Sorpresa

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«Ma quanto caldo fa?! È impensabile che a settembre ci siano ancora queste temperature» sbottai mentre mi alzavo dal letto madida di sudore.
Mi lavai la faccia e mi distesi sulle piastrelle fredde come il ghiaccio. Appena ebbi un contatto con il pavimento rabbrividì, ma subito caddi in un sonno profondo.

Fui svegliata da un urlo stridulo.
Mia sorella.
«Mamma, Cassie è morta» continuò ad urlare.
«Cretina mi sono solo addormentata in bagno» sussurrai di rimando.
Troppo tardi, il capo era già arrivato.

Dopo la ramanzina mi preparai e andai in bagno per l'operazione più importante: la copertura.
"Crema idratante, correttore, fondotinta, illuminante e cipria" ripassai mentalmente.
I brufoli mi avevano accompagnato in tutta la vita da quando avevo otto anni. Li odiavo, odiavo farmi vedere senza trucco e odiavo chi non ha imperfezioni sul viso.

Dopo aver ingurgitato delle gallette di riso e del succo mi diressi verso la mia auto e sfrecciai verso la scuola.

Le lezioni erano appena cominciate così strisciai silenziosamente verso il mio posto.

Il professor Mark, di letteratura, ci comunicò che avremmo dovuto mantenere gli stessi posti durante le sue lezioni. Fantastico.

A scuola eravamo sempre stati tutti molto uniti, nessuno era nemico di nessuno.
Ci conoscevamo tutti da quando eravamo appena nati. Ed era bello così: niente estranei, niente segreti.

Le lezioni passarono velocemente e a pranzo mi sedetti con l'amica più cara che avevo.
Vera mi salutò con un cenno senza staccare gli occhi dalla rivista. La mia rivista di auto preferita. Una cosa che amo di Vera è la sua passione per le auto che condividiamo da quando eravamo piccole.

Gliela strappai dalle mani e osservai il gioiellino raffigurato nella pagina.
Ferrari GTC4 Lusso.

PRESTAZIONI SPORTIVE AL VERTICE, FRUIBILITÀ IN OGNI CONDIZIONE, MASSIMA ELEGANZA. UN INSIEME UNICO: LA FERRARI GTC4LUSSO

Che gioiellino.

«Smettila di sbavare e narrami delle tue favolose vacanze» mi chiese, deridendomi.
«Diciamo che ho lavorato qui in mensa per tutta l'estate» sbuffai.
«E tu, invece? Ti vedo...abbronzata»
Altroché se lo era. La sua carnagione era divenuta olivastra ed era veramente bella.
Io, tralasciando il fatto che odio il sole, avevo guadagnato solo spalle, naso e gote bruciacchiate.
«Be' ho fatto una crociera» sorrise a trentadue denti.
Abbassai il capo. Ah, l'invidia.

«Buongiorno ragazze» trillò una voce alle nostre spalle.

Bad BloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora