Lungo il corridoio che portava alla parte più interna del tempio, risuonavano dei rumori ovattati e confusi, alternati da quelle che sembravano imprecazioni e seguiti da risate ed altri scambi di vedute sempre colorite.
Di quanto stesse accadendo, però, Nasir non poteva esserne certo, considerato che la lingua di quelle discussioni non era affatto quella a lui più congeniale e che conosceva bene; la cosa, ad ogni modo, non lo preoccupò più di molto quando avanzò a passo spedito per raggiungere la zona dove, già da ore, la persona che stava cercando era impegnata con altri suoi conterranei in un'impresa all'apparenza semplice.
Trovare degli oggetti utili in ciò che era rimasto in quel luogo e servirsene per realizzare delle armi, in realtà, era più complesso di quanto chiunque avesse immaginato visto l'ammontare di cose inservibili che Lucius stesso aveva ammassato lì dentro, ma i Germani non erano un popolo che si lasciava abbattere facilmente e dopo mezza giornata erano riusciti a scovare anche qualcosa di vantaggioso alla loro causa.
Dei passi pesanti nella sua direzione fecero intuire al siriano che qualcuno avesse appena preso una pausa dal lungo lavoro, ma fece appena in tempo a svoltare l'angolo che lo avrebbe condotto alla sala, che si ritrovò difronte la forma massiccia, seppur non di altezza elevata, di Lugo.
"Ahhh... fratello!"
L'esclamazione del guerriero e la risata che la seguì sarebbero bastate a far incurvare anche le sue labbra ma il sorriso divenne un'espressione sorpresa – anche se ugualmente divertita – quando si ritrovò nuovamente sollevato dal pavimento in un abbraccio amichevole, come era accaduto la prima volta che si era imbattuto in lui.
"Lugo... sì..." - riuscì a malapena a mormorare con il filo di voce rimasto per quell'assalto prima di essere posato nuovamente a terra, con una pacca sulla spalla.
Uno sguardo verso il piano ribassato dove i germani erano indaffarati fece probabilmente capire a Lugo le sue intenzioni perché difatti quest'ultimo indicò proprio quel punto, aggiungendo nel suo stentato linguaggio comune:
"Tu cerchi tuo uomo? In basso... dopo la scala."
L'innocente domanda lasciò Nasir qualche istante titubante sulla risposta da dare, ma l'espressione benevola sul volto dell'altro gli strappò un altro sorriso ed annuì.
"Io... cerco Agron, sì... ma non abbiamo accordi su questo tipo di proprietà." - un particolare del quale non si era ancora preoccupato e su cui nemmeno aveva veramente riflettuto visti tutti i recenti accadimenti; eppure si ritrovò a pensarci proprio in quel momento quando il guerriero, dopo un'altra allegra risata, aggiunse ancora:
"Lui è grande uomo con buon cuore. Quando guarda te c'è amore e gioia nei suoi occhi."
Una constatazione alla quale il ragazzo non riuscì però a rispondere perché un'altra voce si intromise in quello strampalato dibattito con un ordine deciso ma dal tono bonario.
"Lugo! Il baule... prima che cali la notte!"
Agron sorrise tra sé nel vedere il conterraneo dare un'altra pacca sulla schiena a Nasir prima di allontanarsi, causando a quest'ultimo un leggero barcollamento in avanti, ma fece finta di niente quando il siriano riuscì finalmente a raggiungerlo, fermandosi sul piano rialzato da cui, tramite alcuni scalini, si discendeva nella zona dove invece lui stava ancora sistemando delle ceste piene.
"Devo ricordargli di essere un po' meno... amichevole con chi incontra." - disse allora, rialzando poi lo sguardo nella sua direzione; cercò di nascondere il sorrisino compiaciuto che gli era comparso sulle labbra nel notare che il giovane si era rimesso addosso l'abito privo di maniche che, solitamente, era lui ad usare in viaggio, ma non fece commenti a riguardo, proseguendo con il compito che si era offerto di portare a termine.
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Fire Still Burns - Decidi Il Tuo Scopo
Fanfiction"I suoi modi non portano altro che sorrisi. Te l'ho detto... la tua gente solleva gli spiriti..." - ribatté Nasir, accosciandosi vicino al punto in cui Agron era occupato, per poi mormorare in aggiunta "...e domande." "Domande...?" Notò che l'inter...