7.

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Il tempo passa. Anche quando sembra impossibile. Anche quando il rintocco di ogni secondo fa male come il sangue che pulsa nelle ferite. Passa in maniera disuguale, tra strani scarti e bonacce prolungate, ma passa. Persino per me.



Oggi sarebbero tre mesi.

Mi ha portata talmente allo sfinimento la sua assenza che ho cercato appoggio in qualcosa che mi permettesse di rilassarmi completamente almeno per qualche ora.

E quindi sono qui.

A guardare il cielo.

Sembra una scena poetica.

A me fa schifo.

La sua assenza, credo, è l'unica cosa a cui non mi abituerò mai.

Come si fa ad abituarsi alla mancanza della prima persona a cui si è riusciti a dare tutto? Ogni carezza, ogni parola, ogni pensiero.

E quando improvvisamente tutto sparisce come ci si abitua a non averla più? Come si fa ad abituarsi a non poter più condividere tutto con qualcuno?

Improvvisamente tutto quello che riuscivi a fare con leggerezza e normalità diventa pesante e difficile.

Sento di essere ancora troppo piccola per affrontare tutto questo.


Sai ieri ho aperto le mail e ne ho scritto una senza mittente. Vorrei che il mittente fossi tu, per farti sapere come mi sento. Vorrei semplicemente avere il coraggio di mandartele quelle fottute mail che scrivo ogni giorno.

Forse questa è la volta buona che mi sono spiegata bene.

Ho raccontato del tuo carattere e del tuo cuore fuori dal normale.

Che stai sempre zitto, ma sei sempre quello che soffre più di tutti.

Che le cose non le dici, ma sei fottutamente bravo a farle capire.

Sono pure riuscita a parlare di come ci completiamo.

Che io non ti sto dietro perché sono pazza, ma perché siamo compatibili.

Che sei un po' stronzo ma che non saprò mai resisterti.

Ho detto come le tue mani quando ci baciamo si sanno muovere perfettamente sulla mia schiena.

Che baci da paura e quanto sei bello.

Ho detto chiaramente, che ogni volta che sorridi un po' muoio dentro, di gioia, perché vederti sorridere è una sensazione indescrivibile.

Ho raccontato anche della fragilità con cui le mie ginocchia cedono ogni volta che ti vedo. Ho parlato tanto di quando litighiamo quando mi fai quegli stupidi scherzi.

Di quanto siamo capaci di odiarci e amarci dopo pochi secondi.

Ho esposto le tue teorie sulla piccolezza degli esseri umani.

Ho raccontato dei tuoi occhi che ho paura di guardare perché poi mi innamoro troppo e ho spiegato, più o meno, che cosa mi provoca adesso la tua assenza nella mia vita.

Sai, io penso spesso a noi, e mi dicono che ogni volta che parlo di te mi si illuminano gli occhi.

Spero che tu pensi a me ogni tanto e mi farebbe tanto piacere sapere da te come stai qualche volta.

Avevo detto ai miei amici che appena sarei tornata a casa ti avrei scritto un messaggio.

Un messaggio che, purtroppo, come al solito e molto probabilmente non leggerai mai.



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