Capitolo 1

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-Caro diario-

Anche oggi è stata una delle solite giornate da dimenticare, forse una delle peggiori che io abbia mai vissuto. È cosi stressante sapere che niente può levarti quel peso dal cuore tranne la morte, che ti abbraccia serenamente, facendoti sentire a casa.

Caro diario, questo pensiero mi assilla ogni giorno, non mi abbandona, e più passa il tempo, più sembra la decisione migliore.

Vorrei capire come riuscire a evitarlo, ma non ci riesco; ormai, nulla mi rende felice. Lo so, potrei sembrarti una pazza suicida, e forse è anche vero. Ma che senso ha vivere in un mondo dove la morte è più serena della vita?

Io e la felicità non riusciremo mai ad incontrarci. Le ho provate tutte.

Ora la mia unica fonte di sfogo sei tu, ma presto mi abbandonerai come il resto delle persone, mi lascerai da sola ad affrontare una guerra contro me stessa, contro il mostro che ho creato.

Una guerra che non posso vincere, una guerra che non vale la pena combattere. Mi arrenderei se ce ne fosse la possibilità, vorrei ma non posso. La mia vita è una di quelle impossibili da gestire, di quelle che ti soffocano giorno per giorno senza darti la possibilità di respirare.

Non so cosa c'è che non va in me, cos'ho di diverso dal resto delle persone. Loro hanno la possibilità di vivere una vita felice e normale, mentre io non riesco nemmeno ad immaginarla.

I miei hanno deciso di divorziare, scelta irrevocabile. Ecco la goccia che farà traboccare il vaso, ciò che segnerà la mia vita per sempre. Avevo sperato in una possibilità che il loro rapporto si potesse salvare, ma ho nutrito soltanto illusioni. Litigi giornalieri e odio sono cose che non si posso sorvolare con tanta facilità.

Domani ci sarà l'incontro con il giudice al tribunale. Mi toccherà scegliere con chi vivere, se questa è vita, ma non voglio ferire nessuno dei due.

Per questo l'idea di scappare via, lontano da tutto e tutti, risulta la più giusta. Vorrei certamente rimanere con la mia mamma, Jasmine, ma non voglio urtare i sentimenti di mio padre. Lui è un uomo fantastico, che non è riuscito a dare tutto l'amore di cui aveva bisogno mia madre. Non gli rinfaccio nulla, tranne di aver sbagliato nel rapporto con sua moglie. Con mio fratello, mia sorella e me ha sempre avuto un rapporto stabile, dimenticando quelle sere che tornava ubriaco e, per qualunque stupido motivo, ci picchiava ferocemente. Ricordo che da piccola, all'età di quattro anni, ritornò a casa irato, così tanto da non potergli rivolgere la parola. Non so il perché, ma sfogò tutto il suo odio contro di me, mettendo la parola "fine" all'amore che provavo per lui.

L'unica persona che è riuscita comunque ad andare d'accordo con lui è stato mio fratello; dopotutto, essendo l'unico figlio maschio, poteva legare maggiormente con mio padre rispetto a me.

Ho pianto tutto il giorno quando ho saputo la loro decisione. Non hanno nemmeno avuto la decenza di parlarne con noi, anche se questo sarebbe servito a poco.

E questo è niente. Poco fa la mamma è entrata nella mia camera. Sono riuscita ad asciugarmi le lacrime per un pelo; non voglio che lei veda che sono debole o che sto davvero male.

<<Posso entrare?>>

<<Sei già entrata..>>

<<Si, scusami. Come stai? Io e tuo padre siamo preoccupati.>>

Davvero? Dopo tutto ciò che mi stavano facendo erano preoccupati?

<<Preoccupati voi? Voi che avete deciso di sciogliere per sempre la nostra famiglia? Voi che siete troppo presi dai vostri litigi per vedere se i vostri figli stanno male? Per favore, non fatemi ridere.>>

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