper sbuffò. Si buttò su letto e fece alzare il viso del ragazzo dal cuscino. -Leo Valdez non salterebbe mai e poi mai una lezione di meccanica. Mai.- spiegò la ragazza, guardando il viso dell'amico. -Allora?- -Allora cosa?- chiese Leo mettendosi a sedere. Piper alzò gli occhi al cielo. -Cosa è successo?- domandò nuovamente. -Niente.- ripetè lui. -Oh, andiamo Leo, sono la tua migliore amica da quando avevamo dieci anni, non puoi mentirmi.- Esclamò la ragazza fissando il volto di Leo. Se ne stava seduto a gambe incrociate sul letto, gli occhi bassi e le mani ferme. No, quello non era il suo migliore amico. Leo Valdez era la persona più chiassosa che avesse mai conosciuto. Parlava in continuazione, sorrideva sempre e non stava mai fermo. Leo era così e non cambiava mai. Solo dopo la rottura con la sua fidanzata Chione, per qualche giorno era diventato cupo e silenzioso da far invidia perfino a Nico Di Angelo. Aveva tutte le ragioni per farlo dato che aveva scoperto che la bella bionda di cui si era follemente innamorato l'aveva tradito con il primo che passava, ovvero un idiota alto e palestrato di nome Zete.(*) -Hai visto Chione.- intuì la ragazza. Al nome della sua ex Leo si lasciò cadere nuovamente sul cuscino con un lamento. Piper seppe di aver fatto centro. -Dove stava quella stronza?- chiese. Leo alzò la testa dal cuscino, con aria stupita. Piper non era una ragazza volgare, non usava mai parolacce, ma quando si trattava di quella ragazza le salivano i nervi. Non era dovuto solo al fatto che aveva preso in giro e fatto soffrire il suo migliore amico, quella ragazza non le era andata mai a genio. Non aveva mai capito come mai una delle ragazze più popolari della scuola si fosse interessata a Leo. Non che Leo fosse un brutto ragazzo, solo che non era proprio il tipo che attirava l'attenzione di quel tipo di persone. Insomma non era come Jason o Percy, i più belli della scuola con cui tutti e tutte si vorrebbero fermare a parlare. Leo era solo Leo e basta, niente di più e niente di meno. Leo era il bambino che a dieci anni aveva costruito una girandola con i fermagli per i capelli di Piper solo per farla smettere di piangere. Leo era il ragazzo che a quattordici anni aveva saltato la scuola e si era preso una sgridata dai genitori solo per aiutare Percy con il suo motorino rotto. Leo era il ragazzo che lavorava in un'officina meccanica per guadagnarsi i soldi per vivere. Leo era insomma un ragazzo speciale, il più speciale che lei avesse mai conosciuto e Chione, nei suoi quasi due mesi di relazione con lui, non l'aveva capito. -E' venuta in officina ieri sera.- spiegò il ragazzo, torcendosi le mani. -E cosa voleva?- chiese Piper, sentendo la rabbia crescere. Leo sospirò. -Aveva avuto un guasto alla macchina.- -Non mi dirai che gliel'hai riparata !- Piper si alzò in piedi, fissando intensamente il ragazzo. Leo emise un gemito. -Beh, stavo per farlo.- -LEO!- urlò Piper, con sdegno. -Ma non l'ho fatto!- Aggiunse velocemente l'amico, guardando la ragazza negli occhi. Piper assunse un'aria interrogativa e Leo sospirò sconfitto. Sapeva di dover dire tutta la verità all'amica. -Quando l'ho vista ho cercato di nascondermi e di mandare qualcun altro ad aiutarla, poi mi sono ricordato che se ne erano già andati tutti, così mi sono fatto coraggio e l'ho affrontata.- raccontò Leo -E lei cosa ha fatto? - domandò Piper, tornando a sedersi al fianco dell'amico. -Mi ha detto che la sua macchina era guasta e che gliela dovevo riparare al più presto.- -Leo, intendo dire cosa ha fatto quando ti ha visto?- chiese nuovamente la ragazza, con infinita pazienza. Leo abbassò gli occhi. -Oh, beh... Lei ha fatto finta di non conoscermi, era in compagnia di Ethan Nakamura, non poteva far certo sapere al suo nuovo ragazzo che mi conosceva.- -Che stronza!- esclamò Piper forte. -Così ha lasciato anche quel bamboccio di Zete per stare con Ethan. E' proprio una tr...- -PIPS!- la interruppe Leo, urlando. -Ho afferrato il concetto, grazie.- -Scusa, ma odio quella ragazza.- spiegò Piper con un mezzo sorriso. -Già, anche io- aggiunse Leo con un sospiro. -E poi? Che cosa hai fatto?- continuò la ragazza, dopo un attimo di silenzio. -Stavo controllando la macchina per scoprire quale fosse il problema, quando lei ha iniziato a blaterare che dovevo sbrigarmi e che non sapevo svolgere il mio lavoro, e lei sa benissimo che non è vero, dato che le ho riparato l'auto tantissime volte. Mi ha chiamato nullità circa dieci volte in cinque minuti.- Leo prese un respiro, stringendo i pugni. -Ad un certo punto mi sono stancato e le ho urlato contro che forse l'auto si era rotta perché era stanca di sentire le sue stronzate.- Piper emise un verso di esclamazione. -Grande Valdez! Lei cosa ha risposto?- -Ha iniziato a urlare qualcosa contro i meccanici brutti con la lingua troppo lunga. Ethan è accorso subito in suo aiuto, voleva che chiedessi scusa alla 'principessa'- Disse l'ultima parola con un verso disgustato. -Sono scoppiato a ridere e gli ho detto che era lei che doveva scusarsi con me per avermi lasciato per il primo che passava e per avermi spezzato il cuore. Poi gli ho detto che l'auto aveva bisogno di una revisione e che sarebbe stata pronta il giorno dopo. Li ho cacciati fuori entrambi sbattendo la porta.- Leo si lasciò cadere nuovamente sul letto, con uno sbuffo. -Leo sai che non devi stare male per lei, non si merita neanche questo.- Gli disse Piper stendendosi al suo fianco. Leo annuì piano. -Lo so, ma mi chiedo se mi ha mai amato in tutti quei mesi o se mi ha preso solo in giro.- Leo sospettava da tempo che la sua relazione con la bella Chione non avrebbe avuto lunga durata, ma non pensava che andasse a finire così. Chione con lui era sempre stata diversa, sorrideva, scherzava e non aveva quella sua aria di superiorità che aveva -e ha tutt'ora- sempre. Non aveva mai capito cosa la ragazza avesse visto in lui, insomma lui era basso, mingherlino e i suoi capelli erano un cespuglio ingarbugliato. Non era affatto il tipo ragazzo adatto a Chione: alta, snella, con una chioma lunghissima bionda e tremendamente bella. Chione era conosciuta come la regina di ghiaccio, una ragazza che non lasciava trapelare i suoi sentimenti e che soprattutto non prestava tanta attenzione ai ragazzi con cui stava. (Che erano sempre bellissimi e palestrati). Proprio per questo Leo si era sorpreso di sentirla ridere ad una sua battuta, ed era rimasto ancora più sbalordito quando lei gli aveva chiesto di uscire. Per non parlare del primo bacio che si scambiarono, fu dolce e caldo. Niente a che vedere con il carattere della regina di ghiaccio. Sembrava che Leo pian piano avesse imparato a sciogliere tutto quel freddo che la circondava. Il ragazzo era felice con lei, e a volte anche la stessa Chione sembrava esserlo. Ma dopo qualche settimana che si frequentavano Leo avvertì subito un cambiamento - non voluto certo da lui- nella loro relazione. Chione era sempre più distante, il ghiaccio attorno a lei si stava riformando. La ragazza si era stancata di Leo ed era ritornata ad essere la scorbutica regina di ghiaccio che dominava la scuola. Tradì Leo con un bamboccio palestrato di nome Zete, e la loro relazione finì definitivamente. Il ragazzo non ne era sorpreso, solo non si aspettava quel tradimento. E soprattutto non si aspettava di essere trattato come uno straccio usato, vecchio e dimenticato quella sera in officina. Piper al suo fianco gli strinse un braccio, con fare rassicurante. Leo era grato all'amica per il suo sostegno. Piper era sempre li per lui ad aiutarlo nei momenti più tristi della sua vita. Sospirò e si alzò dal letto. -Ehi Miss Mondo so che sono super sexy, ma lasciami almeno respirare.- disse guardando l'amica. Piper sorrise. -Il mio Valdez è tornato!- esclamò abbracciando forte il ragazzo. Leo sorrise a sua volta. -Che ne dici di un gelato?- domandò afferrando il giubbotto da aviatore, abbandonato su una sedia. Piper lo studiò dalla testa ai piedi. -Leo vorresti uscire in pigiama?- Il ragazzo osservò i vestiti che aveva addosso: un paio di pantaloni del pigiama rossi, con diverse fiammelle di fuoco disegnate sopra e una T-shirt arancione -che gli aveva regalato Piper lo scorso Natale- con una scritta enorme: THE RAPAIR BOY IS HOT. Alzò le spalle e si infilò le scarpe e il giubbino. -Non ho voglia di cambiarmi quindi stamattina esco così.- Piper scoppiò a ridere, senza però ribattere. Era abituata alle follie di Leo, bastava pensare che andava girando per la scuola con una cintura per gli attrezzi. A cosa cavolo gli serviva? Si alzò dal letto e seguì l'amico fuori. -Oh, me ne stavo quasi dimenticando.- Disse mentre chiudevano la porta. Leo si voltò verso di lei, curioso. -La tua strabiliante amica ti ha procurato un appuntamento con Calypso Nightshade.- Piper fece un grande sorriso. Il ragazzo guardò l'amica a bocca aperta. -Come ci sei riuscita? Quella ragazza mi odia!- Piper alzò le spalle con noncuranza. -Non ti odia poi così tanto a quanto pare.- -Sul serio Pips?- chiese Leo iniziando a saltellare, come faceva sempre quando era eccitato per qualcosa. -Ha accettato sul serio?- Piper rise. -Si, stasera hai un appuntamento mio caro Valdez.- Leo strinse Piper forte. -Sei la migliore McLean!- esclamò. La ragazza sorrise, contenta di vedere nuovamente il suo amico sorridente. -Ora mi devi un gelato, andiamo.- gli disse trascinandolo in strada. Leo la seguì, continuando a sorridere.
Caly ❤