ok sono tornata con una nuova muke, come vi avevo accennato.
buona visione o dovrei dire lettura (?)Albert Einstein un giorno disse che ognuno di noi è un genio, ma se valutiamo la capacità di un pesce di arrampicarsi su un albero, passerà la propria vita a sentirsi stupido.
Michael Gordon Clifford non ammesso alla facoltà di medicina.
C'è un momento nella propria vita in cui ci si sente vuoti, come persi o smarriti, sei lì che ti chiedi se hai sprecato solo tempo o hai solo sbagliato qualcosa, una piccolezza, un dettaglio che però quando è ora di tirare le somme, rovina tutto, stravolge tutto.
Non sapeva come ci si sente ad avere il cuore a pezzi, ma sapeva come ci si sente quando si ha la mente a pezzi.
Quando lesse l'esito finale, si fermò tutto dentro di lui, il cuore no però, in realtà a lui il cuore era come se non ci fosse, a lui partiva la mente, per un dolore la sentiva spezzarsi tutta, frantumarsi come una bottiglia di vetro lanciata contro un muro in un istante di rabbia, per una gioia, la sentiva accendersi, brillare, la sentiva riscaldarsi, come avvolta da un abbraccio.
Però a lui non provocò nulla, se non il senso di consapevolezza che quello era l'ennesimo fallimento della propria vita. Perché poi la chiamasse "propria vita" Michael non lo sapeva in realtà, per tutti i suoi diciannove anni di respiro continuo, non aveva fatto altro che soddisfare le esigenze altrui, spaccarsi la mente per cercare di dare agli altri quello che gli chiedevano, ovvero tutto quello che lui non era capace di dare. Per anni, aveva vissuto per i suoi genitori, studiato per i suoi genitori, praticato sport per i suoi genitori e poi quando arrivava il momento del fallimento, allora in quel caso aveva fallito per sé stesso.
Lo sapeva che non sarebbe passato al test di ammissione, ma l'aveva fatto perché lo voleva, no scusate, perché lo volevano i suoi genitori, ed era successo realmente, una semplice frase, scritta nero su bianco gli aveva ricordato ancora una volta, che lui era sbagliato, che non riusciva a regalare una soddisfazione a nessuno, nemmeno ai suoi genitori, le persone che l'avevano aiutato ad affrontare questo casto mondo come diceva sempre sua nonna. Le piaceva la letteratura, a sua nonna, scriveva sempre, fino al suo ultimo respiro ha continuato a riportare su carta in maniera ordinata tutto il groviglio di pensieri che circolavano nella sua mente, tutti sovrapposti, disordinati, senza alcun nesso logico, poi però scritti erano bellissimi, ti toglievano il respiro, Michael non sapeva come fosse possibile una tale trasformazione.
Sorrise ricordandosi di lei mentre tirava fuori il suo cellulare per avvisare i suoi che, non era successo niente di nuovo, aveva semplicemente fallito ancora, tutto nella norma insomma. Però qualcosa lo fermò, non sapeva cosa, forse il fatto che per una volta nella vita voleva fare qualcosa che soddisfava le sue esigenze e non quelle degli altri, forse perché si era stancato dei suoi genitori e della pressioni che gli schiacciavano addosso ogni singolo giorno senza capire mai che lui non voleva tutto questo. Bloccò il cellulare o lo ripose in tasca, uscì dall'ingresso della facoltà, il solito sorriso amaro sul volto e un senso di consapevolezza che gli ricordava quanto tempo perso.Luke Hemmings ammesso alla facoltà di medicina.
È bellissimo, l'attimo della felicità è bellissimo, ti si blocca il respiro, le parole ti muoiono in gola mentre senti il tuo cuore pompare forte, deciso e lo sento riscaldarsi, intrappolare del dolce calore. Poi senza che tu te ne renda conto stai sorridendo, sorridendo senza doverti sforzare e gli occhi che un po' si riempiono di lacrime. Alla fine la felicità è solo un attimo sfuggente, solo un istante, che però ti s'imprigiona dentro, si ferma nelle ossa e circola nel sangue fino a quando ne fai memoria.
Che ridere, Luke si era dimenticato cosa fosse la felicità, si era dimenticato le sensazioni che provocava a livello fisico e psicologico, eppure quando lesse l'esito finale, sapette riconoscerla subito la felicità, come se fosse stata sempre dentro di lui e stesse aspettando il momento per esplodere.
Strano come avesse passato la sua intera vita alla ricerca di un piccolo granello di felicità, si era posto milioni di domande ed aveva pensato a milioni di modi per riuscire a vivere quell'istante che tutti aspettano di vivere, per poi scoprire che la felicità è fare ciò che ami, indipendentemente dal farlo bene o male ed essere ciò che ami essere. L'unico giorno in cui non ne era alla ricerca l'aveva trovata, è proprio vero che più una cosa la cerchi e meno la trovi.
Eppure Luke sentiva che continuava a mancare qualcosa, qualcosa che era sempre mancato, come un puzzle apparentemente finito ma poi quando lo osservi da vicino noti che manca un tassello. La sentiva sempre quella voragine nel petto e sapeva che anche se avesse posseduto l'oro di tutto il mondo, se avesse realizzato tutti i suoi sogni nel cassetto, anche se si fosse potuto permettere tutte le macchine in commercio e anche se un giorno fosse riuscito a svegliarsi al suono della prima sveglia e non della quinta, Luke sapeva che sarebbe sempre mancato qualcosa, o meglio qualcuno.
Si diresse verso l'uscita della facoltà, un sorriso stampato in volto, per la prima volta sincero e uno strano presentimento dentro di sé che le cose, per una volta stessero prendendo la piega giusta.Era così concentrato a cercare il cellulare nella tracolla, mentre camminava che non si accorse di urtare una persona, in meno di un secondo si ritrovò sul pavimento con tanto di corpo estraneo spacciato al suo.
"Oddio, scusami tanto, colpa mia."
In quel momento pensò di essere morto e che un angelo gli stesse parlando.
Ciao a tutti, sono tornata.
Mi dispiace, per quelle poche persone che seguono la mia storia "Remember Me" Perché è da ottobre che non aggiorno, non voglio assolutamente eliminarla, solo mi servirà del tempo per finire di scrivere, manca poco che finisco il prossimo capitolo, promesso.
Parliamo di questa nuova storia: è tutta nuova ed è tutta mia.
È da questa estate se non prima che è nella bozza, ma non sapevo mai se pubblicarla. Ora ho preso coraggio e spero vi piaccia perché più avanti nella storia troverete dei problemi o delle malattia delle quali io stessa soffro e quindi ho deciso di inserirle nel racconto per sfogarmi e riuscire a riportare per scritto tutto il mio groviglio di pensieri.
Questa è solo l'introduzione ma spero che vi susciti almeno un po' di interesse, baci e a presto. 👽😚Twitter : @goodmvke
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Take Your Time ; Muke
Fanfiction"Desidero solo di non sentirmi come se ci fosse sempre qualcosa che mi manca." "Ma Michael, l'ipocondria è l'unica malattia che non ho." "Tu mi fai smettere di pensare." "Mai ti è dato un desiderio senza che ti sia dato anche il potere di realizza...