Inutile.

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Quella era una bellissima serata, forse così bella che per lui risultò totalmente impossibile riuscire ad addormentarsi. Uscì dal sacco a pelo nel quale si era sdraiato, come tutti gli altri, si guardò intorno e si accertò che tutti i suoi compagni dormissero. Si alzò lentamente e ripiegò il sacco a pelo per portarlo con se più facilmente. Scese quindi dall'autobus usato a mo' di camper e cominciò a camminare col viso rivolto alle stelle.

"«Tormenta... glaciale!» il tiro che era riuscito a fare era tra i migliori, si era impegnato, ci aveva messo tutto se stesso

Il portiere alieno non si fece sorprendere una seconda volta e, utilizzando una tecnica micidiale ancora più potente di quella precedente, riuscì a parare con facilità il tiro"

Si fermò improvvisamente e strinse i pugni che iniziarono poi a tremare dalla rabbia e dallo sconforto. Come era stato possibile? Come aveva fatto a parare con tanta facilità il suo tiro!? E dire che poco prima era riuscito a segnare!

«La prossima volta non sbaglierò, fratellino. Non pensarci» era lui a parlare, ma allo stesso tempo non era lui. Era Aiden...
«Non ne sono così sicuro»

Strinse la sciarpa. Fece retro front per tornare all'autobus Inazuma, ma invece di rientrare, si arrampicò su per la scaletta così da salire sul tetto del mezzo di trasporto. Stese il sacco a pelo e ci si sedette su. Piegò le gambe portandole al petto e le abbracciò, come per proteggersi da qualcosa e per farsi ancora più piccolo.
Alzò nuovamente lo sguardo verso le stelle e sorrise leggermente: gli era sempre piaciuto guardare il cielo di notte. A volte si perdeva nel contare il maggior numero di stelle possibili, sapeva a memoria svariate costellazioni e da piccolo adorava passare il tempo a cercare di "collegare i puntini" per creare nuove forme. Provò a tornare di nuovo bambino e cercò di disegnare nel cielo.

«Ah, Shawn, sei qui!»

Il ragazzo si girò sentendosi chiamare e notò che non era il solo ad essersi svegliato. Annuì lentamente mentre Mark si faceva avanti e sistemava il proprio sacco a pelo accanto a quello di Shawn

«Si, capitano»
«Non riuscivi a dormire eh?» scherzò lui
«Neanche tu, a quanto vedo»

Il capitano si mise a ridere annuendo e prese posto, sedendosi a gambe incrociate e facendosi indietro col peso del corpo che lasciò ricadere sulle mani poggiate sul sacco a pelo

«Oggi abbiamo pareggiato... ma sono sicuro che la prossima volta saremo noi a trionfare!» esclamò Mark
«Hai ragione» si limitò a rispondere
«Vedi Shawn, io ho molta fiducia nelle nostre capacità, siamo ottimi giocatori e in più abbiamo un'ottima motivazione per vincere contro gli Alieni!»

Shawn annuì nuovamente e accennò un sorriso, tornando poi a guardare le stelle. Mark era così: sempre pronto ad allenarsi per migliorare; sempre contento, anche se erano stati sconfitti, perché sapeva che avrebbero potuto imparare molto. Ma a che serviva imparare qualcosa se poi non si riesce a fare goal!? Il ragazzo stringe nuovamente le mani a pugno

«Capitano, ti sono sembrato strano oggi?»

Anche Mark si era perso nell'osservare il cielo, sfoggiando un sorriso sereno e quasi non si accorse della domanda che gli era stata rivolta. Abbassò un momento lo sguardo per poi scuotere con sicurezza la testa

«Strano dici?» ci pensò ancora «No, anzi è proprio grazie a te che siamo riusciti a fare qualcosa! Abbiamo pareggiato contro gli Alieni solo grazie al tuo tiro! Certo, non abbiamo vinto è vero... ma non abbiamo neanche perso no?» sorrise

Shawn annuì lentamente, forse il capitano non era sempre così sveglio. Ricordava chiaramente di essere quasi impazzito, tentando di segnare un'altro goal. Aveva fatto numerose azioni da solo, senza passare mai la palla. Un gioco meraviglioso, ma quando arrivava davanti al portiere? Niente, non riusciva a segnare. Scattava dalla difesa all'attacco e viceversa, tentando di recuperare palla. Allo stesso tempo lottava con se stesso per cercare di non perdersi, di non far prendere il sopravvento ad Aiden, ma puntualmente non ci era riuscito.
Si girò verso Mark, il quale era tornato a guardare le stelle, quando vide un'altra testa comparire dalla scaletta e salire prendendo poi posto con loro

«Ciao capitano! Shawn!»
«Ehi Darren! Dai vieni qui!»

I due iniziarono a parlare, ma a Shawn non interessava cosa si stessero dicendo. Si sdraiò sul sacco a pelo, girandosi poi su un fianco in modo da dare le spalle a entrambi. Mark e Darren erano così presi dalla loro conversazione, che non se ne accorsero, ma questo poco importava al giovane della Alpine. Quest'ultimo poggiò una mano sulla sciarpa che aveva al collo e la stringe forte tentando di sgomberare la mente. Cosa che però, non gli riuscì.

Era inutile come Aiden
Era inutile come Shawn
Non serviva più a niente
Era inutile
Inutile

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