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Sono passati quattro giorni da quando ho litigato con mio padre e quattro giorni che non mi rivolge la parola.
Ovviamente la mia moto non mi è stata tolta, altrimenti avrei scatenato il putiferio.

"La cosa più probabile è che tu abbia rubato le chiavi della moto a tuo padre e che lui non se ne sia ancora acconto."
"Non mi credi una figlia onesta?"
"Per niente."
"Quanto mi conosci bene."

Passeggiando per il corridoio, mi imbatto nella figura di Alan che dista pochi metri da me.
Cerco di evitarlo in tutti i modi possibili: dietro i pilastri, dietro le persone, dentro le aule.
Ma quando metto la testa fuori è sempre lì, fermo con i suoi capelli ribelli, gli occhi di un azzurro intenso, una cuffia in un orecchio e l'altra che pende dal collo.
La maglietta di oggi è leggermente più larga delle sue solite magliette "guardatemi e sbavate", è blu notte, colore che fa risaltare di più i suoi capelli.
Rimango qualche secondo ad osservarlo, forse troppo.
Ad un certo punto punta il suo sguardo verso di me e si stacca dal muro venendo nella mia direzione.
Io giro e cammino velocemente... come se non volessi seminare qualcuno, no.
Sto per perdere le speranze, quando vedo Elizabeth spuntare dall'aula di biologia.
"Beeeeeeeeeeeeeth" Le grido in modo che mi senta.

"Ti ha sentito mezzo istituto."
"Silenzio."
"Dovresti farlo tu."
"Eh Madonna."

"Freya..? Freya! Giro che ti uccido! È da quattro giorni che non ti vedo e sento. Potevi farti sentire, non credi?" Mi urla dritto in faccia.
Mentre mi parla mi tiro indietro con la faccia, come ha fatto Ciuchino la prima volta che Shrek gli ha urlato in faccia.
Forse, a questo punto, era meglio affrontare Alan invece di ritrovarmi questa furia bionda davanti.

"Naah."
", forse hai ragione."

"Ok, ok. Mi sgriderai dopo..per adesso fai finta di avercela con me o qualcosa del genere." Dico sottovoce.
"Freya. Io ce l'ho con te, cogliona! "
"Eeeeh se per caso ti dicessi qualcosa che nessuno sa..in cambio del tuo aiuto?"
"Su di chi?" Chiede alzando il sopracciglio, ovviamente interessata.
Razza di pettegola.
"Su...Jeffrey, sai c'è una cosa che proprio devi sapere." Dico poco convinta.
"Su Jeffrey si sa morte, passione e miracoli, dato che scrive ogni minima cosa della sua vita su Facebook, tweeter e altri social sconosciuti.
E inoltre tu non usi mai nessuno di questi, perché li trovi una perdita di tempo.
Quindi non vedo come tu possa sapere qualcosa di Jeffrey che io non sappia...o qualcosa di Jeffrey in generale."
Risponde sicura di sé.

Cazzo, mi conosce la stronzetta.

Sbuffo e cerco di trovare una soluzione velocemente.
Cerco di riflettere, ma Beth mi sussurra delle parole confuse e di queste capisco solo "Alan è quasi qui."
Allora non reggo più.

"Ti dirò qualcosa di me che non ti ho detto ancora, però per favore, aiutamiiiiiii" la supplico.
"Uh uh, Freya Smith che mi supplica, la cosa è grave." Ridacchia la coglionastronzaBeth.

La fucilo con sguardo e lei si prepara a mettere in scena la sua opera.

"Ora tu, piccola stronza che non sei altro vieni con me, perché dobbiamo parlare di molte cose..E non ti azzardare ad andare via!" Così dicendo mi prende con forza per l'orecchio e mi porta fuori, in cortile.

"Ma sei forse impazzita!?" Sbotto quando sono fuori.
"Che c'è? Me l'hai detto tu." Risponde sfacciata.
Giuro che se fosse stata un'altra, l'avrei presa a schiaffi.

Cerco di calmarmi facendo lunghi respiri.

"Allora?" Domanda Beth.
"Ma allora cosa?" Rispondo scocciata.
"Cosa devi dirmi che non so?" Domanda con un'espressione sospettosa.
"Mi..niente di particolare, solo che Alan quattro giorni fa è venuto di notte a casa mia e mi ha detto che nutre interesse nei miei confronti." Dico tutto con una velocità assurda, tipo: "Flash, chi cazzo sei?"

"No, aspetta...COSA!?!?!? C'È. TU NON MI HAI DETTO UNA COSA DEL GENERE, TI RENDI CONTO? E POI MI VIENE A DIRE "NIENTE DI PARTICOLARE". AAAAAAAAAAAAAAAAH"
Questa qua è matta da legare.

"Un motivo perché è l'unica che ti sopporta ci dovrà pur essere."
"Fottiti."

"Ma vuoi smetterla di urlare, per amor di Dio? Stai facendo girare tutti!" Dico irritata e portandola lontana da lì.

Allora lei si calma visibilmente e io sospiro dal sollievo.

"Lo stai evitando, vero?" Chiede, infine.
"No! Perché dovrei farlo?" Sbotto quasi subito.
"Perché non ti sei mai ritrovata in una situazione del genere e sembri una bambina dell'asilo che ha paura di farsi dei nuovi amichetti."
"Perché usi metafore così stupide?"
"Perché così le capisci meglio."
"Sei una stronza!"
"Se sei stupida non è mica colpa mia!"
Allora mi limito a sbuffare per non dire qualcosa di spiacevole.
"Non so cosa fare. È una situazione talmente...."
"Imbarazzante?"
"No, è......"
"Troppo sdolcinata?"
"No, che cazzo. Fastidiosa e senza senso!" Sbotto infastidita
Possibile mai che non mi deve far finire di parlare?!

"Sì, ma stai calma. Sto cercando di aiutarti!" Risponde irritata.
"LO SO!" le urlo prima di accasciarmi a terra per morta.

"Freya. Non ti ho mai vista tanto confusa e sconvolta." Quasi sussurra mentre dice queste parole.

Non ho il coraggio di guardarla in faccia, quindi parlo con il braccio negli occhi.

"Sai che per me è difficile parlare di cose del genere. Però da quando Alan è arrivato, il mio mondo è stato stravolto.
Lui è più scontroso di me, più forte, più stronzo...con più corazza.
Eppure lui ha cercato di avere una conversazione con me ed anche di più...."
"Di più?!?!?!" Mi interrompe.
"Fammi finire!" Sbuffo.
"Oh, si. Scusa..."
"Comunque, è stato il primo ragazzo ad avvicinarmi a sé ed a provare a conoscermi. Dopo un po' pensavo che stesse bleffando, che mi stesse prendendo in giro...ma poi si presenta di notte a dirmi quelle cose e sono andata totalmente in tilt. Tutto quello che credevo di essere, ovvero una ragazza senza sentimenti, una ragazza che non proverebbe nulla per un ragazzo come lui: scontroso, lunatico, misterioso...è scomparso in un soffio,tutto svanito.
È una sensazione di smarrimento, di angoscia che ti opprime e ti porta a pensare "se non sono questo, cosa sono allora?".
Eppure ogni volta che lo vedo non provo nulla..però quando me lo ritrovo proprio davanti gli occhi, mi sento persa, nuda davanti quegli occhi cupi e indagatori.
Nuda perché è come se sapesse leggere dentro di me, come un libro aperto.
Adesso tutte le mie corazze con lui sono cadute, svanite.
Quel che posso fare è evitarlo o fare la scontrosa per farmi evitare..sono cresciuta facendolo.
Davanti a lui mi sento così piccola e senza forza, che mi sembra di essere una mosca intrappolata nella ragnatela di un ragno, un ragno che prima di divorarti ti accarezza, ti nutre e ti fa affezionare a lui..così da rendere la tua morte ancora più dolorosa e insopportabile.
Forse è questo quello che provo.
Paura, provo paura.
Paura di legarmi a lui in un modo incondizionato..per poi essere pugnalata alle spalle, senza battito di ciglia."
Dopo questo sfogo cala il silenzio più assoluto, allora mi costringo a togliere il braccio dagli occhi e vedo Beth in lacrime, con gli occhi sgranati.
Mi aspettavo di tutto, ma non una reazione del genere.
"Vedi che non è morto nes-"
Neanche finisco la frase che mi ritrovo nuovamente sull'erba con Elizabeth sopra, ad abbracciarmi con forza.
"Grazie.."
"Ma di cosa?" Chiedo, stupita.
"Per esserti fidata di me."
Allora abbandono la mia postura rigida e ricambio l'abbraccio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 03, 2016 ⏰

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