SCUSATE

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So perfettamente che non doveva andare così, prendetevela con il mio cervello che ha fatto nascere questo finale e non è riuscito ad abbandonarlo.
Volevo tuttavia far finire la storia, questo mi sembrava un modo per non cancellarla e allo stesso tempo per far vedere come le cose accadano e basta, per volere di altri certo, ma accadono e non ti avvertono prima.
Erica e Valerio si sarebbero potuti mettere insieme, sarebbero stati come i due in copertina, Valerio avrebbe fatto una scommessa con Erica: lei si sarebbe innamorata di lui per prima. Lei, incitata dagli altri del gruppo, avrebbe accettato, dicendo che però sarebbe stato Valerio ad innamorarsi per primo. I due avrebbero fatto di tutto per vincere, l'ultima strategia sarebbe stata la gelosia, Erica avrebbe baciato un altro ragazzo davanti a Valerio per farlo uscire allo scoperto con una scenata di gelosia, sperando che Valerio non si accorgesse che quella era la sua ultima carta, che lei in realtà aveva perso la scommessa.
Ma Valerio avrebbe esagerato e picchiato l'altro ragazzo, dichiarandosi sconfitto per primo.
E poi chissà come sarebbe andata a finire, magari ci sarebbe stata una bella favoletta sui primi amori dell'adolescenza e tante pippe mentali, di quelle pesanti, che piacciono tanto alle ragazzine che cercano di essere più grandi.
Invece questa possibilità, questo futuro è stato distrutto. Da una bomba. Da un ragazzo che si suicida per compiacere il suo Dio. Ma quale Dio? Che accidenti aveva quel ragazzino al posto del cervello? Nessun Dio vorrebbe una cosa del genere.
È facile parlare, imprecare, discuterne ad alta voce nei talk show con i politici e i giornalisti in diretta il sabato pomeriggio. È difficile immaginare come invece si sentano quei ragazzi, quanto siano potenti le parole usate come armi, quanto la colpa sia loro, che istigano quei ragazzi deboli dandogli una missione, ma quanto in alcuni casi sia anche colpa nostra che li discriminiamo, perché spesso (sempre, direi) siamo noi a renderli deboli.
E questi ragazzi, senza preavviso, senza che il mondo si accorga e possa rendersi conto per tempo, decretano la fine delle vite di altre persone, persone come loro. Anche se loro non lo capiscono, che non siamo diversi solo perché preghiamo un Dio diverso o perché noi abbiamo tradizioni diverse. Che in realtà il diritto alla vita ce lo abbiamo tutti, a discapito di qualsivoglia Dio e qualsiasi tradizione.

E niente, questo è il mio pensiero, mi scuso se ho fatto incavolare qualcuno per questo finale così brusco o per ciò che penso, ma se ci tenete tanto potete anche eliminare la storia e pace e amen.

SCOMMESSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora