-quattro mesi dopo-
Mi sto preparando per uscire. Stasera vado a mangiare una semplice pizza con gli altri semidei, e con Nico. E da un po’ che non vedo gli altri, non vedo l’ora di rincontrarli. Mi infilo una maglietta e un paio di jeans, prendo le chiavi della macchina dello Stoccafisso e scendo di corsa. Sono leggermente in ritardo, come al solito, e ho promesso a Nico che lo sarei passato a prendere. E infatti quando arrivo a casa sua, lo trovo sotto il portone ad aspettarmi.
“Sei in ritardo Percy.” Mi rimprovera mentre sale in macchina.
“Se non fossi in ritardo non sarei Percy Jackson.” Rispondo con un sorriso.
Nico alza gli occhi al cielo e mi fa segno di andare, ma prima gli lascio un leggero bacio sulla guancia. Lo vedo arrossire e guardarmi con quei suoi immensi occhi neri, poi poggia le labbra sulle mie in un bacio casto. Anche se sono passati più di quattro mesi da quando stiamo insieme, ancora mi devo abituare a quelle labbra così calde sopra le mie, ma penso che non mi abituerò mai. Quando ci stacchiamo, ci guardiamo negli occhi per qualche secondo, poi Nico riprende la parola.
“Ehm…ora siamo più in ritardo di prima..” Guardo l’orologio: sono le otto e un quarto. Dovevamo vederci tutti alle otto!
“Hai ragione! Sbrighiamoci!”
***
“Finalmente siete arrivati ragazzi!” esclama Jason appena ci vede.
“Ehm…abbiamo avuto un piccolo contrattempo…” rispondo scambiandomi uno sguardo con Nico.
“Si, immagino che tipo di contrattempo.” Dice Leo facendoci l’occhiolino. Io e Nico arrossiamo contemporaneamente. Finalmente entriamo in pizzeria e prendiamo posto.
“Allora-inizia a dire Jason- riguardo ai nostri desideri espressi all’Olimpo… Nico è già incin…” viene interrotto da Piper che gli da una gomitata nello stomaco. Nico sembra voler far sprofondare Jason negli inferi, e so che ne sarebbe capace.
“No, per ora no.” Rispondo io tranquillamente prima che Nico possa dire qualcosa di cui si pentirebbe.
“Ma solo per ora, eh?” aggiunge Leo con uno sguardo divertito negli occhi.
Vedo Annabeth diventare rossa.
“Potremmo parlare d’altro?!” sbotta arrabbiata. A quanto pare non le è ancora andato a genio il fatto che l’abbia lasciata per Nico.
“Allora parliamo di come vi siete messi insiem…” cerca di dire Jason, ma viene di nuovo interrotto da Piper, che gli da una gomitata questa volta nelle parti basse.
“Come sei sensibile, Jason.” Lo richiama la figlia di Afrodite. In quel momento arriva il cameriere che prende le nostre ordinazioni. Fortunatamente dopo poco arriva la pizza, stavo morendo di fame. Subito inizio a mangiare con fame.
“Mmm… la pizza è italiana, li la fanno più buon…” si interrompe lasciando cadere il suo pezzo di pizza nel piatto.
“Nico, che hai?” dico allarmato.
“Percy…-mi sussurra nell’orecchio- non mi sento molto bene, mi accompagneresti in bagno?”
“Oh…certo. Scusateci un attimo…”
Ci alziamo e ci dirigiamo verso i bagni. Appena siamo fuori dalla visuale degli altri, Nico corre in bagno e si aggrappa alla toilette. Sto per aiutarlo a rialzarsi, ma vedo che inizia a vomitare.
“Nico! Che hai?!” dico avvicinandomi a lui, ma non riesce a rispondermi occupato a vomitare. Quando finalmente finisce, si alza barcollando e va al lavandino per pulirsi.
“Stai bene?” gli chiedo.
“S-si… penso sia stata la pizza, te lo avevo detto che in Italia è meglio…” Non posso fare a meno di lasciarmi scappare un sorriso.
“Te la senti di ritornare dagli altri?”
“Io…preferirei ritornare a casa…”
“Come vuoi, amore.” Il figlio di Ade diventa color peperone mentre gli metto un braccio sulle spalle per tenerlo vicino a me. Appena ritorniamo dagli altri, ci guardano con occhi preoccupati.
“Ragazzi, io e Nico ritorniamo a casa. Non si sente molto bene..”
“Oh…okay..” dice Hazel dispiaciuta.
“Mi raccomando, fatevi sentire.” Ci saluta Frank. Mentre esco dalla pizzeria, noto una cosa strana: la pizza di Nico è ancora intera. Cerco di non pensarci troppo e metto Nico in macchina per accompagnarlo a casa sua.
“Se vuoi posso rimanere con te per stanotte, nel caso non ti sentissi bene.”
“Oh no, non ti preoccupare, te lo detto, sarà qualcosa che ho mangiato.”
“Ma…”
“Sul serio Percy, non ce ne bisogno.”
“Okay…” Non diciamo più una parola fino a che non arriviamo di fronte alla sua porta.
“Sei sicuro che non vuoi che resti?”
“Sicurissimo, ora vai.”
“Va bene…” lo saluto con un bacio e ritorno in macchina. Non riesco a far a meno di pensare che Nico non aveva mangiato niente, eppure diceva che era stato colpa del cibo.
Appena arrivato a casa, non faccio in tempo ad aprire la porta che subito ricevo una chiamata. Controllo il cellulare e vedo che mi sta chiamando Nico.
“Nico?”
“Ehy Percy. Senti, ti devo dire una cosa importante. Per favore, vieni subito qui. Fai presto.” Dalla sua voce si sente che ha pianto. Cerco di chiedergli spiegazioni, ma ha già riattaccato. Più veloce di un fulmine scagliato da Zeus, scendo giù nel garage e salgo in macchina al volo. Che sarà successo a Nico?! Perché stava piangendo?! Avvolto in questi pensieri, non mi accorgo delle persone che stanno passando. Faccio in tempo a frenare mentre quelli mi urlano contro.
“Mi scusi!” urlo mentre riparto. Arrivato sotto casa sua, cerco di prendere l’ascensore, ma è già prenotato all’ultimo piano. Sbuffo e inizio a salire le scale velocemente. Dopo non so quante rampe mi trascino verso la porta della casa di Nico col fiatone. Noto che la porta è aperta, così entro. Trovo Nico seduto sul divano con la testa fra le mani e le guance bagnate di lacrime. Corro da lui abbracciandolo e accarezzandogli la testa.
“Nico, amore, che hai?!” Lui non risponde, semplicemente con la mano mi indica una sbarretta di metallo appoggiata sul tavolino. La prendo in mano. Emana una luce verde e sul mini schermo c’è scritto “2-3 settimane”. Solo dopo qualche secondo lo riconosco. E’ un test di gravidanza. Sento le lacrime scorrermi dagli occhi e mi metto una mano davanti alla bocca.
“N-Nico…” riesco a pronunciare solo questo. Lo stringo in un abbraccio forte sollevandolo da terra.
“Perché non me lo hai detto al telefono?!”
“Idiota, ti sembra una notizia da dare per telefono?!” Lo stringo ancora di più.
“Ehy Percy, così non mi fai respirare!” dice Nico mentre ride. Lo poggio a terra e proprio ora sento un messaggio sul cellulare. E’ Hazel.
‘Ehy Percy, come sta Nico? Siamo preoccupati…’ dice il messaggio. Cerco il modo migliore di risponderle, e poi trovo una frase adatta.
‘Hazel, preparati, stai per diventare zia!’. Per i primi minuti non mi risponde, poi mi arriva un messaggio vocale. Appena schiaccio play, si sentono le urla di tutti i nostri amici.
“Credo che siano felici della notizia..” dico a Nico che mi guarda con fare curioso.
“Jackson! Hai rovinato tutto! Lo volevo dire io!” mi risponde lanciandomi un cuscino e colpendomi una spalla. Io glielo rilancio in faccia, e subito dopo lo prendo in braccio lasciandogli un bacio casto che diventa sempre più passionale.
“Ti amo.” Gli sussurro sulle labbra accarezzandogli la pancia.
“Ti amo anche io.”*ANGOLO AUTRICE*
ZA ZA ZA ZAAAAAAAAAAN!
Ammettetelo. Non ve lo aspettavate così presto. Ma voglio avvertirvi che questa storia è nata per raccontare le vicende di Nico con il pancione e di lui e Percy genitori (Okay, forse avrei dovuto avvisarvi prima).
Coooooooooooomunque, spero che il capitolo vi piaccia e che lasciate tante recensioni. :*
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You, me and the baby.
Random*Dal primo capitolo* Era si alza in piedi e fa cenno a Nico di avvicinarsi. Lui cammina fino a mettersi affianco a me. La Dea fa dei strani gesti con le mani e si vede un bagliore provenire dalla pancia di Nico. "Ecco fatto." Dice Era freddamente. I...