Chapter one

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Chapter One

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Chapter One.

Lei come sempre era seduta nel quarto banco a destra, quello vicino alla finestra. Aveva i capelli biondi legati in uno chignon fatto con molta cura,ma alcune ciocche di capelli più corti le ricadevano sulle spalle, indossava una camicetta bianca aderente infilata dentro ad una gonna blu.

Lui la guardava spesso, o meglio dire sempre, aveva quell'aria angelica che lo attraeva in qualche strano modo e lei sapeva che lui la stesse fissando, fingeva di non accorgersene perchè non avrebbe saputo come reagire e ogni tanto si girava verso la finestra così che lui non potesse vedere le sue gote rosse per la vergogna. Lei non lo guardava mai durante la lezione di biologia ma sapeva benissimo come fosse fatto, restava spesso a fissarlo quando lui si trovava distante da lei oppure quando era voltato di spalle, nei momenti in cui non si sarebbe potuto accorgere di essere osservato.

Nessuno dei due prestava mai attenzione alla lezione di biologia, lui era troppo occupato a studiare ogni singolo lineamento del viso di lei e questa a mordersi ripetutamente il labbro inferiore stando attenta a non fare nessun movimento goffo o altro, non voleva di certo apparire come la ragazza impacciata agli occhi del ragazzo.Quando la campanella suonò la ragazza raccolse i libri in modo veloce ed uscì dalla classe insieme alla sua compagna di banco, nonchè sua migliore amica. Ogni volta le sembrava quasi che stesse scappando dal ragazzo, anche se in parte era così, aveva paura che se le avesse rivolto la parola lei non sarebbe riuscita a dare la risposta giusta come faceva sempre e come le avevano insegnato a fare sin da piccola, scappare ogni volta che suonava la campanella la aiutava a mantenere un velo di mistero su di lei, fino a quel momento non si erano mai parlati e fino a quando avrebbe continuato così mai lo avrebbero fatto, anche se avrebbe voluto potergli parlare e poterlo osservare da vicino.

Lui la guardò uscire dall'aula e sbuffò sonoramente, ennesimo giorno in cui non era riuscito a rivolgerle la parola. Riusciva a parlare con tutte le ragazze, il suo migliore amico era uno dei ragazzi più popolari della scuola e anche lui vantava di una specie di fama anche se non gli piaceva affatto, con tutte le ragazze che ci provavano con lui appariva sempre disinvolto... Ma con lei era tutta un'altra questione. Il suo amico, Grayson, gli aveva addirittura promesso che se fosse riuscito a dirle un solo "ciao" lo avrebbe baciato in bocca, subito trovò ripugnante la cosa e scoppiò a ridere pensando che il ragazzo scherzasse, ma smise di farlo quando si accorse che era del tutto serio, anche se in cuor suo sapeva che Grayson avesse ragione, era dal terzo giorno di scuola che voleva farsi avanti con quella ragazza ma ogni giorno trovava una scusa diversa, tanto che ora erano agli inizi del freddo mese di febbraio e lui non le aveva ancora parlato.Fu uno degli ultimi ad uscire dalla classe, seguito dal suo amico che aveva iniziato a parlargli di una tipa dai capelli castani che aveva conosciuto la sera precedente in una discoteca, continuava ad ascoltarlo per finta ed in parte gli dispiaceva, si sentiva in colpa, era il suo migliore amico ed avrebbe dovuto almeno avere la decenza di ascoltarlo ma... Il pensiero di quella ragazza non voleva andare via dalla sua mente e questo lo esiliava dal resto del mondo, lo distraeva sempre.

You will always be my personDove le storie prendono vita. Scoprilo ora