Sono sdraiata sul letto con la finestra aperta e la serranda semichiusa. La notte fa ancora un po' caldo ma la mattina presto entra un venticello che ti costringe a mettere il lenzuolo. Le cicale cantano e in lontananza si sentono delle voci. Il mio palazzo è formato da 5 piani, io sono al quarto e al piano terra abita una famiglia che ha un terrazzo molto grande, sul quale affacciano quasi tutte le finestre del palazzo. Le voci provengono da lì. Padre, madre e due bamini, 8 e 11 anni. I genitori hanno invitato degli amici o forse gli zii, anch'essi con bambini, o forse i cugini. Si sentono i genitori parlare fra loro mentre i bambini giocano con le carte. Fra gli altri bambini si distingue la voce di una bambina, probabilmente ha l'età del più piccolo e sembra avere per lui una grande adorazione. Vuole stare in squadra con lui, gli fa i complimenti quando vince, lo va ad abbracciare di tanto in tanto. Lo capisco perché lui sembra non apprezzare quel gesto e la rimprovera "basta Giulia, vatti a sedere. Giulia smettila! Certo che ho vinto, sono più bravo di te". E dopo Giulia si scoccia di giocare a carte e va a giocare un po' con la sua mamma. Ridono e scherzano insieme e Giulia sembra molto contenta.
Il bambino più piccolo dopo qualche minuto si chiede dove sia finita e la chiama, "Giulia vieni, stiamo per giocare a uno. Questa volta vinci perché siamo in squadra insieme".
Tutti sentiamo la mancanza di una Giulia.
Come quel bambino che hai conosciuto in vacanza ed è troppo fastidioso. Non ti lascia rilassare in pace e vuole sempre fare qualche attività. Giocare a racchettoni, fare un castello di sabbia, nuotare fino agli scogli. Poi una mattina non si presenta in spiaggia e ti guardi intorno per vedere quando spunterà fuori.
O lo zaino che ti porti avanti dalle medie e che non vedi l'ora di cambiare. Poi ne vedi uno nuovissimo in negozio e ti vengono in mente tutti i pregi di quello vecchio.
O la camera da letto troppo piccola di cui ti lamenti
continuamente. Come sarebbe bello avere una stanza più grande! Poi vai in vacanza e non vedi l'ora di rivedere quei quattro muri.
Certe cose ci mancano ma sono a portata di mano, mentre altre sono più difficili da riavere indietro e più dolorose. Ed è vero che ci rendiamo conto che ci manca qualcosa solo quando la perdiamo.
Il pomeriggio il bambino fastidioso si ripresenta al mare, lo zaino è ancora lì ad aspettarti sotto la scrivania.
Alla fine della vacanza torni a dormire nel letto della tua cameretta.
E tutto sembra aver ritrovato il suo equilibrio.
Quindi torna qui Giulia, così finiamo quella partita a uno.
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Welcome to my life
Short StoryWelcome to my life è una raccolta di pensieri scritti di notte sul letto, sul treno, sull'autobus, tra una lezione e l'altra all'università, la mattina presto. È un pezzo di me messo nero su bianco per la sola voglia di condividere qualcosa della...