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La camicia bianca era stata sbottonata come la giacca viola e i pettorali tatuati erano imperlati dallo spumante versato sulla folla, le stripper che lavoravano nel locale si spalmavano sull'uomo dai capelli verdi che stava dando inizio ad una serata fantastica. Le donne a mala pena vestite, con le loro lunghe unghie scarlatte e lunghe toccavano ogni centimetro del corpo bagnato senza però avere nessuna reazione da parte del Joker, ma al contrario avere un effetto molto negativo su Harley che se ne stava appoggiata sullo schienale di una poltrona rossa stringendo rabbiosamente la gommapiuma quasi lacerandola con le unghie.
Joker spostò lo sguardo sulla sua donna prima di fare un sorrisetto compiaciuto, sapeva di darle fastidio e questo non poteva che metterlo ancora  più di buon umore, bevve un goccio di champagne prima di spruzzarlo sulla folla che si era avvicinata al piccolo palco rialzato dal pavimento.
Harley si tirò su in piedi e iniziò a ronzare dispettosamente attorno agli uomini muscolosi e tatuati che non si erano uniti alla piccola festa con ospite speciale, mentre sorseggiavano della birra Harley si sedette davanti a loro aprendo le gambe e iniziando a toccarsi davanti a loro che soddisfatti ghignarono per poi lanciare sguardi tra di loro.
Harley abbassò la schiena mentre cercava di scorgere se il Joker s'era accorto di tutto ciò che aveva fatto ma non fu così, la biondina allora prese l'iniziativa di alzarsi subito in piedi fermando istantaneamente lo spettacolino privé, l'uomo più a destra ancora eccitato la schiaffeggiò sul sedere facendola sobbalzare e ciò al contrario del suo padrone fu visto chiaramente dagli occhi nocciolati di Frost che tirarono per il braccio tatuato la ragazza, portandola nuovamente dietro alla folla che acclamava il Joker. Harley si dimenò togliendo le grosse mani di Jonny dalle sue spalle «cosa credevi di fare Harley?» le chiese Frost mentre la ragazza a mani conserte osservava disgustata la scena davanti a sé «quello è il mio fidanzato, non possono toccarlo così» ringhiò prima di sentir Jonny ridere alle sue spalle. La pazienza di Harley era paragonabile facilmente ad una pellicola molto sottile che poteva rompersi in pochi istanti ed appunto, dopo che Jonny finì di ridere e riaprì gli occhi notò la biondina sul palco intenta a spaccare una bottiglia in testa ad una delle stripper, Joker nel frattempo se la rideva di buon gusto mentre due donne litigavano davanti a lui e quando la bionda ebbe la meglio pestando l'ultima a sinistra spinse giù Harley dalla superficie rialzata facendola cadere sul pavimento dove si sbucciò leggermente le ginocchia ed i gomiti. Si alzò decisa prima di andare verso Jonny «stupido Clown!» urlò tornando ad osservare il Re di Gotham mentre si divertiva alla grande e contemporaneamente lanciava sguardi fulminanti che la biondina non sopportava.
Le spalle della bionda furono dolcemente accarezzate ed essa sobbalzò prima di sentire un dolce profumo di Colonia e soffici labbra assaporarle il suo collo «mi avevano avvertito che la regina di Gotham era attraente ma non mi sarei mai aspettato una donna così sexy», Harley spinse via di buon gusto Jonny prima ch'esso se ne andò verso la zona bar. Nel frattempo Quinn avvolse le braccia attorno all'uomo dalla pelle caramellata e gli morse le labbra per poi baciarlo con foga mentre le mani scure si spostavano più del dovuto, la biondina pensava di aver trovato finalmente un passatempo che le avrebbe riempito la serata ma un respiro pesante si avvicinò a loro due lentamente. I capelli biondi furono tirati violentemente all'indietro facendo cadere il piccolo corpo pallido sul pavimento. Joker con sguardo omicida sorrise all'uomo latino che si stava divertendo con Harley pochi istanti prima «che c'è Joker? Non ti senti un fallimento per non riuscir nemmeno a far divertire la tua donna?» sogghignò il moro sentendo J ringhiare, pochi istanti passarono prima che le mani bianche tirarono fuori il coltello precedentemente usato durante la serata e lo strusciarono sulla gola abbronzata da cui pendeva una croce d'oro «non ti conviene uccidermi pagliaccio» rise l'acerrimo rivale in affari, Diego Ramirez. Mr. J sorrise «tranquillo non ho bisogno di conficcare il mio coltello in una pila di merda» e prima di andarsene trascinò Harley dietro di sé per i capelli mentre salirono sulla sua macchina, il viaggio fu silenzioso mentre Harleen fantasticava ancora su quel tocco caldo così sensuale su tutti i suoi fianchi.
Presto arrivarono a casa dove Joker si ritirò nel suo studio ordinando ad Harley di seguirlo «no» rise la bionda togliendosi la collana con sopra inciso "Joker" poggiandola successivamente su un mobile senza cassetti lì accanto.
La mascella scolpita si strinse violentemente prima che le grosse mani mandarono a calci la ragazzina tra le mura dell'ufficio personale dell'uomo. Harley ridacchiando si poggiò sulla scrivania «non sarai mica geloso J» sogghignò mentre l'uomo s'avvicinava a lei con lunghi passi lenti «oh no Harleen» sorridente prese i capelli biondi in un pugno forzando la ragazza ad inginocchiarsi davanti a lui «visto che sei una sgualdrina perché non mi accontenti eh?» rise soddisfatto osservando Harley bloccata davanti a lui «su, puttanella, dov'è finito il tuo entusiasmo?» rise sonoramente ridicolizzando un'ennesima volta la sua donna.
Harley si sforzò per non dire niente prima di sbottonare i pantaloni ma prima di aprire la zip un suono metallico la interruppe, conosceva a memoria quel rumore tanto che le sue ipotesi si confermarono quando la canna fredda della revolver si puntò sulla sua tempia «questo proiettile te lo meriteresti già da molti anni Quinn» sorrise il Joker mentre il volto pallido s'alzò e gli occhi vitrei si scontrarono, la pistola fu strusciata sui lineamenti dolci della ragazza prima che le scarpe nere la spinsero per il petto a terra facendole sbattere la nuca su una delle gambe della scrivania in legno.
L'uomo le girò intorno prima di accovacciarsi davanti a lei mentre Harley accarezzandosi i capelli con una smorfia si tirò su sentendo la forma rotonda della canna in mezzo ai suoi occhi.
Joker sorrise prima che la biondina ghignò «come mai non usi il coltello? Troppa paura di osservarmi morire lentamente?» e a fine sentenza l'acciaio le fu sbattuto con violenza sullo zigomo, lacerandoglielo, la bionda iniziò a ridere prima di toccarsi con l'indice la pelle sanguinante. Joker prese con la mano sinistra la chioma chiara tirandola all'indietro mentre la pistola insanguinata era puntata sullo zigomo pallido «sei anni fa dovevi morire Harley e questa questione è ancora in sospeso, ma l'unico motivo per cui non ti mollo un proiettile in mezzo agli occhi o del perché non ti faccio morire di fame e sete in cantina è perché ho bisogno di te» e pronunciate queste ultime parole Joker s'alzò per poi sputarle addosso e sbatterla sotto la pioggia battente e fredda di Gotham a dormire con le iene.

DESIRE / Joker x HarleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora