7° letter.

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Caro Luke,

Non so bene come raccontare quello che è successo oggi a mensa. Il mio cervello è ancora in pappa.

Sono appena tornata a casa e sono praticamente corsa in camera per essere sicura di non dimenticare neanche un particolare.

Charlie mi ha preso per un braccio mentre io mi dirigevo al nostro solito tavolo e mi ha trascinato da tutt'altra parte. All'inizio non capivo e le ho chiesto spiegazioni, ma lei semplicemente mi ha zittito. Poi, capii. Capii che ci stavamo dirigendo verso un tavolo molto particolare, il tuo. La mensa non mi è mai sembrata così grande mentre a grandi passi l'attraversavamo. Mi sentivo gli occhi di tutti addosso, avranno pensato "Ma cosa crede di fare?" Poi, quando siamo giunte a destinazione, l'intero tavolo si è zittito e hanno preso ad osservarci tutti. Tu compreso. Non so cosa ho provato esattamente quando il tuo sguardo ha incrociato il mio, ma è stato come se miliardi di elefanti ballassero la macarena nel mio stomaco.

«Benvenute, donzelle!» Questo fu il primo commento che ricevetti. Ashton Irwin, capitano della squadra di Basket, mi aveva appena rivolto la parola. Charlie rise, conoscendo già tutti abbastanza bene, mentre io volevo solo mettermi in posizione fetale e chiudere gli occhi. Abbiamo preso posto, io vicino a Charlie e Calum Hood, che quando lo vedi da lontano ti sembra un tipo tosto. Scoprii presto che non era così. Infatti, dopo alcuni minuti di imbarazzante silenzio, lui ha spezzato la tensione con alcune battute che mi hanno fatto rilassare. Ho tolto la mia postura rigida dopo un po', anche se la timidezza restava. Sentivo il tuo sguardo, ma forse l'ho solo immaginato. Eri troppo preso da Lindsay che ti sedeva in braccio e rideva per qualcosa che tu avevi detto. È davvero bella come ragazza e sembra dolce, sono felice per te Luke. Sono felice anche se non sei mio.

C.

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