Quei capelli biondo fragola

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" Hawaii I'm here! " urlò Stiles raggiante, alzando le braccia al cielo e lasciando cadere la valigia in dietro. Si levò gli occhiali da sole con nonchalance e scosse la testa gettando il capo in dietro.
Dopo l'esame, dopo essere stato congedato con i massimi voti, aveva deciso di concedersi un rilassante viaggio nel posto più gettonato sulla faccia della terra, e pensò che aveva avuto un culo della Madonna a ricevere un regalo simile da suo padre, e anche se gli esami avevano trascinato via praticamente due terzi dell'estate, decise di godersi quel mese rimasto in santa pace.
" Si sposti! " urlò l'hostess incitandolo a procedere lungo le scale dell'aereo, visto che aveva bloccato il passaggio, in preda alla troppa euforia.
La signora dietro di lui gli diede tre colpi sulla spalla per farlo muovere, e Stiles pensò che se avesse atteso ancora gli avrebbe tirato un calcio, facendolo volare giù dalla scalinata, vista la pressione che esercitava sulle sue spalle per incitarlo.
"FANCULO LA SCUOLA. FANCULO TUTTI!" urlò correndo giù dalla scalinata, trascinandosi dietro il trolley che oscillava ad ogni gradino.
Si voltò verso la signora di prima. "E FANCULO PURE A TE!"

Non c'era cosa più rilassante di godersi il sole delle undici del mattino, sulla spiaggia, con una noce di cocco, occhiali da sole, ed una sdraio.
Se solo non piovesse.
"Perfetto. Arrivo io ed inizia a piovere" pensò accasciandosi sul bancone dell'hotel."Le serve qualcosa?"
"Un po' di culo magari." bisbigliò non alzando nemmeno lo sguardo."Per quello esistono le provinciali, o spiagge per nudisti. Non sa quante ce ne sono!" rispose una voce stridula.
Quella sorta di umorismo pungente lo turbò. Lo stava prendendo per il culo?
"Guarda. Se stai cercando di prendermi in..."
Non riuscì a completare la frase. La voce si spezzò non appena i suoi occhi incontrarono quelli grandi, luminosi e profondi della ragazza accanto a lui, che lo guardava da sotto le lunghe ciglia, con le guance color porpora.
Le sorrise per non essere scortese, e si finse poco interessato ai lineamenti della ragazza, che gli parve perfetta. Rimase stupito alla vista di quei lineamenti da adolescente, dagli occhi così profondi, le labbra carnose ed i capelli biondo fragola che le contornavano il viso così aggraziato.
Sentì la voce spezzarsi e le parole gli morirono in bocca. Sentì il pavimento sotto i suoi piedi cedere ed una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
"Sei nuovo?" sorrise accomodandosi sullo sgabello accanto a quello del ragazzo.
"Ehm, sì..." sorrise appena facendo una smorfia.
"Non è la giornata ideale per una vacanza eh?" sussurrò abbassando lo sguardo sul menù.
"Mh... e pensare che ero così entusiasta, appena sceso dall'aereo che una nonnina mi avrebbe anche ammazzato se non mi fossi sbrigato a scendere!". La ragazza scoppiò a ridere arricciando il naso, e Stiles pensò di non aver mai visto un sorriso più bello.
"Comunque io sono Lydia!" disse improvvisamente tendendo la mano verso di lui con un caloroso sorriso."Stiles" sussurrò annuendo e stringendole la mano.
"Lydia! Non ti fai mai viva! Ma che fine avevi fatto?" strillò il padrone della caffetteria lanciandosi in dietro lo straccio con cui lucidava i bicchieri."Ho avuto da fare con la scuola." sorrise.
"Cosa prendete? Offre il vecchio Gigi!" trillò l'uomo battendosi un pugno al petto."Niente Gigi grazie."
"Ma dai! Per ora vi porto una coca su! So che la volete!" le tirò delle gomitate ridendo."Va bene..." rispose con un sospiro."Sei di qui?" chiese Stiles guardandola. Era una domanda abbastanza stupida, visto che il proprietario del bar aveva detto che non la vedeva da un po'. Era giusto per attaccar bottone.
"Sì,sono qui da qualche anno, prima vivevo..." Lydia fece una smorfia, poi sventolò la mano, non volendo entrare nei particolari. "abbiamo traslocato... tu?" chiese speranzosa.
"Mio padre mi hanno concesso di fare un viaggio dopo l'esame finale. Credo di essermelo meritato." ridacchiò accennando un grazie, quando gli venne offerto un bicchiere di coca. Roteò la cannuccia fissando un punto indefinito del muro."Oh... e quanto sarai qui?"
"Una settimana." Lydia annuì."E dove alloggi?"
"Ho una camera prenotata nel'hotel dietro l'angolo." ammiccò sorseggiando la bibita ghiacciata.
"Oh cavolo, è tardi, devo correre via!" urlò improvvisamente Lydia battendosi una mano in fronte e guardando spaesata lo schermo lampeggiante. Lasciò Stiles un po' spiazzato."Ci vediamo! Ciao Gigi! Ciao Stiles!" strillò correndo via come un lampo,lasciando alle sue spalle nel bar un profumo inebriante, e per la prima volta in quel giorno, Stiles fu felice.

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