S: Questa sera potremmo anche saltare. Andiamo sempre.
M: Savannah sei la solita rompi palle. Alza quel culo e vivi.Io sono Madison, Madison Jones. Vivo qui a Brooklyn con la mia migliore amica Savannah Smith. Frequentiamo la MidWood High School, siamo al 4º ed ultimo anno.
M: Dai su cerca qualcosa da metterti per stasera.
Mi diressi verso il mio armadio per cercare qualcosa di decente per la festa. Mentre curiosavo mi ritrovai davanti un vecchio album di foto.
M: An! Vieni qua guarda cosa ho trovato.
Savannah entrò in camera e si mise seduta vicino a me. L'album conteneva nostre foto da piccole ed altre cianfrusaglie che mettevamo noi lì dentro.
S: Uh guarda! Ti ricordi? Questo era il giorno del mio compleanno.
M: Si hahaha. Sembravi una bomboniera con quel vestito.Continuammo a guardare le foto ed a ogni pagina era associato un bellissimo ricordo.
M: Oddio guarda. Questo disegno te l'avevo fatto io durante la ricreazione delle elementari.
Sul disegno eravamo raffigurate io e lei, o meglio dire le solite personcine stilizzate che disegnano tutti i bambini.
Sopra la testa di Savannah avevo scritto Reddish. Quel disegno lo avevo fatto dopo la lezione di inglese. La maestra per descrivere i capelli di Savannah aveva usato la parola reddish, ovvero "rossiccio". Da quel momento ho cominciato a chiamarla in quel modo, ma ormai essendo cresciute la chiamo An.Savannah era una bellissima ragazza. Capelli appunto rossicci, occhi sul verde/azzurro. Aveva un pò di lentiggini sotto gli occhi. Praticava l'atletica, infatti era sempre in forma.
Io invece avevo lunghi capelli color castano scuro mentre gli occhi tendenti al verde. Non mi sono mai lamentata del mio fisico, non sono nè troppo magra né troppo in carne.
Ad un tratto ritornai alla realtà ricordandomi che avevamo degli impegni.
M: Ma che ore sono
S: 16:10
M: Alle 17 inizia la partita di football! Dobbiamo sbrigarci. Alzati e mettiti le scarpe.
S: Ma non possiamo andare direttamente alla festa di questa sera?
M: Spero tu stia scherzando. Ti ricordo che Brandon è nella squadra. IO DEVO VEDERLO.Brandon Martinez era uno stupendo ragazzo con origini latine per il quale avevo una cotta dalla terza elementare. Era capitano della squadra di football ed uno dei ragazzi più popolari della scuola.
S: Quando la finirai con questa ossessione? Potresti avere i ragazzi che vuoi e invece sei fissata solo e solamente con quel narcisista egocentrico.
M: Non è per niente narcisista, solo un pò pieno di se...ma poco poco.
S: Quel poco che basta per farsi creare uno slogan tutto suo dalle cheerleaders.
M: Seriamente? Quando l'ha fatto?
S: La settimana scorsa. Dice che gli serve come "incoraggiamento" dopo aver fatto un punto. Ma per favore.
M: Ah...beh ora non siamo qui per parlare di cosa fa Brandon. Mettiti le scarpe e usciamo.Erano le 16:20. Con l'autobus ci volevano 15 minuti per arrivare a scuola. Aprì il cassetto e presi la tessera. Mi misi un giubbotto di pelle e diedi una sistemata veloce ai capelli.
Anche Savannah era pronta. Uscimmo di casa e andammo verso la fermata che era a 10 minuti da lì. Arrivammo e ci sedemmo. Tirai fuori il telefono dalla tasca e per sbaglio mi cadde la tessera dell'autobus.S: Oh cazzo
M: Cosa
S: Ho dimenticato la tessera a casa.In quel momento continuai a fissare Savannah. Avrei voluto dirle di tutto ma mi limitai ad urlare.
M: Possibile che ogni volta dimentichi qualcosa?
Mi alzai e mi levai la giacca.
S: Che stai facendo?
M: Pensi di aspettare qua sperando che la tua tessera arrivi volando? Dobbiamo farcela a piedi. Ora alzati e corri.Savannah non aveva problemi a correre per il tragitto casa-scuola, se solo non fosse stata la persona più pigra che io conoscessi. Dopotutto avevo sempre l'idea pronta per questo tipo di evenienze. Bastava farla arrabbiare e avrebbe cominciato a correre per alleviare lo stress, lo faceva sempre.
M: Sei davvero una nulla facente. Non so come abbiano fatto ad ammetterti nella squadra di atletica se sei più pigra tu di un orso in letargo.
S: Parla miss non faccio sport perché sudo.
M: Io non faccio sport per mie scelte. Onestamente nemmeno mi serve a molto, non ingrasso.Savannah mi guardò con gli occhi pieni di rabbia.
S: Corri stronza.
Cominciò a correre e intanto sul mio viso comparve un sorrisetto. Ero un genio con questo tipo di cose.
Arrivammo a scuola in tempo ed entrammo.
S: Io e te dopo dobbiamo fare un bel discorsetto.
M: An certo che in 17 anni ancora non hai capito un bel niente.Ci dirigemmo verso il campo di football e ci alzammo sulle punte per trovare Matthew, Jenna e Tyler.
Jenna Stevens, ragazza molto festaiola e menefreghista del giudizio degli altri, insomma, le piaceva godersi a pieno la vita.
Tyler Blackmouth, un cattivo ragazzo, misterioso, ma con strana e segreta passione per la letteratura. Tra noi cinque era quello un pò più conosciuto nella scuola.
Matthew Martinez, già, Martinez. Era il cugino di secondo grado di Brandon, ma a scuola erano come sconosciuti. Non li avevo mai visti rivolgersi la parola. Lui era quasi il contrario di Brandon. Somigliava di più a me. Tranquillo ma vivace nei momenti opportuni.
Vedemmo il braccio di Matthew che svolazzava per attirare la nostra attenzione. Salimmo le scale e raggiungemmo i nostri posti. Solo in quel momento mi accorsi di avere una fame tremenda.
M: An puoi andarmi a prendere dei popcorn?
S: What? Ma alzati tu.
M: Senti abbiamo corso da casa a scuola per colpa tua. Vai.
S: Vaffanculo.
M: Ti amo anche io.Cinque minuti dopo ero seduta a gustare i miei popcorn guardando quel gran pezzo di figo di Brandon che si riscaldava. Intanto i miei amici parlavamo. Non stavo seguendo il discorso ma appena sentì il mio nome dopo quello di Brandon distaccai subito lo sguardo da lui.
M: Mh...cosa?
Chiesi continuando a masticare.MT: Parlavo di "mio cugino".
Disse Matthew imitando le virgolette con le dita.
M: Ovvero della mia crush. Cosa stavi dicendo su di lui?Si guardarono tra di loro e nessuno disse una parola.
M: Vi è andata via la voce? Su ditemi.
MT: Prima stavo passando vicino agli spogliatoi ed ho sentito nominare il tuo cognome.
M: E...?
MT: Mi sono avvicinato per sentire e Brandon ha detto che alla festa potrebbe tranquillamente portarti a letto in meno di 10 minuti.A quelle parole i popcorn mi andarono di traverso e Savannah mi diede delle botte sulla schiena per farmi riprendere.
M: Cosa scusa?
MT: Proprio così. Ha detto che se perderà la scommessa starà fermo un mese senza entrare più in campo.Ma come si permetteva quel coglione.
Mi appoggiai per bene allo schienale e cominciai a guardare di nuovo Brandon.M: Madison Jones non è un oggetto per scommesse. Se solo si avvicina questa sera gliela faccio vedere io a quel bastardo.
Presi il telefono e cercai qualche idea per un outfit.
Poco dopo sentì un "Hey" provenire dalla mia destra. Alzai lo sguardo e non potei credere ai miei occhi.
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Are you with me?
FanfictionMadison Jones. Una semplice studentessa della MidWood High School. Brandon Martinez, giocatore nella squadra di football della scuola. Lei studiosa, responsabile, ma se c'è una festa sarà la prima ad esserci. Lui il classico ragazzo da sogno, fes...