Secondo filo

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Di quella notte estiva mi ricordo soprattutto il caldo e le zanzare. Era una festa di fine anno, gli organizzatori della scuola avevano deciso di "cambiare location" e di optare per una radura al posto della solita palestra. Mi ricordo che almeno metà delle ragazze aveva accolto malissimo la decisione: "Come facciamo a mettere i tacchi?!" "Con quel caldo il trucco si scioglierà di sicuro!" "E se ci sono degli insetti?" erano solo alcune delle critiche.
Alla fine però la festa ebbe successo: mai come quell'anno furono presenti tutte quelle persone. Forse perché la radura sembrava accogliere un po' tutti, dalla ragazza più alla moda al ragazzo nerd.
Il fuoco scoppiettava al centro della radura. Il falò illuminava i visi delle coppie che stavano ondeggiando al suono di una canzone d'amore di qualche anno fa.
Io me ne stavo un po' in disparte, ammirando Lily che ballava con Patrick. Proprio mentre pensavo a come sarebbero stati bene insieme, Lily appoggiò il suo viso nell'incavo della spalla del ragazzo e lui la tenne più stretta, sorridendo.
Mentre li guardavo sentii dentro una strana sensazione, un misto tra felicità e qualcosa di negativo.
Dopo un po' mi resi conto di essere invidiosa.
Ammisi a me stessa che sarebbe stato fantastico molto avere qualcuno da abbracciare, qualcuno su cui poter appoggiare il viso, qualcuno a cui poter dire "ti amo". Dopo diciassette anni della mia vita non era mai successo.
Diciamo che la mia situazione sentimentale si riduceva a qualche bacio a stampo dato durante il gioco della bottiglia e a qualche occhiatina furtiva durante le lezioni. In realtà non ero mai uscita con nessuno, tanto meno mi ero mai fidanzata.
Mentre il vestito rosso di Lily pareva un tutt'uno con il crepitante fuoco del falò, la camicia di Patrick, il ragazzo che ballava con lei, rifletteva la luce bianca della luna e metteva in evidenza i suoi muscoli tonici, che un po' contrastavano con i suoi capelli rossi spettinati.
Ad un tratto sobbalzai, sentendo improvvisamente una mano sulla spalla.
- LUCAS!- esclamai sorpresa.
- Non dirmi che sono riuscito a spaventarti! - ridacchiò lui, divertito.
- Un giorno sappi che mi vendicherò! -esclamai ridendo a mia volta.
- Stavi guardando Lily e Patrick?
- Sì. Sono proprio meravigliosi insieme.
- È vero. Dopo sarà veramente divertente ascoltare Patrick che si spende in lodi per Lily. -aggiunse, con una punta di sarcasmo.
Risi, ricordando che Patrick era uno dei suoi più cari amici.
- E tu come stai? - mi chiese.
- Bene, credo.
A quel punto la sua mano dalla spalla scivolò sul fianco e mi abbracciò, senza dire una parola.
Restammo così per un'istante, che durò un'eternità.
Poi mi volsi per cercare il suo sguardo e incontrai il suo caldo sorriso.
- Scusa per averti spaventato, Becs.
- Scuse accettate, Lucas.
- Quindi adesso posso spaventarti di nuovo? - mi prese in giro con un ampio sorriso.
- E quindi io posso infilarti un ragnetto giù per la camicia? - chiesi io, sbattendo le ciglia amorevolmente.
- No! Tutto tranne i ragni!
Risi. Pareva assurdo. Lucas aveva una vera e propria fobia per i ragni. Pareva assurdo: proprio lui, così grande e grosso, aveva paura dei ragni!
Lucas ed io non ci assomigliamo per niente, fisicamente parlando.
Come ho già accennato prima, Lucas ha i capelli biondi come tante spighe di grano che maturano al sole e un paio di occhi azzurri che nasconde dietro a un paio di occhiali neri. A differenza mia, è alto e ha due spalle robuste, che secondo me sono capaci di reggere qualunque cosa.
Io invece sono completamente l'opposto.
Il miglior modo per descrivermi è "una via di mezzo". Non ho i capelli né ricci né lisci, né biondi né bruni, gli occhi né verdi né castani. Tutto una via di mezzo. L'unica cosa "definita" che ho è l'altezza, in pratica un puffo mi supera.
Lucas ed io ci siamo presi tantissime volte in giro su queste nostre differenze.
Nonostante ciò, per quanto riguarda il carattere abbiamo un sacco di cose in comune, e quindi siamo migliori amici da una vita.
A un certo punto, come un fulmine a ciel sereno Lucas riprese a parlare.
- Becs, ti va di ballare?
Rimasi allibita. Lucas che mi chiede di ballare? E da quando gli piace ballare?
- Va bene, Mr Ragno-coraggioso.
Era un soprannome che gli affibbiavo da bambina, quando trovava un ragno e si spaventava.
- Allora vieni, Miss Altezza-intrepida.
Ebbene sì, ho paura delle altezze.
Mi prese a braccetto e mi condusse tra le coppie che volteggiavano.
Era la prima volta che ballavo con Lucas. La seconda in realtà, se contiamo quella volta che abbiamo ballato alla festa del paese dei miei nonni, a sei anni. Ma comunque questa era la prima con un minimo di "serietà".
Mentre mi conduceva qua e là, sentii una sensazione che non avevo mai provato. Era stranissimo.
Mi ero sempre sentita al sicuro tra le braccia di Lucas, erano il mio rifugio preferito quando avevo bisogno di conforto. Ma questa volta era diverso. Provai ad alzare lo sguardo e trovai un paio di occhi azzurri sorridenti ad accogliermi.
E subito dopo, con estrema delicatezza, il mio compagno di giochi da una vita mi strinse più forte, sotto la pallida luce della luna.
A quel punto rialzai nuovamente lo sguardo, e vidi spuntare il suo sorriso splendido.
Fu un istante che durò un tempo infinito.
Sembrava che fossero passati anni e anni, quasi non ci accorgemmo dell'incendio e delle persone che scappavano cercando aiuto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 06, 2016 ⏰

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