Sai Eli, ricordo ancora quando ti ho vista per la prima volta.
Se devo essere sincera, non credo lo scorderò mai.
Ero in nell'ennesima nuova scuola, con l'ennesima nuova classe.
Di solito le persone accettano i cambiamenti, considerandoli un'occasione per cambiare routine e farsi nuove amicizie.
Ma io non avevo mai avuto una routine, nemmeno delle amicizie.
Fin da piccola avevo imparato a non affezionarmi alle cose e alle persone, perché tanto prima o poi avrei dovuto abbandonarle e questo mi avrebbe fatto soffrire; mi risparmiavo dolori aggiuntivi.
Fu così che smisi di avere sentimenti; niente gioia, niente tristezza, niente paura, niente affetto e niente amore.
Dicono che in questo mondo sono pochi quelli che vivono, molte persone esistono e basta e per quanto sia terribile, è vero.
Io non conoscevo l'amore.
Nessuno mi aveva mai insegnato cosa fosse, come riceverlo o come donarlo.
Non mi era mai servito.
Ma quel giorno, seduta in quel banco, ti vidi, alta e bionda, con gli occhi che sembravano di ghiaccio che nascondevano la stessa apatia che mi aveva sempre accompagnata.
In quegli occhi rividi me stessa.
Chi l'avrebbe mai detto eh? Due persone che non sapevano nulla dell'amore, se lo sono donate a vicenda.
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"Nozomi? Ci sei? Se sei stanca possiamo anche finire di compilare questi moduli domani, non sono urgenti" sussurrò Eli con voce dolce, spostando una ciocca di capelli dal viso della compagna.
Lei sorrise e mise la sua mano sopra quella di Eli, quasi per prolungare quella carezza.
"Scusami, ero solo sovrappensiero, possiamo continuare ancora un'oretta, almeno domani possiamo tornare a casa presto, se rimandiamo avremo solo una preoccupazione in più" disse Nozomi, riprendendo la penna in mano.
"E' questo lo spirito! Ancora un ultimo sforzo e avremo finito" la incitò Eli.
In effetti era tardi e la giornata era stata stressante, motivo in più per essere stanche, ma non potevano lasciare un lavoro a metà.
Quel giorno era stato dato l'annuncio che l'accademia Otonokizaka sarebbe stata chiusa una volta che tutte le studentesse iscritte si fossero diplomate, per mancanza di iscrizioni.
La cosa aveva sconvolto tutti, loro due comprese, ma come detto dalla preside stessa, il loro obbiettivo come presidentessa e vice presidentessa era di far sì che la scuola funzionasse al meglio fino alla chiusura.
Avrebbero continuato a fare il loro lavoro anche con un peso del genere addosso.
"Per oggi pare che abbiamo finito" disse Eli soddisfatta ammirando la pila di documenti ordinata.
Il tragitto verso casa quel giorno fu più silenzioso del solito.
Camminarono fianco a fianco per un tempo che sembrò infinito e pesante.
Arrivate a quell'incrocio in cui da ormai tre anni ogni giorno si salutavano, Nozomi non riuscì più a trattenersi: "Elichi... Pensi davvero che non dovremmo provare a fare niente per salvare la scuola?"
Lei sospirò.
"Sì, Nozomi. E' la cosa migliore, non solo per la scuola, ma anche per i possibili nuovi studenti; anche se riuscissimo a raggiungere la quota minima di iscrizioni, probabilmente il consiglio studentesco del prossimo anno si ritroverebbe con lo stesso problema. L'anno prossimo noi ci diplomeremo, non sarà più un problema nostro ma non voglio che lo sia per qualcun'altro. I miracoli non accadono"
"Eppure ne è già accaduto uno tra quelle mura..." sussurrò la ragazza, guardando lontano con i suoi occhi color smeraldo.
Eli si intenerì e abbracciò l'amica, lasciando che appoggiasse la testa sul suo petto.
"Non voglio che il luogo in cui il destino per la prima volta mi ha fatto un regalo scompaia..."
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Garden of Glass▐ Nozomi Tojo & Eli Ayase▐
Fanfiction"Sai qual è la cosa più importante dello scalare le montagne? Non è l'avere coraggio di provarci, ma l'avere il coraggio di arrendersi" Quella di Nozomi Tojo ed Eli Ayase è un'amicizia unica, ma anche complicata. Entrambe sanno che il sentimento...