Dear You. - Klaine Edition [one-shot]

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Salve a tutte voi belle persone che stanno leggendo, sarò breve perché non mi piace fare le note ad inizio storia ma sono importanti.
- Questa era una mia storia scritta precedentemente e riadattata ai Klaine.
- Il sistema scolastico è quello italiano e non americano, quindi c'è una sla classe e non cambiano aula ad ogni lezione, questo perché altrimenti mi sarebbe stato difficile mantenere la trama originale della storia.
- Come si capisce dal testo Kurt non è gay dichiarato, ma ciò non significa che se ne vergogna anzi accetta perfettamente se stesso.
- Parte del testo è sottoforma di semi-sms perché si scrivono attraverso dei bigliettini.

Detto questo, vi lascio alla lettura e ci vediamo sotto, enjoy. :)

"Era lì, come ogni giorno, ultimo banco a destra, la luce del sole che dalla finestra gli illuminava il lato del viso e creava ombre sulla sua fronte, dovute ai capelli ricci, neri.

Stava guardando in basso, guardava le sue mani mentre faceva dei cerchi immaginari sulla sua cuffia poggiata sul banco. La seconda ora era quasi finita e ormai nessuno stava più ascoltando, compreso lui che passava gli ultimi 15 minuti ad osservare quel ragazzo, come era suo solito fare.
Era estate e tra meno di un mese ci sarebbero state le vacanze estive ed era in quarta superiore.

Contemplava la bellezza di quel ragazzo da ormai piú di 2 anni, gli è sempre sembrato carino ma da quando suo fratello ha iniziato a frequentarlo, ha potuto notare caratteristiche del suo carattere che gli hanno fatto un certo effetto.
Inizialmente pensava ad una semplice cotta, dovuta al fatto che fosse l'unico ragazzo gay della scuola mediamente carino, ma con il passare delle settimane e dei mesi, quel pensiero gli si insinuò in testa fino a diventare una certezza: si, Kurt Hummel era innamorato di Blaine Anderson.

Era l'ora di matematica e non aveva alcuna voglia di ascoltare perchè sapeva che il suo sguardo si sarebbe spostato verso quel ragazzo, quel dannatissimo ragazzo che, in quattro anni, gli ha rivolto la parola giusto il minimo indispensabile, solitamente durante i progetti di gruppo o qualche pomeriggio, grazie al fratello.

Cercava di tenersi sveglio scarabocchiando sul banco, prese un bigliettino e inizió a pasticciarci sopra.

Prese il quaderno, ne strappó una pagina e la divise quattro parti, tagliate con le dita in modo approssimativo.

Prese una penna, rivolse un ultimo sguardo al ragazzo e prese a scrivere:

'Dear you, come stai?
Ti starai chiedendo chi sono
e probabilmente non lo saprai mai,
volevo solo sapere come ti sentivi.
- X'

Riguardó il bigliettino, non sapeva il motivo per il quale l'avesse fatto, ma gli venne impulsivo.

Piegó il foglietto e lo buttó nell'astuccio, nell'attesa della campanella.

Quel pomeriggio, tornato a casa, Kurt salutó il fratello Finn, la sua matrigna Carole e suo padre Burt e si diresse in camera a fare i compiti.

Dopo un paio di ore sui libri, mise le penne al loro posto e il suo sguardo si posò sul bigliettino.
Lo prese e lo rilesse piú volte.

Solo lui sapeva quanto amava quel ragazzo.
Non si era mai dichiarato, in realtà non lo sapeva nessuno ad eccezione di Rachel e Mercedes, le sue migliori amiche, le uniche, oltre ai suoi famigliari, a sapere che era gay.

Con il bigliettino in mano, prese una decisione: voleva che Blaine sapesse ció che provava per lui, anche se modo anonimo. La mattina seguente avrebbe riposto il bigliettino sul banco del ragazzo, sapendo che sarebbe entrato leggermente più tardi a causa del solito ritardo del pullman.

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