Capitolo:7

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"Di tenere a posto le mani. "Sì è messo al volante, mordendosi l'interno della guancia.
Anche tu sei salita, ma ti sei girata verso il finestrino, per evitare il suo sguardo eloquente. "Che vergogna", hai borbottato.
"Sei scesa di sotto giusto in tempo per salvarmi. Credo che stesse per farmi la predica."
"Uccidimi subito." Ti sei voltata a guardarlo mentre Justin accendeva il motore. "Non mi aspettavo che bussassi alla porta. Dove hai imparato a farlo?" Hai detto per scherzo e sorridendo.
Devi ammettere che ha un sorriso davvero adorabile.
"Volevo essere educato. Per te va bene?" Ha continuato a fissarti, e ti sei innervosita. Poi ha abbassato lo sguardo.
"Che cosa c'è?"
"La cintura."
"Oh!" Hai preso la fibbia, l'hai tirata di traverso e poi l'ho a bloccata. "Ecco fatto."
"Non voglio che tuo padre mi dia la caccia perché non te la sei messa." Ti ha rivolto un'occhiata ebete e tu gli hai sorriso.
Ti sei girata a guardare verso casa e hai notato una persiana socchiusa al pianoterra. Tuo padre ti stava spiando. Poi se n'è socchiusa un'altra. Adesso anche tua madre vi stava osservando. Blah, andate via.
"Che cosa vuoi per colazione?" Ti ha chiesto Justin.
"Vediamo...qualcosa di dolce."
"Non puoi mangiare te stessa", ha obbiettato lui, facendoti ridere.
"Starbucks?"
"Ci sto. Ti piace il caffè o che cosa?"
"Si, e anche i loro muffin." Hai accavallato le gambe. "Tu che cosa prendi?"
"Ti porterò a prendere caffè e muffin, e poi in un vero ristorante."
Si è sistemato sul sedile, rilassato.
"D'accordo." Hai controllato il suo impianto stereo. "Voglio sapere che musica ascolti quando sei in macchina."
"Ti piacciono i bassi?"
"Da morire."
"Collega il cellulare", ti ha detto. "Vediamo che cosa ascolti."
"Sono la dj migliore di Los Angeles", hai ribattuto preparata per dargli un assaggio del tuo stile.
"Sarò io a giudicare." Si è morso il labbro, brevemente.
Dopo aver cantato e reppato alcuni pezzi familiari, hai visto lungo la strada auto cariche di paparazzi che puntavano i teleobiettivi verso di voi. Questo è bastato a mettere fine alla vostra sessione di canto.
Ti sei girata verso Justin, chiedendoti se si fosse accorto di quel che stava succedendo, ma lui stava già guardando fuori dal finestrino.
Scuotendo la testa ha detto: "Non badare a loro. A volte è meglio far finta che non ci siano".
"Non sei stufo?" Hai scrutato i fotografi.
"A volte si, ma fa parte del gioco. Non mi urtano, finché non dicono qualcosa di esagerato. E anche in quel caso, è meglio mantenere contegno."
Vi stavano gridando qualcosa, ma tenevate la musica troppo alta per sentirli. Francamente non volevi nemmeno sapere che cosa stessero dicendo. Avresti voluto che la strada si restringesse o che qualcos'altro li fermasse.
Justin ti ha dato una gomitata e a ricominciato a cantare. Era del tutto concentrato, ma per te era difficile entrare nella canzone.
Avete riso per i tuoi primi goffi tentativi. Poi siete entrati in sintonia e vi siete gustati il resto del viaggio.
Arrarrivati a destinazione, avete trovato gli stessi paparazzi, che evidentemente avevano chiamato rinforzi. Usciti dall'auto, avete ignorato gli scatti degli obiettivi e siete entrati. Vi siete messi in fila, ma non avete potuto fare a meno di notare gli sguardi che vi seguivano la ressa di macchine fotografiche all'esterno.
"È una pazzia", hai detto a Justin. "Io voglio soltanto un banale muffin."
Hai guardato quelli in vetrina, poi ne hai indicato una alla cannella. "Quello deve essere buono."
"Hai proprio ragione. Va a finire che ne prenderò uno anch'io."
"No, tu hai detto che volevi una colazione come si deve", lo hai preso in giro e hai schivato la sua manata facendo un salto in avanti.
Hai riso e gli hai dato una pacca sul braccio.
"Guarda che lo dico"
"Zitto." Sei avanzata insieme alla coda.
"Lo dico ai tuoi genitori. Tuo papà era molto preoccupato per la tua incolumità oggi."
"Fa' come ti pare!" Gli hai fatto la linguaccia. E mente eri alla cassa lui ti ha fatto il solletico, così ti sei dimenticata a hai lanciato gridolini.
"Justin!" Hai esclamato a denti stretti, cercando di non attirare più del dovuto l'attenzione. Lui si è messo a ridere quando hai stretto le labbra nel tentativo di non ridere a tua volta.
Ritirata la minicolazione, hai seguito Justin. Dio solo sa se volevi fargli lo sgambetto, ma ti sei trattenuta.
Arrivati alla porta, si è voltato l, intuendo il tuo imbarazzo.
"È fantastico. Non ti toccheranno. Ci penso io. Basta non reagire a quello che dicono. Non è così male."
Hai annuito, mentre lui allungava la mano verso la porta.
La folla di paparazzi che vi è venuta incontro scattando fotografie a raffica era...molesta a dir poco. Avresti voluto afferrare le macchine fotografiche e lanciarle per terra. Ti sentivi impotente. Ora sapevano che aspetto avevi. La vita dare stata un po' più dura d'ora in avanti.
"Chi sei?"
"Justin, che cosa fai?"
"Da dove vieni?"
"Justin, è la tua nuova ragazza?"
Voci che gridavano a destra e a sinistra. Un fotografo ti ha quasi afferrato per un braccio.
"No!" Hai gridato , finendo contro Justin nel tentativo di evitare il contatto. Quando Justin se n'è accorto, ti ha preso per mano e tirata verso di sé. Tu gli sei rimasta attaccata, lasciandoti potare via.
Oddio, ma guarda. Mi tiene per mano.
"Hanno fame. Vogliono portarmi via il muffin", hai detto per alleggerire la situazione.
"Dovranno passare sul mio cadavere per avere il tuo muffin, se sarà necessario", ha esclamato Justin, stando al gioco.

Lasciati Guidare Dal Cuore ~ Justin Drew BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora