Prologo.

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- 13 settembre 2004 -

È tutto così colorato qui dentro, le pareti hanno tutte colori diversi, e ci sono così tanti bambini che non so con chi parlare.
Qualcuno sembra avere gia qualche amico, ma io non conosco nessuno. Giro per la classe, devo avere l'aria di una stupida.
Poi mi guardo attorno e... Come fa ad indossare una maglietta di quel colore?

Mi avvicino a maglietta-gialla-schifosa e gli picchietto due dita sulla spalla destra.
« Come fai a mettere una maglietta di questo colore? »
Si gira, mi guarda negli occhi e aggrotta la fronte.

« Io sono Shawn, e il giallo è il mio colore preferito. »
« Io sono Samantha e il giallo mi fa schifo. »

Gli faccio la linguaccia, così impara a vestirsi così. Lui rimane immobile, poi chiude gli occhi. Non starà per piangere, vero?

« Bene, Sam, allora a me fa schifo il tuo colore preferito. »
Perché mi ha chiamata Sam? È un nome da maschio, e io sono una femmina.

« Il blu è un colore bellissimo! E poi io mi chiamo Samantha, non Sam. »
« A me piace di più Sam. »

Com'è fastidioso. Vorrei farlo sparire.

Perché mi sta porgendo la mano? È una cosa che fanno solo i grandi.
« Facciamo pace? » perché? Questo era un litigio?

Annuisco, non sapendo cos'altro fare. Forse dovrei stringergli la mano, ma non ne sono sicura. È meglio se gli batto il cinque.

« Adesso che abbiamo fatto pace, diventiamo amici? » ho un nuovo amico!
« Okay. Ma non mettere più questa maglietta. »
« Io la metterò sempre! »

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- 12 settembre 2005 -

I maschi sono sempre in ritardo. Sempre.
Eppure io gliel'avevo detto a quel babbuino di arrivare puntuale, non mi può lasciare da sola davanti scuola.

Si, si, sto parlando di Shawn. Ormai lo conosco bene, abbiamo passato tutta l'estate insieme.
Adesso so qual è il suo colore preferito, so quando è nato, so cosa odia e cosa ama, so persino quale bimba gli piace. Cassidy, è bionda. Io lo sapevo da tempo che gli piaceva, ma ho aspettato. Mi è piaciuto vederlo arrossire ogni volta che se l'è trovata davanti.

Ci siamo dati soprannomi di tutti i tipi, ma alla fine nessuno ha avuto la meglio.

Siamo ugualmente migliori amici, eh.
Ah, eccolo la. Finalmente.

« Sam! » sventola la mano in aria, tenendosi lo zaino con quella libera.
Alla fine mi va bene che mi chiami così, non è un nome tanto brutto.

Arriva accanto a me col fiatone.

« Iniziamo bene. Cos'è successo? » gli concedo qualche secondo per riprendere fiato, poi mi guarda e indica il proprio orologio..di spongebob.
« Mi sono alzato tardi, scusami. » è perdonato, capita.

Lo prendo per il polso e lo trascino dentro scuola, è tardissimo. Poi lui mi sfugge di mano, mi giro e lo trovo a terra, con la faccia a contatto col pavimento. Scoppio a ridere.
« Sei un pomodoro! »

Non appena si alza, mi lancia un'occhiataccia.
« Un pomodoro? Non sono mica arrossito. » sembra quasi offeso.
« Ma no, sei un pomodoro perché a me cadono sempre di mano. »
Ride, questo scemo. Non è mica una cosa su cui ridere!

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- 15 agosto 2006 -

Young Love | Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora