Capitolo 2

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La giornata inizia allo stesso modo. Mia mamma che urla , io che non mi alzo, solo che oggi in più sono stata anche bagnata... Per farmi aprire gli occhi la mia sveglia umana, mia madre, mi ha letteralmente svuotato una bottiglia d'acqua addosso. Sono furiosa, ma so che se mi arrabbio , inizio a parlare, e se lo
faccio perdo il sonno, così "saggiamente" decido di rimanere calma, nel mio lettuccio fradicio.
<<Sveglia!!>>
La ignoro. Ma quando mi prende per le gambe e mi butta giù , non avendo altra alternativa vado in bagno. Sveglia,Scuola, Casa. La mia vita è questo trinomio, non è perfetta, ma è ordinata e stabile. Le eccezioni avvengono quasi mai, quindi il mio equilibrio non rischia di essere compromesso. Oggi voglio mettere qualcosa un po' più sbarazzino , così prendo una maglietta bianca e dei jeans chiari. Il tutto accompagnato da una giacca celeste. Adoro il blu, con tutte le sue sfumature. Prendo lo zaino, salgo in macchina, e passo sotto casa di Elisa, aspetto un po', scendo anche per suonare il citofono , ma nessuno è in casa, passano pochi minuti e finalmente mi ricordo che non è in paese, così un po' nostalgica vado a scuola. Il posto dove di solito posteggio la mia macchinina è occupato da una moto, così la metto un po' più lontano.
Oggi sono proprio in ritardo, chissà se con 20 minuti di ritardo fanno entrare lo stesso ...
Busso, ma con sorpresa noto che il professore gentilmente mi fa segno di sedermi, un po' sbigottita vado verso il mio posto. Un attimo, Linda è messa con Jessica, perché mi ha lasciato sola? Mi siedo molto amareggiata , ma vedo che c'è già uno zaino sul mio banco, e non è quello di Linda, allora di chi è?
<<Permesso?>>
Una voce chiede alle mie spalle.
<<Ehm, sì certo.>>
<<Piacere Federico >>
<<Giulia.>>
<<Il professore mi ha detto di mettermi qui con te, se non ti va bene però posso anche cambiare po- .>>
Sono troppo occupata ad osservare  il movimento delle sue labbra carnose, per dare retta a ciò che dice. È alto, ha delle ampie spalle, braccia muscolose e toniche . I suoi occhi sono azzurri come l'oceano, sono quegli occhi che da cui devi saper uscire velocemente, altrimenti corri il rischio di rimanerci dentro per sempre. A contornargli il viso, ci pensano i suoi capelli, sono mossi, leggermente biondi e gli ricadono sulla fronte. Mentre sono immersa nei miei pensieri qualcosa o meglio qualcuno mi interrompe .
<<Ehi!>>
Penso di essere rimasta troppo a lungo a fissarlo, infatti mi sta guardando  in modo strano.
<< Ehm, scusa, di solito non guardo così la gente... >>
Perché diamine l'ho detto!?! Perché non tengo mai la bocca chiusa? Ora di sicuro avrò fatto la figura della stupida.
<<Non preoccuparti non saresti la prima.>> Dice ridendo. Che sbruffone! È un altro di quelli che si sentono Dio sceso in Terra, che pensano di poter fare quello che vogliono !
<<Ma con chi credi di avere a che fare, non ti conosco nemmeno!>>
Perfetto, ora di sicuro si starà zitto , e non mi parlerà più per il resto dell'ora .
<< Hai grinta sai? Peccato che io quelle come te le conosca, siete molto timide, ma ,per evitare di farlo capire, vi nascondete dietro una maschera , ma con me quella maschera non vale, sappilo.>>
Accidenti non posso dargli l'ultima parola, cosa posso dire? Ci ha azzeccato in pieno!
<<Sappi che penso la stessa identica cosa di te, antipatico!>>
<<Wow che insulto!>> dice sarcasticamente.
Basta ci rinuncio.
Il resto delle ore passa molto lentamente, è quasi straziante, stare qui a pochi centimetri da lui ma non poterlo guardare, non potermi perdere nell'azzurro dei suoi occhi. Dopo un tempo che sembra interminabile suona la campanella, la mia ancora di salvezza. Mi alzo, prendo lo zaino e vado verso la macchina, mentre salgo, vedo chi è il padrone della moto posteggiata nel mio solito parcheggio, Federico.
Non capisco come un ragazzo così desiderabile  possa essere l'arroganza in persona , è davvero odioso.
Ritorno a casa. La giornata passa fra greco , latino , e italiano. Adoro la mitologia , è l'argomento che più mi affascina , sia quella romana che quella greca, ma a volte mi chiedo a cosa serva. Sono le nove di sera è tardi e visto che ho finito di studiare vado a letto, sperando di potermi alzare puntualmente.
Sogno di trovarmi a mare, sono sola, la spiaggia è deserta, è un po' strano, ma molto piacevole, si sente solo il rumore delle onde . Mi alzo dalla sabbia e vado verso l'acqua , la quale è molto invitante, ma non ho messo il costume, jeans chiari e maglietta dell'Hard Rock non sono l'ideale . Mi giro, un po' demoralizzata, e poi mi viene in mente di farmi il bagno con reggiseno e mutandine... Aspetto qualche secondo, riflettendo sulla circostanza. Allora, sono sola, ciò significa che non può vedermi nessuno, però se venisse qualche sconosciuto non saprei come fare. Beh, considerando che la saggezza non è mai stata il mio forte , mi spoglio e corro in acqua . Le onde mi cullano leggermente, così, beata, inizio a nuotare con lo stile "dorso" .
-Ehi tu!
Oh cavolo. Con la mia fortuna doveva proprio passare qualcuno di lì. Alzo subito il busto, e mi avvicino alla riva . Sorprendente mi ritrovo l'ultima persona che avrei voluto mai vedere. Federico . Quell'odioso ragazzo spaccone con gli occhi fottutamente bellissimi . E indovinate un po' ? Io sono mezza nuda.
-Che fai? Sei impazzita?
-No, e anche se fosse non ti riguarda.
Ha indosso un costume a pantaloncino bianco, di sotto si intravedono i suoi boxer neri.
Per quanto mi secca ammetterlo forse sono "leggermente" attratta  da lui, cosa che mi fa imbestialire, e non poco .

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