I tre partirono,lasciandosi alle spalle le verdi colline del Campo Mezzosangue in direzione Manhattan. Durante tutto il viaggio Percy sembrava lontano, assorto in chissà quali pensieri, e non staccò mai gli occhi dal paesaggio fuori dal finestrino,tranne quando Annabeth,vedendolo così serio e assente,gli strinse una mano. In quel momento,e solo in quel momento,il moro distolse lo sguardo dalla strada e lo posò sulla ragazza seduta al suo fianco,regalando a quest'ultima un sorriso grato. Grato,per tutto quello che lei aveva fatto e stava facendo per lui. Grato per il semplice fatto che avesse accettato di essere al suo fianco in quel momento. Grato,perché lei aveva scelto lui fra tutti. Prima ancora che i due ragazzi se ne rendessero conto,Argo fermò il furgone. Erano arrivati. Scesero sul marciapiede e,mentre Argo parcheggiava, arrivarono di fronte al portone. Percy lo sfiorò con una mano,quasi per accertarsi che non fosse un'allucinazione,poi sfilò le chiavi dalla tasca e aprì. I due semidei entrarono . Stavano iniziando a salire le scale,quando,quasi in preda al panico, il ragazzo afferrò il polso della figlia di Atena. La ragazza semplicemente si liberò e fece scivolare la sua mano in quella del fidanzato e sentì il respiro di quest'ultimo calmarsi. Adesso capiva perché Percy l'aveva voluta con sé. Se fosse stato solo si sarebbe fatto prendere dal panico,pensando a tutto quello che poteva essere successo in quel periodo. Arrivarono davanti a casa Jackson in un tempo che sembrò infinito e al tempo stesso infinitamente breve. Dall'interno proveniva il suono di una radio e una voce di donna che cantava tranquilla. Bussarono, e Sally rispose soltanto: - E' aperto! - Evidentemente aspettava qualcuno,forse una consegna o qualche amica. Percy,con le mani che tremavano,ruotò la maniglia ed entrò,seguito da Annabeth. La signora Jackson era ai fornelli,che preparava quelli che sembravano pancakes,con un grembiule rosso sopra quello che doveva essere il pigiama. - Mamma ... - iniziò Percy,con la voce tremolante A queste parole Sally si voltò e un lampo di sorpresa balzò nei suoi occhi. - Sono ... Sono tornato-.
La donna si coprì la bocca con le mani e i suoi occhi si riempirono di lacrime,lacrime di gioia. Corse verso il figlio e lo abbracciò,come se volesse tenerlo e non lasciarlo andare via mai più. Dal canto suo,il ragazzo teneva stretta la madre e,in preda all'emozione del momento, si lasciò sfuggire qualche lacrima che si teneva dentro da troppo tempo. Annabeth,che fino a pochi istanti prima si era sentita importante per la riuscita di quella missione,ora pensava di essere completamente inutile. Aveva compiuto il su "dovere" sostenendo Percy fino a lì,ma non capiva perché sarebbe dovuta restare. Stava già per salutare e incamminarsi nuovamente verso la pota quando sentì Sally chiamarla : - Hey Annabeth, dove vai?! Vieni qua!- e quando la ragazza si avvicinò la donna abbracciò anche lei,sussurrandole in modo che solo lei potesse sentire: - Grazie Annie,grazie di essere qui .- La figlia di Atena sorrise poi bisbigliò in risposta: - Non ci pensare neanche. E' qui che devo essere. Qui,è il posto giusto - Su invito della padrona di casa i tre andarono in salotto e si sedettero,Sally su una poltrona e i ragazzi sul divano. Mentre Percy si ingozzava di biscotti,tutti rigorosamente con la glassa blu, Annabeth iniziò a raccontare la loro storia. Dato che Sally conosceva abbastanza bene questa parte della vicenda,la ragazza parlò velocemente di Jason,Piper e Leo(nominando quest'ultimo,la figlia di Atena ebbe un fremito alla voce,che la donna non riuscì a spiegarsi fino alla fine del racconto). Spiegò