Chiudo gli occhi, provo a cacciare, a distruggere, a infliggere lame ad ogni pensiero che passa per la mia mente malata ma non serve, quelle lame superano i miei pensieri, dando modo a me stessa di accoltellarmi da sola.
Stringo i pugni, cerco di ripetere nella mia testa che non andrà sempre così e che non sempre esiste solo il dolore.
Cerco di pensare a qualcosa che non mi distrugga dall'interno, ma non serve, non serve ad un cazzo.
E mi dicevo: meno male che eri mio.
Quanto stupida sono stata, eri il diavolo, mi odiavi, e non me ne accorgevo.
Tentavo di non distruggermi ma non mi accorgevo che lo facevi tu.
Non riesco ad aprire la bocca, sento come se avessi le labbra cucite, e gli occhi non danno tregua al sangue, lo fanno cadere, il mio viso si bagna di lacrime rosse.
Non voglio piangere, ma sento un dolore per tutto il corpo e non riesco a controllarmi.
Scuoto la testa, mi fa male il collo.
Cerco di urlare, cerco di chiedere aiuto, cerco in ogni modo di liberarmi da ciò che mi opprime.
Sento come se fossi legata dalla testa ai piedi, sento come se avessi delle lame ovunque sul mio corpo.
Sento che sanguino da ogni poro.
Sento troppo, per troppo tempo ho sentito poco, ora sento tutto ciò che la vita mi ha tolto in passato.
Sento come se qualcuno mi tenesse stretta a se, una presa salda, di quelle che ti distruggono.
Faccio profondi respiri e ripeto nella mia testa ogni attimo di tutto lo schifo che provo adesso. Li riapro.
Mi guardo intorno, guardo ogni cosa e mi lascio andare, stringo i denti e urlo nella mia testa, mi maledico, mi sto costringendo da sola.
Il corpo non risponde più ai miei comandi.
Urlo, urlo finché non sono più le corde vocali a vibrare ma io.
Va tutto a tratti.
Se non ricordo, cerco il ricordo, se ricordo muoio al pensiero del ricordo.
È tutto uno schifo assurdo.
Le catene, ho il corpo ricoperto di catene.
Non capisco più niente.
Mi agito, sbarro gli occhi.
E lì capisco che le corde, le urla, il dolore, il sangue, le lame, le catene, la morte, non sono altro che la descrizione di me stessa.
Urlo il nome del diavolo pensando di riferirmi a lui, per poi rendermi conto di star urlando il mio nome.
Che mi sto facendo?
Guardo a terra: sangue.Sento il mio corpo contorcersi, sento che ogni muscolo va per conto suo, sono instabile mentalmente da sempre ma adesso più che mai.
Non riesco a formulare un pensiero di senso compiuto, riesco solo a pensare a quello che mi sta succedendo, che poi un senso non ce l'ha.
Non riesco a spiegarmi come sono finita in questa situazione, non lo capisco.
Sento tutto a tratti, il mio cervello vibra, ho convulsioni su tutto il corpo, le gambe tremano e non riescono a stare ferme.
I pensieri, i ricordi non mi danno tregua, mi bruciano il cervello e tutto ciò che c'è intorno, così come io brucio l'aria in questa stanza.
Mi uccido da sola ma non posso farne a meno.
È tutto nero, è tutto infinitamente nero e buio.
La mia testa si muove senza il mio consenso, il collo si contorce all'indietro e mi manca il respiro.
Tremo, dentro brucio, sento il sangue bollire nelle mie vene.
Tutto questo non ha un senso, è solo frutto della mia mente malata.
All'improvviso sento di poter capire qualcosa.
Mi sembra di essere in un angolino, nella testa di qualcuno. Mi sembra di essere la parte più piccola ma essenzialmente necessaria nel componimento del cervello di un essere umano.
Sto dando comandi sbagliati al mio corpo.
Sono io a controllare tutto e so di sbagliare eppure non smetto.
Ancora convulsioni, mi sembra di vedere vermi che mi strisciano nella testa.
Urlo e stringo i pugni, contraggo gambe e dita fino a non sentirle più.
Non sento più dolore, qualcosa mi blocca per i polsi e mi tira indietro.
Muovo la testa, la schiaccio contro questo muro, la sbatto con forza contro me stessa.
Sono il demone nel mio stesso cervello, do comandi a me stessa mentre a mia volta dentro di me ho il demone.
-Cazzo!!!- urlo fortissimo, tanto che mi fanno male le orecchie.
Voglio alzarmi, non ci riesco.
Cos'è sto schifo?
Credo di stare sognando, sto sognando me stessa da dentro, sto sognando tutto ciò che è stato il mio problema da sempre.
La mia psicopatia viene da me stessa.
Niente e nessuno mi ha fatta diventare così.
Sono sempre stata il demone di me stessa.
Urlo, urlo ancora e ancora.
Stringo gli occhi e i denti.
Altre lacrime rosse.
Questo demone, sono io questo demone.
Se volessi liberarmene dovrei uccidermi.
Cavolo lo capisco solo ora, sono sempre stata io il diavolo, sono sempre stata io stessa la causa dei miei problemi.
Quel diavolo immaginario che la mia mente stava costruendo ha preso vita ed è nato come la nuova me, invadendo ogni cosa che di buono avevo.
Batto i pugni a terra.
-Ucciditi, ucciditi- sussurro, sono io a dare i comandi.
La donna che ho il potere di comandare fa tutto quello che le dico.
-Mi dispiace, è l'unico modo-
Altre lacrime rosse.
-Non sono io, ero sana di mente prima che il diavolo invadesse il mio cervello.-
Mi lascio andare.
-Mi dispiace, Andrea, mi dispiace. Ma è l'unica soluzione: se tu muori di conseguenza morirò anche io e così facendo morirà anche il diavolo dentro me.-
Eccola.
È Andrea, si è alzata, sta ancora dormendo, non ho le forze di svegliarla, nonostante io sia la causa e la fonte di tutti i suoi pensieri lei è una brava persona, e non merita nemmeno per un secondo di sentirsi in colpa per come sono io.
È in uno stato confusionale, sta andando ad aprire il cassetto con dentro i coltelli da macellaio.
Annuisco piano e mi tiro le ginocchia al petto.
-Mi dispiace, mi dispiace tanto- metto la testa sulle gambe mentre mormoro delle scuse a chiunque conoscesse questa donna e a lei prima di tutto.
La guardo, ha appena preso il coltello in mano.
-Non tagliarti i polsi, non voglio che tu soffra nemmeno per un secondo. Accoltellati al cuore, fallo, ti prego, fallo adesso!- urlo piano l'ultima parte mentre vedo Andrea che si infligge sei coltellate consecutive al cuore.
E mentre la guardo morire penso alla testa di cazzo che mi ha invaso il cervello.
E mentre ci penso, vedo tutto attorno a me che si schiarisce piano.
Vedo appannato ma per la prima volta mi sento bene.
Sento che il sangue che nutriva le fiamme dentro me mi abbandona e con lui tutta l'oscurità che c'era in me.
Mi lascio nuovamente andare e sorrido, sorrido amaramente mentre sento le urla del fratello di Andrea nella stanza.
Siamo morte.
Addio demone.
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I'll Bleed Fire
LosoweNon so che dire, io...io non ce la faccio proprio. Che qualcuno mi tiri fuori da questo schifo vi prego. Sento solo urla nella mia testa, sento costanti rumori nelle mie orecchie. Sento che tutto mi cade addosso e non posso farci niente. Vivo il mom...