Capitolo 1

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Londra 2006.
Una ragazza è inseguita da un poliziotto perché ha rubato un portafoglio ad un'anziana signora. Il poliziotto è sul punto di prenderla ma Alexa è molto veloce ed agile e, grazie anche ad un pizzico di fortuna, dopo un po' riesce a seminarlo.

Un leggero soffio di vento le sfiorava i capelli, quei capelli di un biondo acceso che erano anche più splendenti dell'oro stesso, che le ricadevano delicatamente sulle spalle, i suoi occhi erano dello stesso colore del cielo ed era incredibile la sensazione di perdersi in quel blu provata da chi la guardava negli occhi. Alexa era molto magra, infatti non mangiava tanto in modo da lasciare qualcosa in più ai piccoli con la quale condivideva la casa. 

Era arrivata in cima ad  un  vecchio palazzo di Londra, il posto in cui si rifugiava quando era assalita dai troppi pensieri legati alla sua problematica vita.  Amava quel posto perché se arrivava in tempo riusciva a vedere il tramonto sulla città, era come se quella luce le trasmettesse tranquillità e riusciva per un attimo a dimenticare i suoi problemi. Ma quel giorno non fece in tempo ad assistervi e ormai il sole era tramontato ed era arrivato il momento di tornare a casa. Casa è il luogo che quando te ne vai ne senti la mancanza, è dove vuoi sempre tornare, dove hai una famiglia che ti aspetta; ma questo non vale per Alexa, poiché vive in un vecchio orfanotrofio dove c'è lo sfruttamento minorile.

Proprio così, in quel luogo che magari da fuori può sembrare così ospitale all'interno c'è una situazione così brutta, e purtroppo Alexa non era l'unica in quel luogo orribile, c'erano anche altri ragazzini sottoposti a questo inferno.
In quell'edificio erano tutti agli ordini di James H. DiLaurentis, un perfido uomo sulla cinquantina con occhi e capelli neri, alto e un po' in carne; portava sempre con sé un bastone che usava per punire i suoi ragazzi quando non eseguivano i suoi ordini poiché lui non provava emozioni se non la rabbia. In alcuni quartieri di Londra lui era ben voluto per via di quell'orfanotrofio di cui nessuno sapeva la cruda realtà, e per tutti lui aveva gli "Occhi da Angelo" ma in realtà ci si nascondeva un diavolo.

Alexa era arrivata, si trovava davanti alla porta dell'odioso edifico, salì in fretta gli scalini e si diresse in fondo al corridoio e nell'aria si sentiva un odore nauseante provenire dalla cucina. Appena entrò vide che erano tutti lì: Jessie (15 anni),Tom (7 anni), Angel (16 anni),Lizzie (13 anni),Emma (17 anni) e tanti altri compagni di quella disavventura.

Il sig.DiLaurentis era lì,in piedi, vicino alla tavola con lo sguardo rivolto verso il basso ma quando arrivò Alexa la guardò negli occhi. I suoi occhi non erano più neri come il carbone ma rossi come il sangue.
«Alexa!! Finalmente sei arrivata! Hai idea di quanto fossi preoccupato!!!»
«P-Per me?» chiese Alexa con aria stupita.
«Hahahahaha!!!Certo...che no!! Come potrei mai preoccuparmi di un moscerino come te?!! Credevo che la polizia ti avesse presa e tu avessi vuotato il sacco.Ma vedo che non è così...quindi la mia domanda è: perché hai fatto tardi? Dovevi stare qui per le sette.Sono quasi le sette e mezza!»
«Mi scusi signore, ho avuto un contrattempo: un poliziotto mi stava inseguendo e ci ho messo un po' per seminarlo.»
«Oh...beh allora avrai anche ora un contrattempo: sarai troppo impegnata a pulire per mangiare stasera.
Ma se nel portafoglio che hai rubato ci sono almeno 50$ magari potrai mangiare gli avanzi dei tuoi amichetti, sempre se riescono cucinare qualcosa entro stasera» disse il sig.James lanciando uno sguardo ad Emma e Lizzie che stavano ai fornelli.

«Grazie sig. James siete troppo buono» disse Alexa con dell'evidente sarcasmo nelle sue parole e allungando la mano per consegnargli il portafoglio.
Il sig.DiLaurentis contò i soldi per un totale di 49,00$ allora Alexa disse: «Dai, signore non mi sembra il caso di avere una punizione per un solo dollaro»
Ma questa risposta fece innervosire così tanto il sig.DiLaurentis che non solo non le fece mangiare nulla, ma la rinchiuse nell'armadio.
Ma non in un semplice armadio, stiamo parlando di un armandio in cui c'erano coltelli aguzzi sia all'interno della porta che sulle pareti, e se solo cercavi di stirarti un muscolo rischiavi di ferirti ovunque. L'unica posizione possibile era stare accovacciata terra senza poter distendere le gambe e le braccia e la povera Alexa doveva rimanere lì tutta la notte senza neanche poter fiatare e pensava e ripensava "Perché? Perché a me? Ma soprattutto come ci sono arrivata in questo posto orribile?" E cominciò a pensare ai tempi in cui vive con sua madre, sei anni fa.

~FLASHBACK~

Londra 2000...

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