parte 1

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Intro:

questa è la storia di un soldato italiano innamorato di una ragazza giapponese che conobbe durante il servizio militare in Giappone, ma lui si troverà davanti a tantissime insidie fisicamente e mentalmente parlando.

CAPITOLO1


Durante il mio servizio militare in Giappone, mi frequentai con una giovane ragazza giapponese. il destino volle che lei avesse il negozio vicino all'ambasciata dove ero di servizio.

così in un mio giorno di licenza andai a bere un caffè in un bar finchè non vidi lei seduta in un tavolo con delle sue amiche. non potrò ma iscordarmi quel suo odore e il modo di come era vestita, indossava una gonna blu, camicia bianca e una giacca blu .

cosi per più di una settimana andai sempre nello stesso bar per vederla.ci lanciavamo occhiatine e un bel giorno decisi di andare a parlare con lei. io: kon'nichiwa, watashi wa koi o motomeru koto ga dekimasu? lei: hi, yes. io: and so you speak english? oh great. lei: what doyou need ? io: i'm alone because my friends are gone at home, i can seat with you ? lei: yes, why not io: thank you. così mi sedetti li con calma e parlammo per qualche ora, ovviamente la scusa del "sono rimasto solo" era uno stratagemma per poter unirmi a loro. cosi per qualche giorno il nostro punto d'incontro era quel bar. finchè un giorno durante il turno di pattugliamento per le vie di Tokyo un mio superiore disse: Giorgio come va con quella ragazza del bar ? io:e lei come fà a saperlo ? superiore: all'ambasciata lo sanno tutti io: cazzo, comunque bene ci stiamo sentendo. superiore: ok cerca di non fare stronzate io: si signore, farò del mio meglio.

finito il mio turno di guardia andai al bar a prendere il mio solito caffè nero, ritardò di 5 minuti, in me la tensione cresceva perchè avevo paura di un rifiuto. cosa fare dirlo o non dirlo, pentirsi di averlo fatto o pentirsi di non averlo fatto ? era una domanda che mi perseguitava dentro. alla fine di quei interminabili 5 minuti lei entrò con quel suo passo aggraziato, venne incontro a me si sedette,mi salutò e cominciammo a parlare finchè io dissi: excuse me for interrupting you, but i ask you something. lei: what you have to tell me ? io: i know that we feel recently but would you go out with me ?mentre dicevo quelle frasi il cuore batteva a una velocità impressionante, lei: yes,i like it. Mi aveva risposto di si, giuro ancora non potevo crederci .

Il nostro primo appuntamento fù in centro, per essere più preciso in una zona nel centro di Tokyo dove era piena di negozi. Fummo tutto il giorno fuori a passeggiare, io ero vestito con un jeans,maglietta nera,cappello da baseball nero, lei invece era vestita con una gonna nera e una maglietta/canottiera bianca e un giubbotto felpato nero(tipo un sopra di una tuta).

Durante il nostro appuntamento vidi che guardava un braccialetto femminile molto carino io: che guardi di bello ? Lei: niente niente, non ti preoccupare, andiamo avanti. I giapponesi sono molto timidi ma io di nascosto entrai nel negozio e comprai quel braccialetto, ragazzi quel braccialetto mi costò circa 53 euro, cosi la presi per la mano la tirai verso di me la baciai e gli mostrai il braccialetto,convinto che avrei preso uno schiaffo ma invece ricambiò i miei sentimenti,ragazzi ero veramente felice, avevo la ragazza ero in un ottimo paese cosa potava succedermi ancora ?.

Ma lo sappiamo tutti che prima o poi le cose belle finiscono, perchè la vita è come guardare la televisione e gli spot pubblicitari sono piccole pause dalla routine quotidiana, un giorno il reggimento venne richiamato per una missione in Afghanistan, così presi la mia attrezzatura e la caricai sui camion.

Ufficiale:tutti i soldati sul camion, adesso

io:ma che soffre con i nervi questo qui ? (ovviamente a bassa voce)

zaino in una spalla che penzolava, mimetica vegetata e basco rosso,sembrava una scena di un film, un uomo che stava per partire verso un paese dimenticato da dio, in un deserto di sabbia e sangue ma d'altra parte siamo la folgore noi andiamo dove c'è bisogno di noi.

Mentre salivo sul camion delle braccia piccole e delle mani minute ma calorose da far sciogliere un ghiacciaio mi abbracciarono, era lei,non sò come, ma riuscì a scoprire che noi stavamo partendo per una missione. Io: signore mi da 2 minuti per salutare la mia ragazza cpt.Mangano: si Giorgio ma fai presto io: grazie signore, piccola guardami io ora dovrò andare, ma ti giuro che tornerò.

Lei piangeva così mi avvicinai, i nostri visi erano a pochi centimetri e nella foga lei prese le redini e mi baciò, in quel bacio c'era tutto il suo amore, lento e intenso, mentre ci baciavamo ci inginocchiamo finchè il capitano mi richiamo verbalmente in quel momento ci alzammo lei si sistemo e mi vide partire verso l'oblio.

Ma dirottarono il nostro ac 130 per una nuova missione, dovevamo salvare degli ostaggi che erano stati rapiti da dei trafficanti di esseri umani.

Ci paracadutammo dal ac 130, eravamo carichi e pronti, arrivammo alla zona bersaglio, una baita in una palude e per scherzare dissi: ah sembra quasi un film del l'orrore vero Bradley ?
Bradley: è vero signore "risata"
Io: ok, squadra tiratori scelti in posizione squadra assaltatori pronti a fare irruzione.
Tutto procedeva liscio fino a quando un trafficante uscii fuori da una baracca così per neutralizzarlo senza fare rumore mi distaccai dalla squadra e dissi al cecchino di farlo fuori al mio segnale, mi misi a correre e mi immersi in acqua e diedi l'ordine di ucciderlo,il corpo che stava per cadere in acqua fu bloccato dalle mie mani che riaffioravano da sotto l'acqua.
Neutralizzato l'ostacolo irrompemmo dentro, un gioco da ragazzi giù la porta flash e tutti dentro con un' irruzione istantanea, tirammo fuori gli ostaggi 4 uomini e 2 donne,
Una donna era messa male quindi la abbiamo dovuto trasportare con la barella mentre la squadra copriva la ritirata.
Rubiamo un mezzo per essere preciso una tecnica ( la tecnica è una macchina scoperchiata e con sopra un mitragliera)mentre scappavamo raggiungemmo la sfonda del fiume
Io: squadra d'estrazione dove cristo siete ??
S.d'estrazione: 2 minuti all'arrivo c'è la fate a resistere ?
Io: ci proviamo qui metal0-1 chiudo.
Le pallottole volavano,gli alberi si scheggiavano,le auto che saltavano in aria, fino a quando finalmente non arrivò la squadra d'estrazione cominciando a sparare dalle barche con le mitragliatrici pesanti calibro 50.
Salimmo sulle barche e ritornammo sani e salvi ma mentre salivo una pallottola mi colpì ma per fortuna aveva preso solo il braccio.


Dopo quella operazione ritornai in italia per qualche giorno, così andai a trovare la mia famiglia a palermo,chiamai Kioko con skype, parlammo molto e onestamente mi mancava, ci salutammo e chiusi il computer. Mi gettai nel mio letto e pensavo sul da farsi, ma passate più di 2 ore non avevo ancora deciso il mio destino.

andrò all'inferno e tornerò per teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora