Capitolo 1

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Come al solito sono in ritardo. Mamma che urla, io che non mi alzo, sono alla base di ogni giorno.
<< Giulia!>> Mi alzo , infreddolita e vado in bagno. La tazza del gabinetto è gelata, ma una bella doccia calda mi aiuta sempre. Pian piano entro, non badando molto alla voce di mia mamma che da isterica è diventata dolce e comprensiva.
<< Veloce , che ti raffreddi altrimenti>>
Faccio come dice, e uscendo mi avvolgo in un accappatoio. Mi asciugo per bene, poi corro , letteralmente, in camera mia . Metto una maglia bordeaux, con dei leggings neri, e per finire le mie converse , pure nere. Metto un po' di correttore, dato che ho delle occhiaie orrende. Prendo le chiavi e lo zaino e salgo sulla macchina a due posti , soprannominata da me e i miei fratelli " Il trattorino " a causa del rumore che emette, infatti trema tutta . Passo a prendere mia cugina Elisa e andiamo a scuola. Frequentiamo entrambe il Liceo Classico, ma lei è un anno più grande, le nostre classi sono vicine, così molto spesso passiamo la ricreazione insieme. Quando arrivo posteggio vicino la scuola, prendo lo zaino bianco e scendiamo. Elisa è molto riservata, la più riservata del nostro piccolo gruppo, ma nonostante questo le voglio bene, è più matura rispetto a tutte quante, anche perché sua mamma è a Verona per motivi di lavoro, ed essendo in Sicilia, è costretta convivere con la sua assenza. Io provo a starle vicino, ma lei non lo rende molto facile. Ha indossato una felpa verde acqua, dei jeans chiari e le adidas bianche con le strisce blu, infine lo zaino a tracolla celeste. Mentre entro in classe la saluto vedendo come si aggiusta i lunghi capelli castani prima di entrare.
<<Buongiorno>>
Saluto e vado a sedere al mio posto. Linda è la mia compagna di banco, è simpatica e siamo molto amiche . La felpa azzurra fa risaltare i suoi occhi celesti , i leggings blu e le scarpe dello stesso colore, si abbinano perfettamente. Mentre parliamo del più e del meno , entra il professore, e noi ci zittiamo.
<< Buongiorno ragazzi, sedetevi prego>>
Odio questo saluto. Non ha senso fare alzare sempre tutti gli alunni non appena viene qualcuno , oltre a fare rumore, è scocciante.
<< Hai visto come è vestito ?>>
Mi chiede Linda interrompendomi dai miei pensieri.
<< Chi? >>
<< Il professore che domande.!>>
<< Oh sì >>
Scoppiamo a ridere, il professor Noto , ha messo dei larghi pantaloni marroni, una camicia grigia, accompagnati da un maglione turchese. È vero che noi giudichiamo, ma lui di certo non fa niente per evitarlo , una volta è venuto tutto vestito di rosso, dalla testa ai piedi. È calvo, un po' robusto, ma avendo 60 anni li porta bene . Nella sua ora non facciamo quasi sempre  niente, lui si limita a " spiegare", più che altro leggere la lezione, per una ventina di minuti, poi si mette a giocare con il computer, lasciandoci liberi di far quello che vogliamo, senza far casino. La sua ora, cioè quella di Scienze Motorie , passa sempre così , tranne in alcuni casi che ci fa scendere fuori in cortile , così  è diventata l'ora preferita di tutti i suoi studenti. Dopo aver spiegato velocemente il sistema muscolare, io e Linda ci avviciniamo al resto della classe, che si è riunita nel banco di Manuel, un ragazzo molto simpatico per tutti tranne che per i professori, infatti lui passa tutto il giorno a far ridere la classe , a volte è stato anche sospeso, a causa del suo comportamento "vivace" .
Parliamo del più e del meno, fino a quando suona la campanella e ritorniamo a sedere. La scuola è iniziata da poco, le vacanze estive infatti sono appena terminate, e pensare che un mese fa a quest'ora ero a mare. Che ingiustizia.
Il resto delle ore passa velocemente , così aspetto Elisa all'uscita, per poi andare a casa.
<< Giù >>
<<Si cosa c'è ?>>
Chiedo gentilmente alla mia amica , visibilmente entusiasta.
<< Oggi vado con mio padre, è venuto a prendermi ora. Stiamo andando all'aeroporto di Catania, ritorno fra qualche giorno, vado a Milano, per vedere mia mamma>>
Sono veramente felice per lei, si vedeva quanto era abbattuta, spero che si diverti al Nord.
<< Ok, sono felice per te , ci vediamo quando torni!>>
Ci salutiamo , e saliamo ognuno nella propria macchina . 
Collego l'iPhone allo stereo , e metto " How to Save a Life " dei The Fray , e vado verso casa, posteggio e salgo a primo piano, dove abita mia nonna, la saluto e salgo a secondo. attraverso il piccolo corridoio , che collega il salotto con il soggiorno. Nel divano trovo mio padre e i miei fratelli, li saluto, poi vado in cucina, per fare la stessa cosa con mia mamma, vado in bagno , mi lavo le mani, e quando esco vedo tutti seduti a tavola, così mi siedo e mangio, anche se con poca voglia , gli spaghetti con il sugo. Aiuto mia madre a sparecchiare la tavola e vado in camera mia. I miei piani iniziali consistevano nello stare un po' sdraiata sul letto, per poi uscire, ma domani ho interrogazione di inglese , così devo studiare . Sono al secondo anno di liceo, ed è normale che io abbia da studiare, ma oggi proprio non mi andava.
Mi siedo, prendo il libro dalla disordinata libreria, e inizio a leggere. Senza che me ne accorga, mi sono addormentata sul libro, almeno però non sarò impreparata domani se mai dovessi essere interrogata. È tardi, e sinceramente non ho molta fame, così prendo uno yogurt , saluto tutti e vado a dormire.

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