La chiave

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-Houston 2012-

-Papà, lascia pure lì gli scatoloni, mi arrangio io a sistemare tutto. Ora vai, e quando arrivi a casa dai un bacio alla mamma da parte mia.

-Ohhh, va bene, allora vado. Per qualunque cosa chiamami, eh.

-Si papà non ti preoccupare.

-Ahh, Zoe?

-Si papà?

- Ti voglio bene!

-Anch'io ti voglio bene, ora vai, che poi la mamma si preoccupa!

-Si hai ragione allora ciao. Buona fortuna per tutto!

-Ciao, grazie!

***Uff, finalmente se n'è andato***

Comincio a esplorare la mia nuova dimora, piccola, ma allo stesso tempo accogliente. La cosa fantastica è che il letto della mia camera è matrimoniale, quindi comodissimo. Tutto il complesso, tranne il bagno, che è color salmone, è di una tonalità beige forse un pochino più chiaro, con delle striature grigiastre. Le uniche finestre, quella del bagno e quella del salotto, hanno delle tende gialline. Da qui riesco a vedere anche l'Università, ha delle vetrate assolutamente wow! Spero di trovarmi bene, medicina è sempre stato il mio sogno, fin da bambina. Dottoressa Jackson.

Non ricordavo che gli scatoloni fossero così pesanti. Sistemo tutte le cose al proprio posto. I libri negli scaffali, gli indumenti nell'armadio, il dentifricio e lo spazzolino in bagno ecc. Mi manca solo uno scatolone quello con dentro i miei album fotografici, i miei ricordi, e la cosa più importante la mia Canon. Amo fare foto, mi piace riprodurre tutti i momenti più importanti della mia vita. Anche una stupida cosa, ma che mi ha colpita. Poi quando ho tempo raffiguro, l'immagine su un foglio, però solo bianco e nero. Nel tirare fuori l'album fotografico della mia infanzia cade per terra una piccola chiave. Raccogliendola osservo che su di essa ci sono raffigurati degli strani segni. Non ricordo di averla mai vista. Me ne frego e visto che è davvero carina, decido di prendere una catenina e di legarmela al collo.
Nell'istante esatto in cui il metallo mi tocca la pelle, il piccolo diamantino, che prima non avevo notato, si illumina di rosso. Sposto il ciondolo di lato e mi accorgo che mi ha bucata. Che strana chiave. Provo ad appoggiarla di nuovo, ma non succede più niente. Provo a girarla per vedere se dietro c'è qualcosa di appuntito, ma la sua trama è liscia. -- -Va beh***
Bene, ho proprio voglia di farmi un girettino in macchina nella nuova città, magari colgo anche l'occasione di comprarmi qualche magliettina. Prendo le chiavi e parto. Oggi è una giornata particolarmente soleggiata ed è accompagnata da una meravigliosa brezza di vento. Percorro velocemente la Fairview street e imbocco subito la Commonwealth street. Tutto ad un tratto la collana comincia a pulsare. Sono davanti a una zona isolata piena di cespugli e alberi, non riesco a vedere se al di là degli arbusti si nasconda un'abitazione. Appena volto l'angolo smette di pulsare.
La curiosità fa parte del mio carattere, perciò domani andrò a vedere cosa si nasconde la  dietro. Arrivo in centro, visito i negozi, ma non c'è niente che mi attrae. Al ritorno percorro la stessa strada di prima e passando vicino a quell'isolato, la chiave ricomincia a martellarmi sul petto. Ho deciso vado a vedere. Scendo dalla mia Audi e percorro il vialetto sterrato, qui comincia la foresta amazzonica!
-Forza e coraggio Zoe.
Comincio ad oltrepassare la barriera anomala di piante dirigendomi verso un non so cosa di nascosto, man mano che mi avvicino, la collana freme irripetutamente, fino quasi al punto di scaldarsi. Arrivo davanti a un edificio diroccato, ma comunque ancora accessibile, il diamante ora è di un rosso vivo. Tolgo un attimo gli occhiali per pulirli, si vede che ho beccato qualche ragnatela mentre cercavo di raggiungere questo posto. Sto quasi per abbassare la maniglia dell'entrata, ma sento dei rumori, dei passi. Mi dirigo velocemente verso la macchina, accendo il motore, e vado a tutto gas. Certe volte proprio non mi capisco, sono curiosa, ma ho paura, mi spavento facilmente, molto facilmente.

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