Parte 15 Levels

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La giornata passa velocemente fra un sonnellino in italiano e uno spuntino in scienze e mi ritrovo a casa sdraiata sul divano con un sacchetto di patatine come pranzo, non avevo voglia di preparare da mangiare e quindi sono ricorsa alla mia scorta di cibo spazzatura per questi casi, ovvero ogni giorno, oltre a quando mangio sushi, ovviamente. Prendo il telefono dalle tasche e guardo l'ora 2.45 forse è il caso di chiedere a matteo l'indirizzo, l'ho perso, credo di averlo messo in lavatrice con i vestiti. Invio il messaggio e vado a preparmi.
La mia preparazione consiste nel mettermi il deodorante e lavarmi i denti, dopo aver mangiato le patatine alla cipolla è il minimo, metto anche in bocca una cicca prima di uscire per eliminare qualsiasi traccia di cipolla. Non provo una grande simpatia per matteo, ma nemmeno un odio così grande che mi porta ad ucciderlo col mio alito.
Prendo cuffie chiavi e zaino ed esco di casa mentre sblocco il telefono dove leggo la via di matteo, non so esattamente dove devo andare perció chiamo yuri che è amico di matteo, mi ha lasciato il suo numero di telefono ieri sera prima di andare via ma mi sono dimenticata, si fa per dire, di scrivergli.
Il telefono squilla quattro volte prima che la voce di yuri esca dalle cuffiette al posto della mia amata musica
"Yuri ciao sono Adeline sto cercando di andare a casa di matteo ma non ho la più pallida idea di dove andare, potresti aiutarmi?"
"Oh ciao Adeline, non mi hai più scritto ieri sera"
"Si scusa mi è passato di mente"
Si certo proprio così
Non ho nulla contro Yuri ma scrivere alla gente mi mette abbastanza in imbarazzo e non mi piace, insomma dopo le quattro frasi di cortesia come si continua una conversazione? Diventa imbarazzante e per questo sono sempre io quella che ci da un taglio visualizzando senza rispondere, a volte mi sento in colpa, solo per una frazione di secondo perché poi passa nella sezione delle cose di cui non me me frega niente e torno ad essere serena
si fa per dire
"Comunque, dove sei ora?"
"Vicino a casa mia ho superato da poco i giardinetti perché?"
"Io sono in giro, ti vengo incontro"
"Okay grazie mille, a dopo"
Spero che yuri abbia un passo veloce perché dovrei essere a casa di Matteo fra pochi minuti e non ho idea di quanto ci metteremo ad arrivare.
Continuo a camminare dritto e penso al fatto che yuri sappia dove mi trovi nonostante sia venuto a casa mia solo una volta, magari abita in zona pure lui, o conosce qualcuno qua,
abbandono la questione e inizio a concentrarmi sulla musica, il suono della chitarra del basso e della batteria
Cerco di rilassarmi sapendo che mi aspettano almeno due ore consegutive di matematica, con matteo per di più. Magari dopo che si renderà conto che faccio davvero schifo si arrenderà e sosterrà il mio piano di cercare di imparare tutta la matematica di un anno a due giorni dell'esame del debito, voglio dire, i professori sono umani, mi aiuteranno, e poi nelle altre materie vado pure bene e non possono lamentarsi, forse dormo un po' troppo in classe ma recupero a casa... quando non dormo...
Vedo una figura arrivare in lontananza e dato la strada deserta credo si tratti sicuramente di yuri, poi riconosco i suoi capelli, non ci sono dubbi, è lui.
Tolgo una cuffietta e lascio che la musica continui a uscire dall'altra.
"Ciao Adelinee"
Yuri era abbastanza insicuro sul come salutarmi, ha fatto una mossa per tentare di abbracciarmi ma quando ha visto che sono stata ferma ha cercato di camuffare il tentativo con dei movimenti goffi, stava per cadere e mi ha fatto scappare un sorriso
"Ciao Yuri, iniziamo ad andare perché sono in ritardo e prima arrivo  prima me ne vado"
"Vedo che sei molto entusiasta di passare il pomeriggio con lui"
"Non vedi la gioia sul mio viso, credo sia abbastanza evidente" dico con un falso tono allegro
"Non preoccuparti casa di matteo non è troppo distante da qua"
"Fantastico, allora muoviamoci"
Yuri per strada mi ha raccontato che sapeva dove mi trovavo perché li vicino si trova la sala dove lui e i suoi amici provano, hanno una band, ha detto che un giorno posso andare a sentirli, gli ho detto di si ma non credo andrò mai.

Il telefono squilla solo una volta e la voce di Matteo interrompe il silenzio che si è creato da quando yuri è andato via. Abita in un quartiere davvero bello e tranquillo e sopratutto silenzioso, mi piace. Nel mio c'è sempre casino, macchine che passano bimbi che piangono, cani che abbaiano, moto che sfrecciano, qua è come se fosse isolato dal mondo.
"Matteo sono qua fuori aprimi"
"Sali al terzo piano la porta a destra"
"Okay"
Attacco senza aspettare la sua risposta e sento subito dopo il trillio del cancello che si apre, quasi mi spaventa.
Inizio a ripetere mentalmente le indicazioni
terzopiano porta destra terzo piano porta destra terzo piano porta destra Faccio velocemente le tre rampe di scale pentendomene poi quando arrivo in cima con il fiatone
Ho ripetuto talmente tante volte dove dovevo andare che ho un attimo di esitazione quando mi trovo davanti alle due porte proprio mentre inizio a dirigermi verso la porta di destra sento uno scatto di chiavi e la vedo aprirsi, matteo spunta da dietro e mi guarda, non dice niente, mi guarda e basta aspettando che io entri.
Appena chiude la porta mi rivolge parola
"Dal vivo sono ancora più belli i capelli"
"Grazie, scusa il ritardo"
"Tranquilla lo avevo già previsto"
Come se mi conoscesse da tempo, bha
Mi porta nella sua stanza e mi meraviglio di non aver ancora visto nessun genitore o tutore, meno imbarazzante, meglio così
Matteo mi fa strada all'interno della sua camera
"Lascia pure lo zaino dove ti pare"
Lo butto per terra e lo seguo verso la scrivania dove ci sono due sedie, do uno sguardo in giro. La camera è bianca, abbastanza grande e le pareti sono piene di sticker, poster ritagli e foto, mi piace, assomiglia un po alla mia.
Mi siedo e guardo davanti a me: ci sono tre monitor messi insieme e diverse apparecchiature elettroniche sparse in giro, qualche foglio qua e la e un libro di matematica, un crampo mi colpisce lo stomaco ricordandomi il motivo per cui sono qua.
Matteo tira fuori un quaderno e inizia a parlare
"Oggi non faremo niente di nuovo, giusto i compiti per domani, per capire a che livello sei e per capire cosa devo spiegarti"
"Ah perfetto, non ho mai fatto i compiti di matematica, per me è qualcosa di nuovo"
Alzo gli occhi al cielo
"I hate my fucking life"
"Oh puoi pure dire tutte le parolacce che vuoi qui, non ci sono i miei in casa"
"Oh okay, in realtà non mi sono accorta di averlo detto ad alta voce, scusami"
"Tranquilla, iniziamo"

"Bhe che dire... Sei messa male, non c'è dubbio, ma almeno se domani ti chiama alla lavagna non chiederai aiuto agli insetti"
"Incoraggiante, va bhe direi che abbiamo finito quindi io vado"
"Ti accompagno"
"Nono tranquillo non ce n'è bisogno, la strada me l'ha spiegata Yuri mentre venivamo qua"
"Yuri?"
"Si, non volevo disturbarti e ho pensato di chiedere a lui dato che è tuo amico"
"Si si certo"
"Va be, allora ciao"
"Ciao Adeline"
Mi guarda scendere le scale aspettando una mia clamorosa caduta o forse mi fissa solamente il culo, probabile.
Esco dal palazzo e chiamo mia madre che sta uscendo dal lavoro per dirle dove sono stata, poi mi metto le cuffiette e mi incammino per tornare a casa, finalmente.

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N/a
Non so cosa dire, sono entrata su wattpad dopo mesi e ho riiniziato a scrivere qualcosa, ho deciso di pubblicarlo anche se non so quante persone lo vedranno
Buona lettura, scusate gli errori di battitura e/o ortigrafici ma sono abbastanza stanca, rivedrò il capitolo domani💖
Edit: ho corretto il capitolo

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 20, 2016 ⏰

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