Welcome to my life

L'appuntamento

È buffo pensare che la vera me emerga solo quando sono in vacanza.
Periodicamente, una volta l'anno, come un orologio svizzero, per 15 giorni mi rincontro.
Come mi sono mancata, mi dico, allora non è poi così difficile affrontare la vita di tutti i giorni. Non è difficile scendere in spiaggia la mattina presto mentre tutti dormono, ordinare un cornetto maxi al bar ogni sera, buttarsi nei balli di gruppo con movimenti sgraziati, cantare ad alta voce il tormentone dell'estate.
Potrei riuscirci tutti i giorni. Chissà com'è che non ci avevo pensato prima, perché mi facevo tutti quei problemi?
Riesco a ridere anche quando nessuno mi guarda e continuare a farlo anche quando qualcuno se ne accorge e a volte, sì, riesco anche a iniziare una conversazione. Mi dicono che sono spiritosa e riesco anche a formulare una frase senza sembrare un'alfabeta.
Questa volta ce l'ho fatta, la bambina chiusa e riservata che mi fa compagnia nei miei incubi peggiori sembra essersi dissolta, sembra aver perso potere.
Questa volta è diverso, questa volta accadrà.
Poi torno a casa e per un po' di tempo sono convinta di intraprendere il percorso giusto.
Ma piano piano, con il passare dei giorni, delle settimane, dei mesi, quel proposito così sedimentato, quell'obiettivo così presente e quasi ingombrante inizia a perdere luminosità. Diventa giallo ocra e color della sabbia fino a volare via.
E quello su cui avevo riflettuto, sperimentato, lavorato quei 15 giorni inizia a sembrarmi "sbagliato".
Un po' come la notte, sul letto, mentre pensi a cosa dovresti fare il giorno dopo, e poi arriva il giorno e d'un tratto i pensieri della sera prima sembrano stupidi, insensati.
Eppure il mio appuntamento annuale non tarda mai ad arrivare ed ogni volta, anche se so come andrà a finire, mi fa sorridere sapere che rivedrò, seppure da lontano, seppure per poco tempo, quella persona che un giorno vorrei diventare.