perché Percy era scomparso grazie a Era e avesse dormito per quasi sette mesi ,svegliandosi e non ricordandosi più nulla se non il nome di Annabeth. A questo punto si interruppe, visto che gli avvenimenti successivi riguardavano Percy ma,dopo un momento di silenzio interrotto solo dal rumore delle mascelle del figlio di Poseidone che masticava in biscotti ,tirò una gomitata ... diversamente lieve al ragazzo di fianco a lei. Percy le rifilò un'occhiataccia,ma colse il significato del gesto e si schiarì la voce e da quel momento divenne il narratore. Raccontò dell'arrivo al Campo Giove inseguito dalle Gorgoni,di come tutto gli fosse sembrato diverso,anche se non sapeva da cosa, di Reyna,di Frank e Hazel,della missione in Alaska, il ritorno dei suoi ricordi,poco alla volta,della battaglia con Polibote e dell'arrivo della pergamena dall'Argo II. Parlò dell'arrivo della nave,del bombardamento di Nuova Roma,della missione del Marchio di Atena e del viaggio verso Roma,per salvare Nico. Narrò il loro arrivo nel covo di Aracne,dopo la battaglia contro i giganti gemelli,e descrisse l' Athena Parthenos, ma quando arrivò alla caduta nel Tartaro la sua voce lentamente si spense e il ragazzo rimase con lo sguardo fisso nel vuoto. Annabeth lo guardò negli occhi e,in quelle iridi verde mare,vide aleggiare ancora i ricordi di quel periodo. Comprese che quei fantasmi non li avrebbero mai abbandonati,ma era giusto che Sally sapesse tutto,così appoggiò una mano sulla spalla del fidanzato e lo esortò a continuare. Insieme raccontarono il loro viaggio attraverso l'Inferno,tentando di non soffermarsi sulle scene più violente,come l'incontro con le arai , ma ricordando spesso il sacrificio di Bob e Damaseno. Quando arrivarono al ritorno a bordo,Percy tornò il narratore principale e spiegò brevemente il viaggio e le avventure del resto dell'equipaggio. Parlò ancora della partenza di Hedge,Nico e Reyna con la statua di Atena e del loro viaggio in giro per la Grecia alla ricerca degli ingredienti per la cura del medico. Raccontò di Atene,di come il sangue del suo naso,del suo NASO!, avesse risvegliato la Madre Terra, dell'arrivo degli dei sul campo di battaglia e del ritorno al Campo,dove le due fazioni di semidei erano stati riappacificati grazie alla statua. Qui Annabeth intervenne,per spiegare l'assedio dei romani al Campo Mezzosangue e l'intervento di Reyna e Nico che,con la statua, avevano salvato i semidei dalla distruzione. Percy riprese a parlare,narrando la battaglia finale e,con voce triste, del sacrificio di Leo,che per i Sette era ancora una ferita dolorosamente aperta. Il ragazzo concluse dicendo: - Questo è tutto quanto è successo dell'arco di due mesi circa.- Sally,che fino a quel momento era rimasta in silenzio,li guardò stupita. Davvero sette ragazzi adolescenti avevano portato a termine una missione di quel calibro,e uno di loro si era addirittura sacrificato, per salvare il mondo. La donna pensò che il mondo,ragazzi come loro,non li meritava. Guardò negli occhi i ragazzi seduti di fronte a lei e nei loro sguardi lesse dolore,certo,ma anche una luce diversa,particolare. Un insieme di speranza,coraggio, amore e voglia di andare avanti che solo chi ne ha viste tante ma le ha superate tutte riesce ad avere. Si alzò e abbracciò i due ragazzi,lasciandoli sorpresi. - Come mai questo?- disse ridendo Percy,quando la madre li lasciò andare. - Perché ve lo meritate. Sono così orgogliosa di voi!