2.

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Io e Dinah ci sedemmo accanto a Lauren, nel muretto di roccia, che si affacciava sul mare, trasparente e calmo. Dinah e Lauren stavano parlando di una marca di scarpe a me sconosciuta, io mi stesi sul muretto, intenta a godermi il paesaggio sulla mia testa.

Il cielo azzurro era ricoperto da pochissime nuvole color panna, notai come fosse bella quell'immagine, e sorrisi al pensiero. È buffo come a prima vista ci innamoriamo di qualcosa, è buffo il modo in cui lentamente, ci abituiamo alla bellezza che ci circonda e smettiamo di apprezzarla. I mie pensieri furono fermati da Lauran che urlava. Mi alzai dal muretto e notai che Dinah aveva in mano la borsa della ragazza dagli occhi verdi e scappava in direzione della spiaggia. Sussultai quando la mano calda di Lauren prese la mia e iniziò a tirarla. -Vieni, nascondiamoci.- -okay, ma dove?- la ragazza corse dietro un cespuglio, lasciando solo allora la mia mano, ormai accaldata per la sua forte presa.
Rimasi zitta, ridendo a bassa voce nel guardare Dinah, intenta a cercarci. Per quei pochi minuti, prima che quest'ultima ci trovò, ebbi l'impressione che Lauren mi stesse guardando, non parlava, dai pochi suoni che uscivano dalle sue labbra, potrei dire stesse ridendo.

-ECCOVI, COGLIONE! VI CONSIGLIO DI SCAPPARE PERCHÈ VI PICCHIO, VI PICCHIO SERIAMENTE.- alzai le mani al cielo, nel vano tentativo di placarla. -Dinah, è stata Lauren, prenditela con lei, no?- non so quanto possa aver fatto bene a dire ciò, visto la ragazza accanto a me che mi fissava con uno sguardo da killer, mi sentii stranamente in colpa. -fanculo oh!.- disse lei, ironicamente, iniziando a correre, per sfuggire a Dinah.

Le due si placarono dopo poco, e iniziammo ad andare verso il parco, dove a quest'ora, ci stavano tutti.
Io e Dinah ci guardammo per un tratto di secondi, quando la terza ragazza, mise le cuffie e iniziò a cantare. La sua voce era davvero stupenda, sembrava un'angelo che cantava.

Fù difficile non lanciare troppe occhiate a Lauren. Nonostante la conoscessi da poco, c'era qualcosa in lei di davvero speciale, mi sarebbe piaciuto fare amicizia.
Tra i pensieri, non mi accorsi che Dnah si era fermò a parlare con due amiche e che quindi la ragazza mora, adesso senza cuffie, si ritrovò accanto a me.
-Camila, quanti anni hai?- mi fissava, lo sentivo.
-16, tu?-
-17, sembravi più piccola, sei così bassa.- scoppiò a ridere, odiavo quando mi prendevano in giro per la mia statura, ma la sua risata, mi distraeva parecchio.

Per tutta la sera, parlammo di noi, scoprì che abitava in un quartiere di Miami, vicino al mio, che aveva un fratello e una sorella, e che fissandola per bene, negli occhi, avesse delle sfumature bellissime e un viso naturale e stupendo. Spesso mi sfiorò la mano e le spalle, solo al ritorno, mentre io ero intenta a parlare con amici, prese la mia mano. Forse era solo un segno amichevole, ma penso che la stretta della sua mano sia la cosa più bella che io abbia mai sentito.

Tornai a casa verso le 00:23. Mi spogliai, nel bagno, e iniziai a lavarmi la faccia e le mani, togliendo i residui del trucco, sulla prima, con un latte detergente. Appena sbloccai il cellulare mi accorsi  di un messaggio:

Sconosciuto:
Ehi, Camila, sono Lauren, Dinah mi ha dato il tuo numero.💕                        23:10

Risposi immediatamente, presa dal l'ansia.

Io:
Ehi Lauren, scusa se ti scrivo solo ora. Probabilmente dormi, quindi, buonanotte.🌹     00:45

Spensi il telefono e mi lascia cullare dalle braccia di Morfeo.

Okay, ecco il secondo capitolo, la storia mi sta prendendo molto, quindi fatemi sapere cosa ne pensate.🌹

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