Appena tornó a casa dalla sua passeggiata mattutina, Edward non fu sorpreso di trovare accanto alla madre una ragazza, probabilmente sua coetanea.
«Oh ciao Edward!» lo salutó la madre appena fece il suo ingresso in soggiorno «Lei è Isabella»
«Piacere di conoscervi Edward» squittì timidamente la ragazza
«Il piacere è tutto mio Isabella»
ricambió Edward cercando di applicare quel minimo di bon-ton che gli aveva insegnato il padre
«Allora Isabella, stavamo parlando di vostro padre» disse Elizabeth, interrompendo quel breve ma imbarazzante silenzio che si era creato
«Oh si, lui è andato a Phoenix per prendere ciò che rimaneva delle mie cose. Tornerà domattina»
«Potresti dormire da noi cara. Così non resterai da sola a casa»
Per poco Edward non si strozzó con l'acqua che stava bevendo, guadagnandosi un'occhiata furtiva ma piena di rimprovero dalla madre. Ma stava dicendo sul serio?
«Oh no, non vorrei recare disturbo»
Ah! Se la timida Isabella sperava di poter fuggire a quella proposta si sbagliava di grosso! Quando ci si metteva Elizabeth Masen era peggio di una corazzata di navi da guerra!
«Ah no! Nessun disturbo! Vieni ti mostro la casa. Domattina tu e Edward farete il vostro giro in città»
Ecco, ora Isabella rischiava seriamente un attacco di cuore. Sul serio sarebbe stato Edward, uno dei ragazzi più belli e criptici che abbia mai visto, la sua guida?
~
«Siete già sveglia?» domandó Edward alla povera Isabella, che per poco non ebbe il secondo attacco di cuore nell'arco di una giornata
«Scusatemi, non volevo spaventarvi»
«No, no» Isabella si mise s'impegno per formulare una frase di senso compiuto ma questo fu tutto quello che ne uscì. Quel ragazzo le dava proprio alla testa!
«È vostro?» continuó dopo che si ebbe ripresa, indicando il pianoforte che faceva bella mostra di se nel soggiorno
«Oh si. Mio padre insiste molto per sviluppare la mia cultura musicale»
Il signor Masen riguardo a educazione era molto severo. Edward infatti era uno studente modello.
Eccolo di nuovo. Il silenzio imbarazzante. Edward di solito era un gran chiacchierone. Che gli stava succedendo?
Per Isabella invece quella situazione non le era nuova. Era una ragazza di poche parole, proprio come il padre.
«A proposito di questo! Venite, vi faccio vedere una cosa. Ma promettete di non farne parola con nessuno» esclamò ad un certo punto il ragazzo
Isabella annuì, rallegrata del fatto che Edward avesse ritrovato un'argomento di conversazione
«Ecco» disse lui estraendo da un cassetto un oggetto allora a pochi noto
«Ma è un..» Isabella quasi urló
«Shhhhh...sono le 6:00 del mattino»
«Un disco» sussurró lei, completando la frase
«Si. Volete sentirlo?» disse entusiasta lui
«Ma vostra madre?»
«È uscita poco fa. Ogni volta si alza a quest'ora per andare al panificio e prendere "la pagnotta più fresca"»
Edward accompagnó la spiegazione con una risata che Isabella riuscì appena a udire.
Fece partire il disco e la ragazza riconobbe istantaneamente la melodia.
«Claire de lune, Debussy»
«La conoscete?»
«Sono stata ad un suo concerto qualche mese fa. È la mia preferita»
«Anche la mia»
Allora avevano qualcosa in comune! Quella ragazza sembrava così distante da lui!
Edward sorrise a quel pensiero. Cominciava a gradire molto la compagnia di Isabella. Probabilmente quel pomeriggio con lei gli avrebbe fatto piacere.
Chissà per quale coincidenza strana, per la testa della ragazza passó lo stesso identico pensiero.
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•Shadow Of Love•
FanfictionQuando ero piccolo provai più volte a costruire un castello di carte ma non ci sono mai riuscito. Ogni volta arrivava un soffio d'aria che lo distruggeva. Ora capisco perché non ci riuscivo. Bisogna essere in due. Due persone pronte a fidarsi ciecam...