- rispose Sally ridendo. Calò un momento di silenzio,che fu interrotto dalla padrona di casa :- Ragazzi,anche io avrei una notizia da darvi - disse,muovendosi imbarazzata sulla sedia - Ecco,io sono incinta!" concluse tutto d'un fiato,guardando negli occhi il figlio. Quest'ultimo rimase a bocca aperta,facendo cadere l'ennesimo biscotto che stava per addentare. Annabeth invece emise uno stridolino emozionato e si fiondò ad abbracciare quella che considerava ormai una seconda madre dicendo: - Congratulazioni!!- con una tonalità di voce che arrivò a essere udita anche in California. Percy nel frattempo si riscosse: - Avrò un fratellino?- chiese -Sorellina,probabilmente. Lo sento. - rispose la madre. Percy,che mai avrebbe messo in dubbio l'intuito della mamma, andò da lei e la baciò su una guancia. - Avrò una sorellina e non sarà una semidea! Avrò una sorellina e non sarà una semidea!- iniziò a ripetere,felice perché sua sorella avrebbe vissuto una vita normale,senza mostri,imprese,dei e quant'altro! Mentre pensava ciò un'idea si affacciò nella mente del figlio di Poseidone,che chiese di getto alla madre : - Sapete già come chiamarla?- Sally,sorpresa dal cambio repentino di argomento, rispose semplicemente:-No,non ci abbiamo ancora pensato - Il ragazzo,preso da un folle entusiasmo,chiese di poter scegliere il nome e , quando la madre annuì (sperando vivamente che il nome fosse sensato), Percy guardò un secondo negli occhi Annabeth,poi si voltò di nuovo verso Sally e disse: - Mamma,voglio chiamarla Bianca.- svelò deciso. Le altre due rimasero sorprese da quella decisione che era tutto fuorché ciò che si aspettavano. Annabeth cinse la vita del fidanzato,mentre Sally, che conosceva la storia di Bianca Di Angelo,sorrise al figlio, che fece la stessa cosa. Ci fu un attimo di silenzio,interrotto però da Annabeth,che disse:- Percy dobbiamo andare! Argo ha detto che dobbiamo partire non oltre le dieci! Mancano cinque minuti alle 10!- aggiunse alla domanda implicita "che ore sono?" che il ragazzo stava per rivolgerle. Salutarono Sally e Percy le spiegò brevemente la faccenda del diploma e del college a Nuova Roma,notizia che la madre accettò con piacere. La donna abbracciò un'ultima volta il figlio,poi, dalla soglia,guardò sorridendo andare via l'eroe che il suo bambino era diventato, mano nella mano a quella che,secondo lei, era la ragazza migliore che potesse trovare.
Spazio Autrice
Ho qualche nota da darvi prima dei soliti ringraziamenti:
- Penso che Annabeth abbia raccontato a Sally cosa succedeva al campo mentre andava a trovarla quando Percy era scomparso. Per questo penso che conosca la storia di Leo,Jason e Piper.
- Ho deciso di far raccontare a entrambi la parte del Tartaro perché è stata una parte dolorosa per entrambi,perciò si aiutano l'un con l'altra.
- Spesso ho pensato che Percy avrebbe chiamato la propria figlia Bianca,ma da quando si è saputo che avrà una sorella,il nostro figlio di Poseidone farà di tutto per chiamarla Bianca.
- Se ve lo steste chiedendo,Sally è al secondo mese di gravidanza. Tra l'altro penso che Sally sia tipo una super-donna,quindi ha un intuito che non sbaglia mai. Infatti sarà una femmina.
- Per il prossimo capitolo aspetterete di più, scrivetemi secondo voi di cosa parlerà nei commenti.
- Il titolo indica sia il ritorno di Percy che quello di Bianca,nel senso che il suo nome ritorna e... va beh avete capito,no.
Chiudo ringraziando Lety,detta anche il mio Fandom e tutti voi che leggete.
Lasciate un commentino.
With love.
Cardellino Intraprendente.
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Il Ritorno
Novela JuvenilPercy Jackson è tornato,sano e salvo, dalla missione contro Gea. Improvvisamente si renderà conto di dover affrontare un nuovo ritorno: il ragazzo vuole(e in fondo sente di dovere) tornare a casa e rivedere la madre. Riuscirà a reggere le emozioni d...