First meeting

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[n/l] nome libro
[n/p] nome personaggio
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Davanti ai tuoi occhi scorre ancora il ricordo a cui hai assistito involontariamente due ore prima, stai pensando al bacio tra la tua migliore amica Lindsay e il tuo ragazzo Simeon. Da due anni stavate assieme, era tutto perfetto per te perché Simeon era un tesoro. Ora senti di essere caduto in un vortice di tristezza: non solo Simeon ti ha tradito, ma anche Lindsay a cui eri molto legata. Stai sdraiata sul tuo letto, hai chiuso la porta della tua camera a chiave e stringi al petto un cuscino avforma di cuore rosso, che ti aveva regalato Simeon per il tuo compleanno. Le lacrime scendono velocemente sulle tue guance mentre continui a rivedere quel maledetto bacio. Pensavi di essere circondata da persone chr ti volevano bene, invece era solo una tua immaginazione. Sei stata solo un illusa a pensare che il ragazzo più bello della città avesse solamente una ragazza, per giunta fissa. Simeon Ago era solo un puttaniere, ma te lo sei accorta troppo tardi e nel modo peggiore. Ancora ti ricordi il vostro primo incontro.

Hai sempre adorato le biblioteche, con il profumo dei libri e il completo silenzio. Chiudi il libro che hai appena finito, si trttava di [n/l]. Hai adorato quel libro fin dall'inizio e il finale è stato bellissimo. Ti alzi per rimetterlo al suo posto, ma la sedia colpisce qualcuno che si lascia scappare:<< Ahi! >>. Imbarazzata ti giri per scusarti, ma ti blocchi, rimanendo ipnotizzata da un paio di occhi color ametista...bellissimi e misteriosi. << Ragazzina tutto ok? >> ti chiede il proprietario dei occhi che ti hanno lasciato senza parole, si tratta di un ragazzo più grande di te di un anno con dei strani capelli bianchi arruffati, su cui sono posati un paio di occhialini da aviatore. << S-si...s-scusa >> ti scusi imbarazzata con le gote che si tingono di rosso, il ragazzo ride << Sei proprio carina quando arrossisci, anche se se un pò imbranata >> ti dice divertito l'albino facendoti arrossire ancora di più. Il suo sguardo ametista si posa sul titolo del libro che stavi leggendo << [n/l] eh...lo letto anch'io. Mi è piaciuto molto, il personaggio che più preferisco è [n/p] >> ti rivela, poi allunga una mano << Io sono Simeon Ayp, dolce fanciulla >> si presenta scherzosamente, ridacchi divertita << E io, mio giovane cavaliere, sono [t/n] [t/c] >> ti presenti stando al gioco. Poi, dopo pochissimi istanti, scoppiate entrambi a ridere.

Un bussare incessante alla porta ti distoglie tuoi pensieri, non parli rimanendo immobile. Aspetti che tua madre se ne vada, ma sussulti quando un altra voce ti chiama:<< [t/n] apri per favore >>. Ti chiedi perché Simeon è venuto a casa sua, dopo tutto quello che è successo. Dopotutto ti aveva considerata solamente un giocattolo. Rimani in silenzio, stai ancora piangendo. Li hai donato il tuo cuore, con la speranza che per lui fosse importante, invece te la tagliato in mille pezzi con l'aiuto di Lindsay. Simeon aveva smesso di bussare, ma continuava a pregarti di aprire la porta e parlare con lui. Tu, però, non volevi. << Vattene via! >> li dici cercando di nascondere inutilmente il tremore della tua voce, dovuto alle lacrime. << Non me ne vado, non lo farò finché tu non apri questa porta e chiariamo tutto >> ti risponde lui determinato, ti alzi dal letto camminando verso la porta, dove ci appoggi la testa chiudendo gli occhi. << Ti sei baciato con Lindsey, ero solo un giocattolo per te, non c'è nulla da chiarire >> li dici amaramente. << [t/n] tu non sei giocattolo, non lo sarai mai per me. Come potrei considerarti così quando ti ho donato il mio cuore >> ti dice, apri gli occhi sorpresa dalle sue parole, sembrano così sincere << Hai baciato Lindsay >> li ricordi, ancora una voce il bacio scorre davanti ai tuoi occhi. << Lindsey ha baciato me, mi sono staccato subito. È innamorata di me fin dall'asilo, ma l'unica per me sei tu >> ti spiega Simeon. Tu appoggi la mano sulla chiave, indecisa << Io amo solo te. Sei indispensabile per me, comr i battiti del mio cuore. Non potrei mai preferirti ad un altra >> continua Simeon. Rimani immobile, con la testa appoggiata alla porta e la mano sulla chiave. Dopo alcuni secondi senti i passi di Simeon allontanarsi, il tuo cuore si riempe di paura, così giri la chiave e apri la porta. Lui è girato di spalle, ma quando sente la porta aprirsi, si volta di colpa. Incroci i suoi meravigliosi occhi ametista, li corri incontro piangendo. Ti prende stringendoti forte, come se avesse paura di vederti scappare via. Alzi lo sguardo su di lui, poi dici:<< Io mi fido di te >>. Una frase che può sembrare banale, ma non lo è.

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