Era primavera. L'aria fresca si faceva sentire tra i vestiti nè troppo leggeri nè troppo pesanti dei bambini in uscita da scuola. Quel giorno era stato molto bello sia per Wanda che per Pietro: la prima era stata chiamata dalla maestra a leggere il suo racconto, mentre il secondo era finalmente riuscito a vincere le gare di velocità tra scuole.
Wanda, con l'aiuto di suo papà, era riuscita ad appendere il tema incorniciato in cucina mentre pietro stava raccontando, saltellando per la stanza euforico, come era riuscito a superare Billy Joe, suo coetaneo della scuola rivale, mimando ogni suo gesto.
I signori Maximoff erano felici di come stavano andando le cose per i loro figli, però erano tremendamente preoccupati per la situazione creata in città.
Edifici distrutti, bombe che esplodevano per placare le rivolte popolari, vite spezzate nel segno di una libertà fantoccio Avrebbero voluto che si placasse tutto, le rivolte, gli interventi militari esterni.
Poteva considerarsi un paese in via di sviluppo un paese in cui le vite venivano spezzate ogni giorno? In cui vi erano manifestazioni violente ogni giorno?
No di certo.
Una volta preparato il tavolo, la signora Maximoff posò la teglia con il polpettone e lo servì a tutti, prima a Pietro, che ormai stava saltellando anche da seduto sulla sedia, poi a Wanda, successivamente a suo marito e infine a lei.
Poi un grosso botto sotto i loro piedi fece crollare ogni singola speranza di mangiare in pace.
Si sentì il pavimento scricchiolare sotto i piedi, poi una voragine trascinò il tavolo e i signori Maximoff metri più sotto.
Pietro e Wanda urlarono a squarciagola. Il fratellino prese per la vita la sorellina e la trascinò sotto il letto, nell'altra stanza, a pochi metri da loro.
Fumo.
Polvere
Macerie.
Lacrime che rigavano i visi dei gemelli, poi qualcosa rotolò alle spalle di Wanda.
Sentirono un rumore metallico.
Videro una delle artefici del massacro.
Una bomba era a poco più di mezzo metro da loro e su di essa troneggiavano cinque lettere che rimasero instillate nella mente: STARK
Trattennero il respiro aspettando il boato. Aspettando che Tony Stark uccidesse anche loro come aveva fatto con i loro genitori.
Passarono due giorni, ed essa era ancora lì, ferma e vigile.
Non parlarono nemmeno, solo silenzio, solo sguardi, avevano paura che il suono la potesse far esplodere.
Sentivano i soccorritori che rovistavano tra le macerie con l'aiuto di alcuni cani.
Era mezzogiorno e pioveva quando la bomba fu disinnescata e i gemelli video la luce del sole, un pasto caldo e delle coperte e vestiti puliti.
Entrambi si promisero che non sarebbe finita qui: avrebbero fatto tutto il possibile per vendicare la morte dei loro genitori.
ANGOLO AUTRICE
ok sono i tremendo ritardo con l'aggiornamento, chiedo venia, solo che volevo inserire qualcosa di esplosivo ed ecco qui.
spero che il capitolo vi piaccia.
nel frattempo avverto che ho pubblicato il prologo della mia storia su Buck e che la mia long su Pietro, Eve e gli Avengers sta andando avanti.
a sentirci nelle recensioni!
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I lived
Fanfictionraccolta disomogenea sui gemelli Maximoff, da prima della loro nascita in avanti. noi li abbiamo conosciuti solo attraverso i film, ma chi non vorrbbe assistere alla loro vita, anche precedente ai film? #3 in fanfiction