Ad occhi chiusi per non vedere

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"...Avete mai sentito la frase: il vero demone piange al buio e il vero Angelo ride alla luce del sole?...certo che no! Alcuni non vogliono capirla e altri semplicemente, come me, sostengono il contrario, e l'esempio più lampante per descriverlo è...l'amore"

Sembrava un giorno come tutti gli altri...non potevo sapere cosa sarebbe successo alle 9:03 di quella mattina...
Non mi stupisco spesso e anzi vedo la gente intorno a me abbastanza o forse anche troppo prevedibile, la casualità è la mia vita e il forse è la bussola che guida le mie scelte.
Eppure è successo...mi sono stupito, alla fine le emozioni mi hanno preso ma dopotutto prima o poi sapevo sarebbe successo, eppure vi dico che non avrei desiderato altro...
Non faccio giri di parole di solito ma davvero non riesco a parlarne in altri termini...bellissima...dolcissima...credo che basti a darvi l'idea di chi fosse colei che nella sua più totale semplicità ha trasformato radicalmente la mia vita.
Quel giorno, non so come o perché, ma la sua voce piombó nella mia testa, come un fulmine distruttore che brucia tutto ciò a cui stavo pensando prima...un semplice "scusami sai dove si trova l'aula di biologia?" Uscì soave da quelle labbra già marchiate di attimi di paradiso...la sensazione provata in quel momento? Indescrivibile...
È davvero bastato così poco? Davvero una semplice domanda innocente mi ha fatto cambiare e "innamorare"?...me lo continuo a chiedere incessantemente ma sembra che io non gli dia mai così tanta importanza quanto possa sembrare.
Resta il fatto che da lì cominciò la mia perenne ricerca alla felicità o a lei per dirla in termini più comprensibili. Scrutavo tutti i corridoi alla ricerca del suo sguardo e fra le tante smorfie anche per certi versi maliziose di altre labbra femminili, io continuavo a pensare a lei...
A che ora finisce il corso? Come si chiama? Hai il suo numero? La conosci per caso Quella ragazza dai capelli color oro che ha fatto impazzire lo stesso ragazzo che ti sta facendo questa domanda? Erano le domande che facevo ormai da giorni ai miei compagni e agli estranei che incontravo in ogni dove all'interno della cerchia scolastica.
Inutile dire che non ottenni risposte...o almeno non quelle che cercavo, e intanto erano già passati 17 giorni, 3 ore e 29 minuti dall'ultima e unica volta che udii quella voce afrodisiaca e vidi quell'angelo ancora inconsapevole del suo compito su questa terra...
Il tempo è la cosa peggiore della mia vita! Ha il brutto vizio di farmi assaporare fino alla fine ogni singola emozione, dalla sofferenza più grande alla gioia più immensa, ed era proprio quello che stava accadendo in quei giorni di rara follia che passavo a sognare lei e anche solo un altro incontro...
...
Sembrava un giorno come tutti gli altri, all'insegna della consueta "caccia" alla ragazza, la differenza? Stavolta ha avuto un fine! Sembrava che il cielo mi avesse fatto un regalo, pensavo fosse un miraggio o che stessi sognando...e invece era tutto vero! Lì davanti a me si presentava la fonte della mia unica gioia e oggetto dei giorni più ardenti della mia testa.
Ma non era il momento di fermarsi ad ammirarla, dovevo parlarle in qualche modo...un qualsiasi modo!
Così cominciò nella mia mente il via-vai di domande intelligenti o quantomeno decenti da poterle rivolgere per bearmi di una sua risposta o perlomeno un qualcosa di simile: scusa che ore sono?...Sai per caso dove si trova l'aula di lettere?...Ti avevo vista e mi sono ricordato di te e volevo conoscerti o almeno parlarti di nuovo...Ehi! Scusa se ti disturbo ma non volevo perdermi l'occasione di rivedere un'angelo sceso in terra...Dio quante cose stupide che mi chiedevo tra me e me.
Alla fine tanto ci ho pensato che fu lei a parlarmi e io come un'orrido essere appena uscito dalla sua grotta riuscii ad esclamare solo uno sconvolgente: Cosa? Chi è che mi parla?...
Inutile dire che mi sentii subito in imbarazzo ma dal suo sguardo sembrava non importarle o almeno così mi pareva...
"Ehi! Scusa ma ti cercavo e...aspetta non ridere so che sono infantile già così ma volevo dirti una cosa per me importante..." Esordì lei con tono imbarazzato quasi alla strenua della vergogna più totale, e io risposi con tono pacato eppur così "finto": "Ehi! Ehm...sì ma ora non preoccuparti e dimmi pure..."
"Ehm...sì ecco...promettimi di non ridere eh!...ci conosciamo da poco anzi per niente e...ri-ricordati di non ridere eh!...beh ecco il fatto è che ti ho pensato...ti penso da quella volta che ci siamo visti per la prima volta per una cosa così banale e...beh...niente volevo conoscerti perché ne sentivo il bisogno e...dovevo anche ringraziarti dopotutto e sarei stata scorretta a non farlo e...niente eccomi qui...ti prego non ridere..."
...
"Non sto ridendo...affatto...sono impegnato ad ammirarti...come ho fatto in tutto questo tempo seppur all'apparenza breve eppure così infinito e soave...e io ecco...
...
Cosa successe dopo...beh questa è un'altra storia...e ora scusatemi ma devo andare a finire la mia storia...con chi? Di chi? Perché?...
Beh la risposta è semplice! Perché vivere la storia su delle pagine...quando puoi toccarla con mano e continuare a stringerla...come hai fatto in questi 10 anni...per sempre.

Il bello del bruttoWhere stories live. Discover now