Babs appoggia le labbra sulla pelle nuda delle ginocchia chiare, sbattendo velocemente gli occhi che si sono bagnati all'improvviso.
Gioca distrattamente con la coda lunghissima e sfatta dei suoi capelli tinti e cerca di non pensare a tutte quelle parole che lente prendono voce nella sua testa, come ogni volta che i suoi genitori chiudono la porta bianca del salotto e iniziano a gridarsi contro. Rimane seduta sugli scalini che portano al piano superiore e ascolta attentamente ogni minimo dettaglio della litigata.
Non dovrebbe, certo, Zayn le ripete sempre che farsi gli affari degli altri è da maleducati ma sono pur sempre i suoi genitori, no? Ciò – implicitamente – significa che sono anche affari suoi, sì.
Con gli occhi puntati verso le finestre piccole dell'ingresso, Babs intercetta la figura di sua sorella percorrere il vialetto di casa, le mani dentro la borsa per cercare le chiavi. Lei quindi singhiozza leggermente in panico e si alza di scatto, voltandosi verso il piano superiore e percorrendo quei pochi passi che la separano dalla stanza che condivide con Perrie da sempre.
Si getta sul letto alto e pieno di peluche nel momento in cui sua sorella si chiude la porta d'ingresso alle spalle, facendo tintinnare il lampadario pendente e lo specchio attaccato al muro.
Le urla non cessano.
Babs tira su con il naso, chiude gli occhi contro la parete rosa e ascolta distintamente i passi veloci che si intrufolano in camera, sulla moquette pallida.
Il materasso si abbassa accanto a lei, e Babs adesso percepisce la mano amorevole di Perrie accarezzarle il braccio, i suoi baci leggeri sulla guancia umida e vicino all'orecchio.
"Mi dispiace tanto" le mormora, come se fosse colpa sua.
"Non fa niente" risponde Babs come da copione.
Fa un sorriso.
-
Babs ha a malapena diciassette anni eppure certe volte se ne sente addosso molti di più. Come quando il signor Simpson le consegna la busta paga settimanale, per esempio, o se qualche cliente l'apostrofa gentilmente con un 'Madame', e anche quando Lottie Tomlinson dietro il parcheggio della scuola tira fuori un pacchetto di sigarette e gliene passa una, insegnandole a fumare.
Altri giorni però, in altri contesti, Babs è piccola, quasi insignificante. Quando sbaglia ordinazione, se prende un brutto voto a scuola e dimentica i compiti in camera, quando torna a casa da sola ed è buio e mentre i suoi genitori dietro la porta del salotto si urlano contro.
Anche adesso, osservando con gli occhi imbarazzati Louis Tomlinson e Harry Styles accomodarsi in uno dei tavoli dell'Hoodies, Babs si sente poco più che una bambina.
Potrebbe avere una piccola cotta per uno dei migliori amici di sua sorella. C'è da chiedersi chi effettivamente non abbia una cotta per Louis Tomlinson, comunque.
"Ciao, ragazzi – li saluta, quando li raggiunge per servirli – Vi lascio il menù o sapete già cosa ordinare?"
"Ciao, Babs – Louis le fa un sorriso dolce e lei è quasi convinta di essere arrossita – In realtà sappiamo già cosa prendere. Due tedesche piccole, grazie"
Harry annuisce e le sorride a sua volta, senza accennare a togliersi lo snapback rovesciato che gli appiattisce i ricci sulla testa. Ha i gomiti sulla superficie legnosa del tavola e gli occhi simpatici, come se fosse di buon umore.
"Dovrei chiedervi un documento d'identità, ma mi fiderò del mio istinto, stavolta – scherza Babs, afferrando da una delle tasche del suo grembiule il taccuino e scrivendo brevemente le ordinazioni – Ve le porto subito"
Lascia poi il foglietto incastrato sotto al contenitore di fazzoletti e ritorna dietro al bancone, dove il figlio del signor Simpson, William, sta servendo un gruppo di giovani donne.
"Quello non è il ragazzo che ti piace?" le domanda con un sorriso malizioso, accennando a Louis seduto in fondo alla sala.
Babs arrossisce, sorride e lo manda al diavolo. "Fatti gli affari tuoi, stupido – lo rimbecca, passandogli dietro per afferrare due bicchieri dalla vetrina – E comunque non mi piace. Anzi, sta con la migliore amica di mia sorella e insieme sono bellissimi"
Lo pensa davvero: Kara e Louis sono per lei ciò che per Perrie sono Beyoncé e Jay-z, molto probabilmente.
Sono tornati insieme da poco – Babs lo ha scoperto tramite quella lingua lunga di sua sorella – ma hanno comunque quell'amore invidiabile, mentre si guardano. Come se non fosse mai andato via.
"Se lo dici tu" William scuote la sua testa bionda e le fa l'occhiolino.
Hanno più o meno la stessa età, e Babs è molto contenta di ciò perché fondamentalmente si trovano sempre sulla stessa corrente di pensiero: William è simpatico, gentile e pieno di talento: suona la chitarra e canta da quando era piccolo e lei non fa che ripetergli che un giorno diventerà famoso. Ha anche una ragazza che frequenta la sua stessa scuola, si chiama Hannah e a Babs sta molto simpatica.
Quando ritorna al tavolo con le due birre sul vassoio circolare, Harry e Louis stanno parlando fittamente, come se l'argomento fosse qualcosa di davvero importante.
"Ecco a voi" sorride loro lei, appoggiando con professionalità entrambi i bicchieri sul legno.
"Grazie mille, Babs – la congeda Louis con un sorriso, prima di aggrottare le sopracciglia con aria seria e guardarla con più attenzione – Babs, tu ci vai al ballo della scuola?"
La ragazzina spalanca gli occhi e arrossisce, colta di sorpresa. È una domanda innocente in fondo, ma è Louis Tomlinson ad avergliela appena chiesta, la sua più grande cotta dopo Leonardo DiCaprio, non sarebbe Babs se non arrossisse come un pomodoro.
"Io... - frasi di senso compiuto, può farcela – Io non credo di andare, no"
"Oh – Louis sbatte gli occhi e si lecca le labbra, sembra vagamente deluso – E come mai?"
Prima che lei possa cercare qualcosa che non sia perché non mi ha invitato nessuno, Harry "Louis – dice, inarcando le sopracciglia in modo eloquente – Non credo siano affari tuoi, amico"
"Giusto, giusto – Louis annuisce velocemente e scuote la testa, torna sorridere alla ragazzina in piedi – Scusa, Babs. E grazie ancora per le birre"
Lei sorride a sua volta e "Non ti preoccupare. Sapete dove trovarmi" si congeda, tornando dietro al bancone.
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È tutta colpa di Lottie Tomlinson, come sempre.
A Zayn nemmeno piace quella ragazzina, a Zayn i ragazzini in generale non piacciono. A questo punto, Perrie direbbe: "Sei stato un ragazzino anche te, nonno" che non farebbe che aumentare il suo disappunto nella faccenda.
Sa che quella storia non andrà a buon fine, lo capisce da come Louis sia serio e da quanto Kara al suo fianco stia ridendo, accarezzando i capelli del suo uomo con fare distratto.
Sono tutti nell'appartamento di Liam tranne Harry, in ritardo come sempre. Aspettano che il ragazzo delle consegne suoni con i sacchetti di cibo cinese, come ai tempi in cui Louis non c'era.
Niall è a cavalcioni su una delle sedie del tavolo e sembra sinceramente confuso, arriccia il naso bianco e guarda verso Louis, seduto sul divano. "Non puoi proibire a tua sorella di fare sesso, Lou – dice – Insomma, è un po' incoerente. Tu e Kara ci davate dentro alla sua età"
Nikki scoppia a ridere mentre con Perrie e Liam apparecchia la tavola, Kara si finge un po' indignata e Louis "La cosa è diversa, Niall" ribatte, in modo duro.
"Ah sì? – esclama Perrie, qualche forchetta in mano – E diverso in che senso?"
"Beh, in tutto! Tu dovresti saperlo più di tutti! Babs ha la stessa età di Lottie"
"Sì – Perrie sistema le posate e attende che il ragazzo continui. Quando non lo fa, aggiunge – Quindi?"
Louis sbuffa. "Quindi ti sentiresti sicura sapendo che fa sesso?"
Lei ride appena, scuotendo la testa. Si siede accanto a Zayn nell'altro divano e "Non c'è alcun tipo di pericolo con Babs, davvero" mormora, con un sorriso.
"Che intendi dire?" le domanda Kara, le dita che non smettono di giocare con le ciocche sottili dei capelli di Louis.
"Mia sorella non ha amici" risponde Perrie semplicemente, come se l'argomento non la riguardasse.
"Cosa?" esclama Niall dalla sedia, con gli occhi chiari aperti dalla sorpresa.
La bionda annuisce e appoggia il gomito sulla spalla ossuta di Zayn: "Giuro. Insomma, ha le compagne di danza e qualche compagno di scuola, ma non sono amici amici, ecco"
"E mia sorella? – le chiede Louis, senza capire – Credevo si frequentassero o qualcosa del genere"
Perrie ride, strizza la guancia liscia di Zayn che sbuffa e risponde: "Questo papà protettivo le ha praticamente proibito di frequentare Lottie. Sei stato via troppo tempo, Lou"
"Tua sorella fuma, Tommo – spiega allora Zayn, come per giustificarsi – E beve"
"Cosa?" Louis balza in piedi, Kara dietro di lui ride forte e gli afferra la mano, facendolo sedere di nuovo.
Anche Liam sembra parecchio divertito, si accomoda di fianco a Niall, appoggia il mento sul ginocchio alzato e dice: "Forse sono io a non capirvi, ma per me state esagerando. Voglio dire, è bello che vi preoccupiate, ma vorrei ricordarvi che noi a diciassette anni eravamo molto peggio. E per molto peggio, Lou, intendo peggio di un paio di preservativi trovati nella tasta di una giacca"
Nikki annuisce, in memoria dei vecchi tempi. Affianco al ragazzo, afferra una sigaretta dal pacchetto appoggiato sul tavolo e ne accende una tra le labbra rosse.
"Tappaci la bocca, Payne" bofonchia Louis, il volto arricciato come quello di un bambino offeso.
"Già, chiudi il becco" gli fa poi eco Zayn, col medesimo tono.
Liam alza gli occhi al cielo esasperato, scuotendo la testa e scegliendo saggiamente di non ribattere. Con due teste calde come loro non ha senso iniziare a discutere.
"È brutto, però" riflette Kara ad alta voce, contro la spalla di Louis.
Vedendo gli sguardi confusi dei suoi amici, sbatte gli occhi coperti dalla frangia e si spiega meglio: "Che Babs non abbia amici, intendo"
"Non tutti hanno la fortuna di trovare un gruppo meraviglioso come il nostro – spiega Perrie in modo mellifluo – I ragazzini di oggi sono scemi e lei è troppo avanti per loro"
"Ma è il ballo, Perrie – le fa presente allora Nikki, aspirando gli ultimi tiri di sigaretta – Insomma, ogni ragazza dovrebbe andarci"
"Lei non vuole andare" sottolinea l'altra.
"Magari dice così perché non è stata invitata da nessuno – mormora Niall, così seriamente da sorprendersi da solo – Voglio dire, se qualcuno l'avesse invitata, forse lei ci sarebbe andata. Ha senso?"
Sorprendentemente sì, ha senso. Perrie non l'aveva mai pensata in questo modo, Zayn non l'aveva mai pensata così.
Nonostante tutto, Babs è una normale diciassettenne come tutte, e forse è solo triste per non essere stata invitata al ballo, talmente triste da convincere gli altri – se stessa – di non avere intenzione di andarci.
Dannazione!, ha senso.
Zayn sbuffa.
"La vuoi invitare tu, Niall?" propone allora Kara, incastrando la lingua tra i denti per sorridere maliziosa.
Niall alza le spalle e "Perché no?" mormora.
"Perché no" dice Zayn, secco.
Nikki e Liam ridono.
Perrie gli accarezza una guancia, ci stampa un bacio viola sopra e riflette: "Non sarebbe una cattiva idea, però"
"Scusami? – il ragazzo si volta a guardarla repentinamente, l'espressione quasi stizzita – Si può sapere che problemi avete tutti stasera? Perché stiamo parlando di Babs, comunque? Babs e Niall, per di più. Dio, è davvero un pessimo argomento"
"Hey! – l'irlandese s'imbroncia, le sue guance assumono una colorazione appena più scura – Era tanto per dire. E comunque io sarei un ottimo cavaliere. Sempre meglio dei diciassettenni di oggi"
Perrie si volta verso Zayn, il sorriso gentile che nasconde un briciolo di vittoria.
"Facciamolo"
Tutti gli occhi sono puntati verso Louis a quel punto, che i suoi li ha spalancati e fissi contro il pavimento, come se dentro la sua testa stesse prendendo vita l'Idea.
"Tommo!" esclama Zayn indignato.
Era una guerra che stavano combattendo insieme, dannazione!
"No – l'amico scuote la testa, sbatte gli occhi e si riprende – È perfetto, davvero. Niall può accompagnare Babs e tenere d'occhio Lottie e il suo ragazzo allo stesso tempo. Facciamolo, dico davvero"
Nikki scuote la testa e vorrebbe davvero sbatterla da qualche parte. "Hai paura che facciano sesso in mezzo alla pista?" domanda scetticamente.
Louis fa una faccia schifata al pensiero, respira forte e "Se trovassi dei preservativi e un biglietto con scritto 'Il ballo ci aspetta' nella tasca di tua sorella minore, forse capiresti anche tu"
Il campanello suona a quel punto, Liam si alza per aprire e Zayn rimane in silenzio.
Capisce il punto di vista di Louis e non lo biasima per essere così preoccupato. È stato via troppo tempo e non ha di certo visto tutti i cambiamenti che le sue sorelle hanno vissuto senza di lui: sta semplicemente cercando di recuperare ciò che si è perso.
In quando a lui, beh. Babs è come se fosse sua sorella, davvero. La conosce da ancora prima che lui e Perrie si mettessero insieme a quattordici anni. Le vuole bene perché non potrebbe essere diversamente, perché Babs ai suoi occhi è ancora quella bambina con le iridi giganti che lo ha disegnato in mezzo a tutta la sua famiglia quando era piccola, quella bambina che non ha mai visto piangere e lamentarsi ma solo danzare e sorridere, come una farfalla, come aria sottile.
Non le proibirebbe mai di andare al ballo – così come non le ha davvero proibito di vedere Lottie Tomlinson – eppure non può fare a meno di sentirsi, in qualche modo, ansioso, nel saperla accanto a un ragazzo: lui era – è – un ragazzo, sa come sono fatti i ragazzi e cosa possono diventare per un po' di sesso.
Forse è proprio quel pensiero che lo fa respirare forte, qualche secondo dopo. Chiude gli occhi e "D'accordo. Facciamolo – esala, a fatica – Ma non Niall. Le faresti fare una figuraccia"
"Hey!"
Liam entra di nuovo in salotto, in mano tiene diversi sacchetti di plastica. "Guardate cos'altro ci hanno consegnato" sorride, prima di appoggiare tutto sul tavolo e battere le mani.
"Scusate il ritardo" dice Harry, varcando la soglia della stanza con un sorriso mordicchiato dai denti.
È tutta colpa di Lottie Tomlinson, come sempre.
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Harry entra da Hoodies inciampando, poi si schiarisce la voce e si guarda intorno, imbarazzato. Il bar è pressoché deserto, se non per un uomo in uno dei tavoli centrali e una coppia di innamorati seduti appena più in fondo.
Gli è sempre piaciuto questo locale, gli ricorda vagamente uno di quei pub scozzesi dove da piccolo trascorreva i pranzi durante le vacanze natalizie.
Babs la trova quasi subito – con quei capelli è davvero difficile non notarla – dietro al bancone, mentre conta quelle che presumibilmente devono essere le mance nel barattolo di vetro accanto alla casa. Sta sorridendo e Harry crede che sia davvero bellissima.
Le va incontro con finto passo deciso, passandosi i palmi delle mani grandi sui jeans neri per poi schiarirsi la voce dentro il pugno chiuso quando le è abbastanza vicino. Babs alza gli occhi di scatto, belli e terribilmente blu da fare quasi paura.
"Harry! – il suo sorriso s'ingrandisce, contento – Ciao!"
"Ciao, Babs – lui si contiene, sorride in modo gentile e arriccia il naso – Come va?"
La ragazzina rimette le monetine dentro al barattolo e lo chiude, stringendosi la coda di capelli che le ricade a cascata sulla schiena dritta. Risponde: "Sto bene, grazie – un altro sorriso – E tu? Mi fa piacere vederti"
Per un attimo, Harry quasi si dimentica il vero motivo della sua visita. Babs è sorprendentemente sempre così bella da lasciarlo senza fiato tutte le volte.
Sbatte le palpebre e deglutisce, improvvisamente più nervoso. "Tutto bene, grazie – mormora – Ascolta, devo chiederti una cosa..."
"Dimmi tutto"
"Ti va di venire al ballo con me?"
Babs spalanca gli occhi, sorpresa. Sembra addirittura arrossire, Harry è un coglione.
"Dio!, non doveva venire fuori così – blatera a se stesso, poi torna a guardarla – Scusa, è solo che Louis mi ha chiesto un favore e-"
"Louis?" esclama Babs, e arrossisce davvero.
Harry arriccia il naso. "Lottie – dice di getto, perché diavolo non riesce a parlare? – Voglio dire, Louis ha trovato dei preservativi nella tasca di Lottie e vorrebbe che qualcuno la...come dire?, controllasse. Dio, così suona ancora peggio"
Babs ride, lo tranquillizza: ha una risata sottile, da bambina. "Non ti preoccupare – dice – Credo di aver capito. Venendo al ballo con me, potresti tenere d'occhio Lottie, giusto?"
Harry annuisce velocemente.
"È una cosa molto carina – la ragazza gli sorride in modo dolce – Mi piacerebbe venire al ballo con te, Harry. Anche se in realtà sei tu quello che dovrebbe venire con me, dal momento che non frequenti più il liceo"
È così semplice, Babs, da intrigarlo in modo quasi esasperante. Si chiede come diavolo sia possibile che una persona bella come lei non abbia avuto alcun invito. A diciassette anni, Harry avrebbe letteralmente strisciato per ragazze come Babs.
"In questo caso, mi piacerebbe davvero tanto venire al ballo con te" blatera, stupidamente.
"Perfetto, allora! – lei sbatte gli occhi e gli allunga un post-it da dietro il bancone – Lasciami il tuo numero, così ti chiamo"
Harry scarabocchia il numero, la saluta con un sorriso imbranato, la osserva finché non raggiunge la porta – inciampa – e poi esce.
Il ballo è di venerdì e Harry si sente di nuovo un diciassettenne inesperto.
Perrie non fa che ridere della scena e a sistemargli il colletto della camicia bianca che indossa sotto alla giacca elegante, strizzando le sue guance arrossate come per prenderlo in giro.
La casa della famiglia Edwards gli è sempre piaciuta molto: è più verso la periferia rispetto alla sua ma è molto più grande, più luminosa, più curata. I coniugi Edwards parlano fittamente in cucina, con la porta chiusa, e dal tono di voce di entrambi, Harry sa che stanno litigando.
"Non essere nervoso, tesoro – lo rincuora Perrie per l'ennesima volta, come per sovrastare i mormorii dei suoi genitori – So che una ragazza che ti dice di sì deve essere strano per te, ma sai, a volte i miracoli accadono"
"Spiritosa – sbuffa Harry, alzando gli occhi al cielo e sedendosi sul divano grigio dietro di lui – E non sono nervoso"
Non è nervoso, è solo...non è nemmeno un vero invito al ballo!
Fa un respiro profondo, sentendo il tessuto della camicia aderire al suo petto in modo fastidioso. Gioca con le sue dita, muove le gambe in modo spasmodico e si lecca le labbra, sbattendo gli occhi.
"Harry – lo richiama Zayn, seduto sulla poltrona accanto al tavolino da caffè – Amico, calmati. Sembri davvero un diciassettenne"
"Louis è pazzo" sbotta Harry, come se fosse una novità.
Perrie gli si siede accanto, sorridendogli in modo dolce. Gli appoggia una mano smaltata sul ginocchio e "Andrà bene – mormora – E sai com'è fatta Babs"
Harry lo sa, certo che lo sa. Per questo è nervoso, per questo ha paura di fare una di quelle mosse da Harry e rovinarle il ballo scolastico.
Non è mai stato un asso con le ragazze. Al liceo era timido, insicuro, con la testa perennemente sulle nuvole e la mania di innamorarsi solo di ragazze sbagliate. Su quel divano – lo stesso dove sta aspettando che Babs finisca di prepararsi – ha pianto tanto, una volta. Alice non voleva che una storia di poco conto, lui avrebbe già voluto dirle ti amo.
Harry è ancora un bambino, in fondo. Lo riconosce, sa di esserlo e per la maggior parte dei giorni gli sta bene così. Eppure se solo fosse appena un po' più maturo, adesso, riuscirebbe a gestire quell'ansia bastarda che gli sta attorcigliando lo stomaco.
Babs arriva qualche minuto dopo, con i tacchi alti e le gambe scoperte dal tessuto del vestito bianco, ricoperto di pizzo elegante. I suoi capelli sono sciolti e non sembra nemmeno truccata, ma ha gli occhi giganti e un sorriso che quasi lo fa tremare.
Sembra una bambolina di porcellana che sorride, angelica e dolce come se non ci fosse niente in grado di spezzarla.
I suoi genitori li raggiungono, stringono la mano di Harry e baciano le guance della figlia, Perrie sorride con amore e scatta tante foto, mentre Zayn abbraccia Babs stretta e dà una pacca sulla spalla al suo migliore amico, senza dire niente.
"Grazie, Harry" è ciò che gli dice la ragazza, quando salgono in macchina.
Ha lo sguardo emozionato, che luccica. È sincera, è bella.
Harry si morde la lingua: è lui che dovrebbe ringraziare lei.
I vestiti delle ragazze si sono notevolmente accorciati dal suo ballo scolastico, eppure il clima è pressoché identico a quello che ricordava.
Harry si passa una mano grande tra i capelli e si guarda intorno, individuando subito la figura di Lottie Tomlinson affianco al suo ragazzo, qualche spanna più alto di lei.
Si sente gli occhi di tutti addosso e a giudicare dall'espressione sperduta di Babs accanto a lui, lei deve percepire la stessa cosa.
La sala da ballo della scuola è stata allestita con palloncini rosa e coriandoli colorati, il buffet è di fianco al piccolo palco e la musica è lenta, non troppo rumorosa.
Alle luci tenue, i capelli di Babs sembrano quasi bianchi.
"Devono essere tutti sorpresi – sbotta con un sorriso strano, come se parlasse da sola – Non credo si aspettassero che una come me venisse"
Harry si schiarisce la voce, impacciato. Non è la persona adatta per quel genere di discorsi.
Le lancia un'occhiata gentile e passa i palmi delle mani sulla sua giacca nera, deglutendo. "Forse non si aspettavano che venissi accompagnata da un principe azzurro come me" ribatte, per farla ridere.
Ci riesce. Babs ridacchia e gli appoggia le dita sul gomito, "Vuoi ballare, Romeo?"
Harry si dimentica completamente di Lottie Tomlinson, ovviamente.
Non lo fa apposta certo – in cuor suo sa di essere un pessimo amico – ma gli viene quasi naturale scordarsi del vero motivo per cui, a vent'anni suonati, stia di nuovo frequentando un ballo scolastico.
Louis lo ucciderà. Dopo che lo avrà fatto Zayn, s'intende.
Passa l'intera serata con gli occhi rivolti verso la ragazzina che non smette di farlo ridere, mentre ballano in modo improponibile e fingono di non notare le occhiate di chi non è tanto coraggioso come loro da divertirsi.
Babs è anche meglio di ciò che aveva sempre pensato e davvero, non riesce a spiegarsi come diavolo facciano le persone della sua età a non capire quanto sia eccezionale. È educata, gentile, con un senso dell'umorismo sottile e i modi eleganti, come quelli di una principessa.
Si muove su quella pista da ballo un po' improvvisata con disinvoltura, coi capelli a coprirle quel collo da cigno e le mani che piccole non lasciano le spalle di Harry nemmeno per un momento.
Sono vicini, lui con le labbra le sfiora il naso alla francese e lei gli sorride sulla mascella, come il respiro di un bacio.
Vorrebbe baciarla, capisce. È un pensiero stupido, irrealizzabile, eppure è così. Vorrebbe stringere la presa su suoi fianchi sottilissimi e abbassare appena il capo, ridurre i centimetri che li dividono per percepire il cuore battere contro i timpani.
Ma non lo fa, perché non è così tanto egoista. Non rovinerebbe mai quello che molto presumibilmente è il primo bacio di Babs per un suo stupido capriccio.
Le vede muoversi con il portamento di un angelo e l'ascolta parlare con gli occhi grandi delle ore intense di allenamento che ha ogni pomeriggio, sabato compreso. Sulle note di una canzone commerciale, Babs ride dei suoi goffi tentativi di stare in piedi e gli insegna come non perdere l'equilibrio, come stringerla e dove, fino a che punto. Harry si lascia manovrare come un burattino, la bocca socchiusa a contemplare una bellezza così semplice, piccola nella sua immensità. Ha il respiro che trema appena.
Quando varcano la soglia dell'appartamento di Zayn, verso mezzanotte, l'odore di pizza è l'unica cosa ad accoglierli.
Babs si china subito sui tacchi, sfilandoseli sulla moquette bianca per poi lasciarli sotto all'attaccapanni sul muro. Si sfila dalle spalle strette la giacca che Harry si è premurato di cederle dopo essere usciti da scuola e gli sorride, appendendola sopra a una vecchia felpa del proprietario di casa.
Harry deglutisce a quel punto, sentendosi vagamente a disagio: è come se l'atmosfera appena vissuta fosse scemata lentamente durante il viaggio in macchina, fino a spegnersi nel momento in cui si è chiuso la porta alle spalle.
È quasi infastidito: avrebbe voluto che durasse ancora.
"In salotto!" si sente la voce di Perrie, dall'altra stanza.
Lui sospira, sbattendo gli occhi improvvisamente pesanti.
Percepisce la mano di Babs sfiorargli dolcemente il braccio, e quando si volta a guardarla, lei ha lo sguardo sereno, un sorriso da bambina.
"Grazie, Harry" mormora, mordendosi le labbra chiare.
