Capitolo 1 : Inizio

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E anche oggi mi ritrovo qui.
Sdraiata sul mio letto, con il cellulare in mano ed il libro di scienze aperto.
Non ce la posso fare.
Come si fa a studiare?
Non sono capace.
Saró stupida.
No dai, ce la posso fare.
Leggo le prime due righe sull'astronomia e sento una notifica.
La devo guardare, e si, non ho scelta. 
Sono stata taggata in un post.
"Come sono venuta male!" escalmo ridendo.
Effettivamente, in quella foto sono venuta veramente male.
La fotografia è dell'altra sera, io e i miei amici siamo stati al Luna Park e ho vinto per ben tre volte il secondo giro gratis sul calcinculo.
È inutile, passano le ore e non riesco proprio a rimettermi a studiare.
"ALISOON, A TAVOLAA!" grida mia mamma dal piano di sotto e mi salva dai miei pensieri suicidi.
A tavola Jason ci racconta delle sue conquiste scolastiche, come al solito, e la mamma fiera si complimenta.
È appena in quinta elementare, ma la sua insegnante dice che è molto promettente, e ci a garantito che se anche quest'ultimo anno avesse mantenuto la sua media avrebbe ricevuto una borsa di studio per un college importante.
Io come al solito sto zitta e ascolto, non mi va di raccontare quello che mi è successo a scuola.
Soprattutto perchè avevo preso come al mio solito un cinque emmezzo in algebra, e non volevo che la mamma venisse a saperlo proprio ora che la scuola era cominciata da poco.
Quest'estate mi sono concentrata veramente poco sui compiti, mi ero organizzata male e non avevo neanche un po' di voglia.
Tento di giustificarmi con me stessa per non sentirmi in colpa.
Mentre Jason sta ancora parlando mi viene in mente una cosa, e come al mio solito lo interrompo, ricevendo un'occhiataccia della mamma.
"Domani sera vado da Spencer" dico senza smettere di mangiare le patatine.
"A fare?" come al suo solito mi risponde in un modo che trovo stupido.
Alzo gli occhi al cielo : " Stare un po' insieme, madonna!" mi innervosisco.
Mi ci vuole poco a farmi innervosire, e la mamma ce la mette sempre tutta per farmi perdere il senno.
"Vuoi vedere che non vai?" mi risponde.
Quanto odio sti ricatti. Sembra che lei non sia mai stata adolescente
Finisco di mangiare e salgo in camera.
Mi chiudo a chiave e accendo il computer.
Vado a letto sentendomi in colpa per non avere studiato, ma incrocio le dita di non essere interrogata, dai, non posso essere cosi' sfigata.

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