Capitolo 2

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~FLASHBACK~

Londra 2000
Alexa viveva con sua madre in un circo,facevano le acrobate e si esibivano in numeri eccezzionali e riuscivano a stupire tutti, soprattutto Alexa che con la leggerezza dei sui 11 anni riusciva a fare cose che non riuscirebbe a fare neanche un adulto.
La madre Amy aveva i capelli lunghissimi rossi come il fuoco della passione e al contrario della figlia erano ricci; i suoi occhi erano invece verdi con qualche sfumatura di celeste come quelli di Alexa che se lì guardavi notavi la stessa voglia di vivere.
Alexa e sua madre vivevano felici in quel circo che per loro era una famiglia: quel circo aveva aiutato Amy a rifarsi una vita dopo che il padre aveva abbandonato entrambe. Per Amy questo fu un duro colpo e si attaccò alla droga, ma grazie alla sua famiglia e per il bene di sua figlia riuscì a smettere.
I giorni passavano felici ma purtroppo quel 25 Marzo trovarono Amy morta nella sua roulotte; il suo caso fu archiviato come suicidio ma in realtà Alexa non ci aveva mai creduto e così pensò a suo padre, di cui tutti ne parlavano male, che fosse stato lui a ucciderla.
Il giorno dopo il funerale era già pronta per andare all'orfanotrofio a cui era stata affidata (Orfanotrofio "Neverland").
Tra le lacrime odorava i bellissimi vestiti di seta della madre per sentire il suo profumo di vaniglia, e mentre stava riponendo un vestito cadde una lettera dalla tasca,Alexa si chinó per raccoglierla e in quel momento entrò il direttore e proprietario dell'orfanotrofio: James Hook DiLaurentis.
Non dissero niente,si fissarono per un tempo indeterminato fino a quando James non vide la lettera e la strappò dalle mani della bambina, la guardò e se la mise in tasca senza dare spiegazioni ad Alexa che piangeva e gli pregava di restituirgli la lettera ma James ignorava i suoi lamenti e la prese violentemente per il braccio e la spinse in auto senza neanche darle il tempo di prendere le valigia.

Si trovava in macchina con le lacrime agli occhi fissando James che non la degnava neanche di uno sguardo.
Alexa si accorse che c'era un ragazzo sul sedile posteriore che dormiva aveva i capelli castani e un ciuffo riccioluto che gli copriva un occhio, incuriosita chiese a James chi fosse il ragazzo e lui rispose:
«Lui è Jack, ha 14 anni, è mio figlio!»
«Suo figlio? Come fa una persona così cattiva e violenta ad avere un figlio così bello che sembra un angelo»
Questo però fece innervosire James così tanto che fermò la macchina,prese la ragazza per i capelli e la spinse violentemente sul cruscotto della macchina due volte di seguito mentre alla bambina usciva del sangue dal naso e piangeva; e con tutto questo rumore Jack si svegliò e vide cosa stesse facendo suo padre e tentò di fermarlo ma James era totalmente fuori di sé che gli diede un pugno sul viso e cadde sul sedile: era svenuto!
Passarono alcuni minuti e James capì che se il figlio di sua moglie si fosse svegliato e avesse ricordato tutto l'avrebbe detto a sua madre che l'avrebbe lasciato e lui finirebbe sul lastrico,visto che si era unito alla loro famiglia solo per l'enorme eredità che disponevano; così decise di dargli delle pasticche che non gli avrebbero fatto ricordare nulla.
Alexa invece rimase a guardarlo senza parlare perché temeva che se avesse solo respirato sarebbe stato peggio.

Dopo un'oretta arrivarono in orfanotrofio.
Era un edificio non molto grande con due piani e poche finestre;aveva un colore di grigio molto chiaro e ad Alexa non piaceva per niente questo posto.
Quando entrò vide una bambina,aveva i capelli corti e castani e aveva in braccio un bambino piccolo.Entrò anche il sig.James che chiuse violentemente la porta e urlò: «C'è una novellina,scendete subito tutti giù!»
Scesero sei ragazzi e uno alla volta si presentarono a lei, la prima fu Angel, la bambina che aveva intravisto all'ingresso: «Benvenuta» sorrise «sei ancora in tempo per fuggire» disse poi a bassa voce.
Ad Alexa venne da ridere ma poi si accorse che il sig.James la osservava e decise di tacere.Osservò meglio Angel, aveva i capelli corti, ricci e castani-rossicci, le labbra carnose e gli occhi verdi.
La seconda fu Jessie una bambina dai capelli lisci, occhi azzurri e labbra sottili.Aveva un bambino in braccio di circa 1 anno
«Benvenuta... All'Inferno.Io sono Jessie e lui è il mio fratellino Tom» disse felice mostrandole il bambino biondissimo che teneva amorevolmente in braccio.
Fu il turno di due gemelli: «Ehi bimba come...» disse uno dei due «...sei carina.Il mio nome è Gastón» continuò l'altro: « Mentre il mio è Simón» e fecero un inchino e poi si allontanarono divertiti.
Avevano i capelli castani come gli occhi e delle lentigini sulle guance.
Si avvicinò una bambina dai capelli castani un po' mossi e gli occhi azzurri. «Ciao io sono Emma,non ti preoccupare,andrà tutto bene.» disse sorridendo.
Alexa sorrise a sua volta e già capì che sarebbero state grandi amiche.

L'ultima a presentarsi fu una ragazzina di otto anni con una particolaritá che risaltava subito: aveva un occhio azzurro e un altro verde e Alexa la trovó una cosa molto dolce. Infjne a incorniciarle il viso c'erani dei lunghi capelli biondi:《Ciao,io sono Elizabeth ma puoi chiamarmi Lizzie» salutandola poi con un pugno sulla mano.
Finite le presentazioni il sig.DiLaurentis riprese l'ordine e disse ai ragazzi di tornare alle loro faccende,poi si girò e si rivolse ad Alexa:«Stammi bene a sentire moscerino,se vuoi andare daccordo con me devi guadagnarti da vivere da sola,rubando alle persone e non mi importa niente se ti è morta la mammina!Chiaro?!!!»
Alexa non osava guardarlo in faccia,aveva troppa paura di quegli occhi che l'avevano portata via dalla sua famiglia,quindi si limitò ad annuire.

Mentre Alexa stava facendo per l'ennesima volta quell'incubo si era già fatta mattina e infatti a svegiarla ci pensò il sig.DiLaurentis sbattendo un pugno contro quell'armadio per farla svegliare, ed infatti dopo qualche secondo i suoi ricordi svanirono e lei si preparava alla realtà che non era un incubo,ma peggio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 06, 2017 ⏰

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