"Uhm – lui impallidisce, improvvisamente senza sapere cosa dire. Tossisce, sbatte gli occhi e si sente un perfetto imbecille – Io...grazie a te, Babs"
Lei ridacchia alla sua goffaggine, superandolo. Harry sente gli schiamazzi provenire dal salotto poi, mentre lui si concede di osservarla un altro istante, come per schiarirsi le idee e complicarle ancora.
Si è complimentato per il vestito, a un certo punto della serata. Lo ha fatto in modo terribilmente sciocco, mormorando subito dopo qualcosa molto simile a Mia sorella non mette mai vestiti bianchi, dice di aver paura di sporcarsi con...ehm, sai... che lo ha fatto arrossire e imprecare. Sorprendentemente, Babs non ha che riso, divertita in modo sincero. Gli ha risposto: "Allora sono fortunata. Non mi viene il ciclo da quasi cinque mese. E non sono incinta, giuro" con la voce tranquilla, un sorriso strano. Harry si è limitato a sbattere gli occhi, un po' sorpreso. Non le ha chiesto il perché, ovviamente.
Non sapeva che i ciclo potesse non venire, se non durante la gravidanza. Si chiede quante cose effettivamente non sappia sulle donne. Forse dovrebbe chiedere a Gemma. O forse dovrebbe semplicemente smettere di pensare.
Raggiunge il salotto, trovando Babs già sommersa da domande. È una stanza piccola e quadrata, con un tavolo di plastica su cui sono appoggiati quattro cartoni di pizza e un divano blu a due posti, stipato all'angolo davanti a un piccolo televisore.
Louis e Zayn sono seduti sulle sedie in tinta col tavolo, entrambi che guardano le rispettive compagne chiacchierare ad alta voce sul divano con Babs, che ha le guance rosse e le mani infilate tra le cosce magre, un po' imbarazzata.
Kara alza gli occhi verso di Harry poi, li spalanca e ride, emettendo un fischio d'apprezzamento. "Eccolo qui, il principe azzurro!" esclama, strafottente come Louis.
"Spiritosa – ribatte lui subito, come punto da uno spillo – Ti sarebbe piaciuto essere accompagnata da uno come me, al tuo ballo studentesco"
La bionda sospira con finta aria sognante, si sente in modo chiaro gli occhi che ama addosso. "Hai ragione – dichiara poi – Con te avrei potuto per lo meno mettere i tacchi"
Louis ridacchia in modo cinico, scuotendo la testa. "Sei una stronza. Sapevo che l'avresti tirata fuori, prima o poi. A ogni modo, Babs, mi dispiace averti coinvolta in questa cosa – non gli dispiace per niente – Spero che Harry non ti abbia messa troppo a disagio"
A disagio però sembra metterla proprio Louis. La ragazzina ha gli occhi che sfarfallano in modo timido, si morde le labbra e arrossisce, guardando da tutt'altra parte. Perrie accanto a lei guarda verso Louis ed entrambi hanno lo sguardo divertito, amorevole. Lei accarezza il braccio di sua sorella, come per confortarla.
"Ci siamo divertiti molto – mormora Babs – E Lottie era molto bella"
Ha deliberatamente spostato la conversazione su un altro argomento, in modo del tutto casuale. È una mossa alla Perrie, non c'è che dire.
Louis drizza la schiena a quel punto, con le nocche della mano picchietta sul petto di Zayn per richiamare la sua attenzione, poi entrambi guardano verso di Harry.
"Non hai niente da dire?" gli domanda il primo, improvvisamente impaziente.
Lui sospira forte, si siede su una delle sedie libere a capotavola e afferra un pezzo di pizza ormai freddo, sbattendo gli occhi stanchi.
"Falso allarme – dice, dopo un morso – Tua sorella passa la serata a casa di una sua amica. Il suo ragazzo domani si deve svegliare presto, ha una partita"
Lottie lo ha salutato con enfasi, quando l'ha visto a scuola. Gli ha anche presentato Holly, un ragazzo con la barba da adolescente e l'accento del nord. Lui ed Harry hanno perfino parlato di golf per qualche minuto, mentre Lottie si complimentava con Babs per il vestito e lei rideva, imbarazzata.
Accanto a loro, Harry ha sentito la sorella di Louis esordire poi con un gentile Quindi vieni anche tu a casa di Francine? Tutte quelle del nostro corso di letteratura passano la notte da lei, al quale Babs ha scosso la testa e con un sorriso di scuse le ha risposto che No, non sono stata invitata. Adoro i tuoi capelli sistemati così.
Harry non ha detto niente, non dice niente nemmeno adesso. Ma è qualcosa che lo ha messo a disagio, un peso in mezzo allo stomaco che lo ha fatto deglutire forte. È stato triste sentirla dire quelle cose, le ha ingrigito lo sguardo.
Louis sorride con quel sorriso bastardo, le labbra arricciate per non darlo troppo a vedere e gli occhi soddisfatti, giocosi.
Zayn porge un pezzo di pizza a Babs e Perrie esclama: "Contento, psicopatico?"
Louis annuisce, senza premurarsi di fingersi offeso.
"Vado a prendere da bere. Quante birre?" Kara fa per alzarsi, conta le mani che si sono alzate alla sua domanda.
Babs la blocca e "Vado io, tranquilla – sorride – Ormai sono abituata"
L'altra ragazza la ringrazia con un bacio volante e lei si alza in piedi, con il pezzo di pizza ancora in mano.
