BONUS CH: ONE

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Uno specchio non mente mai - mostra sempre ciò che ha di fronte - non ti separa mai dalla realtà.

Dall'altra parte nelle nostre teste mostra i difetti, crea le insicurezze e altre merde di cui non abbiamo bisogno nelle nostre vite.

Immaginate quanto pericolose potrebbero diventare le nostre menti conoscendo una piccola parte di verità.

Le riflessioni sono come il veleno - prendono quello che sappiamo, quello di cui abbiamo paura e le mescolano insieme.

Guardo il mio riflesso ogni tanto; mi delude sempre.

-"Nervoso?" chiese baba in piedi in mezzo alla mia stanza, gli occhi pieni di orgoglio, un piccolo sorriso sulle labbra.

"Più o meno" sospirai, strofinando i palmi sudati sulla camicia perfettamente stirata, "sembro carino?"

Mio padre annuì, gesticolando come a dire che era ovvio.

"Intendo dire... carino abbastanza per stare in mezzo agli amici di Liam?" sussurrai.

Baba si accigliò, le braccia gli caddero ai lati in senso di sconfitta.

Odiavo sentirmi così - inadeguato. Mio padre mi aveva sempre insegnato ad amare me stesso ed accettare chi ero, non importa le circostanze.

Ma adesso ero lì, faccia a faccia con l'imbarazzo, i miei occhi puntanti a terra. Non mi sentivo degno di stare insieme agli amici bianchi di Liam e mio padre poteva chiaramente vederlo.

Invece di sgridarmi per averglielo chiesto, si avvicinò e mi abbracciò tra le sua braccia confortanti.

Mi sentivo come quando avevo sette anni e piangevo sulla spalla di mio padre come un ingenuo.

"Pensi che Liam approverà?" chiese baba, cercando di far passare la tensione sulle mie spalle.

"Il mio outfit?"

Mio padre scosse la testa.

"No, non il tuo outfit Zain... te" spiegò.

Ci pensai per qualche istante e alla fine conclusi:

Liam avrebbe decisamente approvato.

"Credo... credo di sì" arrosii, poggiando la testa sulla spalla di mio padre.

Lui mi carezzò una guancia, continuando a parlare con il suo tono basso.

"Questa è l'unica cosa che conta"

E prima che potessi rispondere, il campanello suonò, segnalando che Liam era qui per prendermi.

Era strano essere a scuola di nuovo - vedere di nuovo le loro facce familiari. Liam mi prese per mano, ignorando gli sguardi ed i borbottii.

"Sei bellissimo Zain" disse Liam, porgendomi la mano, "può un principe bello come voi essere interessato a ballare con me?" chiese poi.

Alzai gli occhi al cielo, facendomi comunque abbracciare da lui ed accettando la vicinanza a cui ci ritrovammo. La musica era dozzinale, la stanza era calda e c'era una puzza tremenda, ma per qualche ragione non potei immaginare nulla di meglio.

"Zain, questo è il mio migliore amico Louis e questo è il suo fidanzato, Edward." disse Liam, indicando un ragazzo che ricordavo bene.

Louis Tomlinson - era sempre attaccato a Liam come una sanguisuga quando eravamo insieme; sembrava la guardia del corpo di Liam, sempre a chiedere la sua approvazione ed il suo amore. Louis era il ragazzo che mi aveva chiamato frocio tanti anni fa. Louis era il ragazzo che mi aveva detto di andarmene - il ragazzo che aveva fatto il portavoce a Liam perché lui si vergognava troppo per parlare da solo.

Louis era - non mi piaceva Louis.

Lui semplicemente mi osservò, mentre Edward mi sorrise prima di voltarsi verso Liam.

"Ti andrebbe di aiutarmi a prendere dei drink?" chiese, indicando il bancone. Liam annuì, sfiorandomi gentilmente il braccio prima di dirigersi insieme ad Edward dall'altra parte della palestra.

Ero stato lasciato solo con Louis; entrambi ci guardammo intorno come estranei.

"Ti dispiacerebbe venire con me all'ingresso?" chiese lui all'improvviso, indicando l'uscita.

Scrollai le spalle - il cuore che batteva forte.

"Va bene"

Una volta all'ingresso, Louis mi sorrise gentilmente, spostando i capelli dall'altra parte della faccia.

"Ehi" mi salutò per bene, gli occhi un po' più dolci adesso che eravamo soli.

"Ehi" sussurrai a mia volta.

"Sei cresciuto"

"Grazie? Comunque anche tu" dissi confuso, poggiando un piede al muro dove stavamo.

Louis rimase a fissarmi; i suoi occhi blu non si spostarono neanche per un secondo dai miei, mentre si mordeva l'interno di una guancia.

Sembrava che stesse pensando a quale mossa fare, indeciso se fare o no quello che aveva programmato, cosa che - onestamente - mi spaventava.

Iniziai a muovermi lentamente all'indietro, il mio corpo si allontanava naturalmente dal suo.

"Senti, forse dovremmo tornare dentro-"

"Sono stato io a convincere Liam ad avere una ragazza" disse velocemente, cercando il mio braccio, così che non me ne andassi.

"Oh" dissi, scioccato dall'improvviso sfogo.

"Lui uhm, disse che ti amava e questo mi fece sentire... strano" continuò, lasciando il mio braccio, "Non perché ero omofobo" ammise, gli occhi un po' tristi, "ma... perché piacevi anche a me Zain."

Mi accigliai, il mio corpo si irrigidì a quelle quattro parole:

Piacevi anche a me.

Louis Tomlinson, il ragazzo che mi aveva fatto sentire inadeguato, il ragazzo che mi aveva fatto sentire piccolo, il ragazzo che mi aveva fatto piangere ogni notte per settimane, il ragazzo che mi disse di andarmene quando avevo nove anni - piacevo anche a lui.

Louis mi strinse tra le sue braccia, la sua testa nell'incavo del mio collo mentre cercava di controllare il suo respiro.

Sembrava che i ruoli fossero invertiti, adesso lui era vulnerabile, adesso lui era a rischio di essere rifiutato, umiliato e di essere triste.

Adesso lui aveva l'occasione di sentire il sapore della sua stessa medicina.

Il problema era:

Non ero una persona vendicativa.

"Mi dispiace di essere stato una cattiva persona" sussurrò, gli occhi chiusi, "ti prego, dimmi come posso sistemare le cose."

Ma non c'era nulla da sistemare, non più almeno. Mi sentivo rivendicato, il cuore luminoso e la coscienza pulita.

All'improvviso capì: Louis era un ragazzo spaventato come me, era spaventato dal mondo e da quello che poteva offrire. Lui aveva paura di essere diverso e di farlo vedere agli altri. Lui aveva paura di innamorarsi di un ragazzo che non lo avrebbe mai ricambiato - Louis aveva paura di creare se stesso.

"Credo che l'abbia già fatto," dissi infine, rilassandomi, "grazie Louis."

How I Learned About Sex | italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora