Behind - La Guardiana

E noi siamo lo specchio

Sono stato innamorato solamente di una bottiglia e di uno specchio.
-Sid Vicious

Il libro lo chiamava solamente Stemma di Lucifero.

"Viene utilizzato per evocare il Diavolo." Cloe guardò Maximilian con sguardo interrogativo, mentre lui la ascoltava leggere pazientemente, sdraiato e con il mento sui palmi delle mani. "Non si usava il Pentacolo per quello?"

"No, con il Pentacolo si possono evocare solo demoni minori. Se gli umani avessero conosciuto il vero Stemma, il Re non avrebbe mai avuto un attimo di pace." La ragazza annuì, senza ascoltare veramente. Non appena tornata a casa aveva mostrato il libro al demone, che era rimasto alquanto sorpreso di vederlo. Lo Stemma era un segreto per il mondo umano, onde evitare spiacevoli inconvenienti, e l'idea che un qualcosa di così potente fosse rinchiuso in un libro posto in una cittadina sperduta d'America aveva lasciato entrambi perplessi. Cloe poggiò il computer sul pavimento impolverato, continuando ad osservare il libro aperto tra lei e Maximilian.

"Su internet non c'è traccia di questo libro." borbottò, grattandosi la testa con fare confuso. "Nessuna ristampa. Nessuna edizione. Anche sull'autore non c'è nulla."

"Forse lo ha scritto un demone insediatosi tra gli umani." Max si mise seduto, scostandosi una ciocca sporca dal viso ancora più sudicio. Il pensiero che sembrasse un cucciolo abbandonato su una strada fangosa era sempre più impertinente. "E' difficile, in realtà. Quando gli Aristosemo si trasferiscono sulla Terra il Re si assicura personalmente che non possano rivelare nulla del nostro mondo, neanche per sbaglio." Fece un gesto esplicito passandosi il pollice sulla gola, e Cloe fece spallucce.

"Non saprei." disse, sfiorando la copertina nera con le dita. Non aveva l'aria di essere vecchio, nè consunto. Le pagine erano bianche e la pelle della rilegatura perfetta. Lo aprì e lesse il nome dell'autore sulla prima pagina. "Genifer Lucoss non mi sembra un nome molto demoniaco. Anche se per chiamare così una bambina ci vuole una vena di cattiveria."

"Gli Aristosemo cambiano nome quando vengono qui. A volte è capitato che usassero nomi assurdi per prendere in giro gli umani. Credi veramente che qualcuno chiamerebbe suo figlio Barack?" Cloe sbarrò gli occhi, capendo al volo quello che Maximilian aveva detto con così tanta tranquillità, schioccando la lingua come se quella frase fosse del tutto ovvia.

"C'è un demone alla guida di questo Paese?" squittì, paralizzata. Max annuì con la stessa spensieratezza di prima.

"I Purosangue sono portati al comando. Molti di loro non riescono a stare tranquilli come Cindy e cercano un passatempo divertente, c'è chi si da alla politica, chi alla moda, chi al cinema. Pensi davvero che Johnny Depp sia umano?"

"Va bene, basta così." Cloe lo fermò alzando una mano. "Non voglio svegliarmi un giorno e scoprire che anche Benedict Cumberbatch è un demone sanguinario, o almeno non finché non finirò Sherlock."

"Oh, adoro Sherlock Holmes." Maximilian sorrise, indicando il baule dietro a Cloe. "Il mio preferito è Uno studio in rosso, ma anche La faccia gialla non è male." Mentre parlava lei aveva già aperto il baule, tossendo per la nuvola di polvere che si era creata e iniziando a spolverare con la mano una vecchia edizione economica de Il mastino di Baskerville.

"Wow, qui c'è tutta la raccolta di Doyle." disse, ammirata. Anche lei era una fanatica di gialli. Aveva letto ogni libro di Agatha Christie e di Michael Connery che era riuscita a trovare. L'idea di avere qualcosa in comune con quella nonna che non aveva mai visto le fece avvertire almeno un po' il senso di perdita. Avrebbero potuto discutere di libri, capire chi tra Poirot e Holmes fosse il migliore, magari Cindy le avrebbe regalato quel libro che ora aveva tra le mani a Natale, davanti al camino in pietra del piano inferiore, scoppiettante per il fuoco, e suo padre l'avrebbe sgridata perchè le passava i biscotti fatti in casa di nascosto, prima del cenone. Era incredibile come una vita mai vissuta potesse sembrare migliore di quella che aveva avuto.