Sparisce verso il corridoio l'attimo più tardi, coi passi da ballerina leggeri come piuma.
Harry finisce di mangiare, sbatte gli occhi e si accorge di quelli di Zayn puntati su di lui. "Sì?"
"È andata bene?" gli domanda in modo cauto, come se si aspettasse chissà quale risposta.
"Certo – risponde subito l'amico, più duramente di quanto voglia – Perché diavolo sembra così strano?"
"Perché sei Harry" dice Perrie in modo tranquillo, scrollando le spalle.
"Perché non sai parlare alle ragazze" suggerisce Kara nella stessa maniera.
"E perché decisamente non sai ballare" Louis sembra ridere solo al pensiero.
Harry arriccia la fronte e "Fanculo" mormora a denti stretti, mentre i suoi – ex – migliori amici scoppiano a ridere per la sua permalosità.
Sa che hanno solo voglia di scherzare, eppure la sua voglia di ridere lo ha abbandonato nel momento in cui ha messo piede in quella casa.
Adesso è stanco, arrabbiato e infastidito.
Incassa la testa bruna tra le spalle grandi e rimane zitto.
Babs torna in salotto qualche minuto più tardi, tra le mani tiene cinque bottiglie verdi di birra in modo esperto, come è abituata a fare sul posto di lavoro. Harry le sorride, ringraziandola.
"Dov'è la tua pizza?" le domanda Perrie quando torna a sedersi affianco a lei.
La sorella fa uno faccia colpevole, si morde le labbra. "Non credo di aver mai mangiato un pezzo di pizza tanto velocemente – confessa – Ne è valsa la pena, però"
Da lì al Vi ricordate quando Niall..? il passo è breve, Babs li ascolta parlare e ridere delle disavventure di Niall Horan mentre Harry in silenzio la osserva in modo minuzioso, come per contemplarla.
È diversa da Perrie, capisce. Sedute vicine, le sorelle Edwards non sono così simili come pensava. Babs è molto più sottile, senza curve, con gli occhi più chiari e più grandi. Hanno lo stesso colorito diafano di pelle e le stesse labbra, Perrie però ha i lineamenti più marcati, più definiti. Babs sembra ancora una bambina, per certe espressioni.
Dio!, è così frustrante. Deve dormire.
Babs lo becca a fissarlo un paio di volte, ma non dice niente. Gli sorride, piuttosto, con quello stesso sorriso con cui gli sta facendo sudare le mani.
È bella, è bellissima.
Un'ora dopo si sta rinfrescando il volto, con le risate un po' brille che provengono dal salotto e la testa che quasi pulsa.
Harry si asciuga le dita con un paio di fazzoletti posti affianco al microonde bianco, poi li arrotola e con il piede apre il cestino della spazzatura.
Dovrebbe capire, a quel punto. Capire che c'è qualcosa che non va, qualcosa che non funziona.
Perché in mezzo a vecchi filtri di sigarette e scatole sporche di cibo preconfezionato, Harry nota un pezzo di pizza completamente intatto.
Nella sua testa scatta qualcosa a quel punto, ma lui è troppo confuso per capire cosa.
Sa che dovrebbe dire e fare qualcosa, eppure.
Eppure sbatte gli occhi, respira e se ne va.
Inizia così.
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Louis torna a Londra la settimana dopo, giusto in tempo per l'ultima sessione di esami. Dovrebbe laurearsi entro un mese, se tutto va bene.
Kara fa finta di non aver pianto e il loro gruppo per i primi giorni sembra un po' più spento, come se ci mancassero alcuni tasselli. Si sente la mancanza della voce tamburellante di Louis e i commenti gentili di Sophia, le loro facce e i loro sorrisi.
Eppure vanno avanti, tutti quanti. In qualche modo, le loro serate insieme riprendono ad avere gli stessi colori di una volta, Niall continua a ridere forte e Harry riprende a fare figuracce, come da manuale.
Babs serve loro da bere tre volte a settimana e lo fa con lo stesso sorriso gentile di sempre, alzando gli occhi al cielo quando Zayn prende le parti del padre protettivo e salutando Harry ogni volta che varca la soglia del locale coi suoi dieci minuti di ritardo.
Tutto torna lentamente al proprio stato iniziale, con Kara che porta i saluti di Louis e Nikki che di tanto in tanto appoggia la testa sulla spalla di Liam.
Sembra tutto normale, in fondo. Eccetto il fatto che forse non è così.
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Babs si schiarisce la voce e stringe la spallina della sua borsa, sbattendo gli occhi.
"Ci vediamo domani" mormora, forse un po' troppo a bassa voce.
La confusione nello spogliatoio non cessa, eppure le sue compagne la salutano ugualmente, in modo naturale, come se fossero amiche. Babs non sa se sia davvero così, ma è una bella sensazione.
La scuola di ballo in cui vive da ormai dodici anni è stata ristrutturata da poco: adesso ha le pareti dei lunghi corridoi dipinti di giallo e le sale più larghe e insonorizzate.
Babs ha sempre amato ballare, in un modo che nemmeno lei stessa riesce a spiegare. L'ha sempre fatta sentire importante, al sicuro, bella.
Ha iniziato quando ancora era piccola, con lezioni semplici. Circa la metà delle sue compagne hanno lasciato con il tempo, lei invece compiuti i sei anni ha scelto di intraprendere danza classica, che frequenta tutt'ora. La sua insegnante è una vecchia ballerina francese, la signora Blanc, che è severa ma sensibile, terribilmente brava. Babs sogna di avere la sua grazia e il suo portamento, un giorno.
Nella hall grande della scuola, seduto a un tavolino del punto ristoro, Zayn si sta guardando intorno a disagio, come se preferisse essere ovunque meno che in quel posto. È buffo, tutto vestito di nero con gli occhi diffidenti in mezzo a piccoli corpi chiari e bambine che sembrano bambole.
"Ciao, splendore – la saluta alzandosi in piedi – Sei pronta?"
Babs annuisce, forzando un sorriso. "Hanno di nuovo litigato, vero?" domanda in modo sottile, guardando il pavimento bianco.
Può sentire Zayn sospirare, poi il suo braccio a stringerle con amore il collo da cigno. "Puoi rimanere a dormire da me come l'altra volta, d'accordo? – propone, avviandosi verso le porte scorrevoli – Ordiniamo cibo giapponese e guardiamo uno di quei vecchi film americani che piacciono a Perrie. Che ne dici?"
Babs annuisce di nuovo e di nuovo sorride, grata che Zayn faccia parte della sua vita.
I suoi genitori litigano da mesi e lei davvero non capisce perché non abbiano chiesto il divorzio: sarebbe tutto più semplice.
Non si amano più, lo ha capito un giovedì pomeriggio quando dentro uno Starbucks, Babs ci ha visto suo padre con un'altra donna. Ridevano come bambini, poi lui le ha baciato le dita e infine le labbra.
Quella sera nella sua stanza, dopo aver cenato insieme e in silenzio, lei ha pianto molto.
I suoi genitori litigano per il caffè bollente e le tasse da pagare, per cosa vedere alla televisione e per i vestiti non stirati. Per la macchina, per la posta, per le riunioni scolastiche e il cibo troppo cotto. E se non c'è niente per cui alzare la voce, rimangono zitti, senza nemmeno guardarsi negli occhi. Suo padre dorme nella stanza degli ospiti ormai da un po'.
Rifugiarsi nel piccolo appartamento di Zayn è quasi diventata un'abitudine: quando le cose tra le mura della loro casa si fanno troppo complicate, Perrie le sorride con premura e compone il numero del suo ragazzo. Lui passa a prenderle nel giro di mezz'ora e tutti e tre insieme passano la serata e ridere e a fare finta di niente.
Succede anche quel giorno.
-
Harry non è il tipo da H&M. Il suo portafoglio, sfortunatamente, sì.
La settimana prossima Gemma compie gli anni e lui non ha la minima idea di ciò può piacerle. Sono ormai venti minuti che Kara gli fa facendo vedere vestiti su vestiti, eppure lui non sa, non ci capisce niente.
"Questa? – la sua migliore amica alza l'ennesima gonna lunga, a stampa floreale – È abbastanza figa"
"Gemma non è hipster come te, Kara" ribatte lui, puntiglioso.
Ha la testa che gli scoppia.
La ragazza alza gli occhi semi coperti dalla frangia, imprecando. "Non credo di averti mai odiato così tanto, sai?" mormora, rimettendo il capo d'abbigliamento a posto.
Navigano altri minuti tra stoffe e colori diversi, con lei che non fa che sbuffare e Harry che non sa se sentirti dispiaciuto od offeso: è pur sempre un cliente anche lui, no?
Kara poi gli allunga un vestito color pesca, con le maniche lunghe e la scollatura trasparente. Lui si sente a disagio nel pensare a sua sorella indossare qualcosa che non siano i suoi classici abiti, perciò annuisce e deglutisce. "Può andare" blatera.
Kara sembra sorpresa, come se nemmeno ci sperasse più. Gli sorride però, accompagnandolo alla casa.
"Ricordami di non aiutarti mai più quando ho il ciclo" gli dice poi, mentre impacchetta il vestito sul bancone dipinto di nero.
"Potrei venire nei mesi in cui non ce l'hai" ribatte lui e nel momento in cui Kara alza lo sguardo noce per guardarlo, si sente un vero idiota.
Ha appena detto una stronzata, sì.
"Harry – lei ride, gli occhi strabuzzati – Non esistono mesi in cui non si ha il ciclo"
"Ah no?"
Scuote la testa. "Beh – si corregge poi – A meno che tu non sia incinta. Oppure sottopeso, credo. Ad America's Next Top Model, una ragazza non aveva il ciclo da un po' e si è scoperto soffrisse di anoressia"
"Oh" Oh.
Ci sono milioni di parole dentro la sua testa, a quel punto. La sua bocca si apre e si chiude e non sa cosa dire, come comportarsi.
Vorrebbe che i pensieri che gli stanno annebbiando il cervello smettessero di bruciare, vorrebbe scacciarli e tornare a vedere lucido, sapere che sono soltanto parole stupide, incoerenti.
Eppure ci sono, e fanno quasi male.
L'anoressia (dal greco ἀνορεξία anorexía, comp. di an- priv. e órexis 'appetito') è un disagio (o una vera e propria malattia) mentale in cui la persona coinvolta si rifiuta di mangiare del cibo per paura di ingrassare e di apparire grassa, o "imperfetta".
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Hemos perdido aún
FanficBabs è bellissima e spesso invisibile. A Harry ricorda molto una farfalla: le sue ali si stanno per rompere, ma danza talmente silenziosa che non se ne accorge nessuno. (Tematiche delicate: disturbi alimentari/anoressia) Missing moment della one-s...