Raduno Di Famiglia

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Come sempre il clima in primavera ,in Gran Bretagna, non è mai molto favorevole .A voi sembrerà una storia già narrata ,ma aspettate un attimo .Quel piovoso pomeriggio Serena Pevensie ,di soli quindici anni, si  esercitava nella scherma ,uno dei suoi tre sport preferiti ,gli altri erano :  danza classica e equitazione .Come il padre ,Peter Pevensie ,  lei era coraggiosa e responsabile. Di aspetto ricordava molto il padre: occhi chiari,pelle pallida ma ..i capelli ,i capelli erano un miscuglio tra la madre ,dai capelli castani come la terra bagnata dalla pioggia ,e il padre ,capelli biondi come le spighe di grano mature. Nella sala d'allenamento, della grande casa Pevensie, Serena tirava scoccate e bucherellava lo stomaco di un innoquo manichino di legno e gomma piuma ,ignara ella notizia che le avrebbe portato il padre.Peter ,spalancando la porta ,rivide se da giovane nella ,or mai lontana ,terra di Narnia ,dove lui era un re,e molte di quellle vicende le narrava alla figlia prima di dormire.Lei ,sentendo lo scricchiolio fastidioso dela porta ,si fermò e posò la spada su u grosso tavolo posizionato sul lato corto della stanza .
<<Sempre ad allenartispadaccina?>> le chiese il padre.
<<Certo papà>>gli rispose si asciugava la pelle bagnata dal sudore ,che la rendeva luccicante.IL padre ,guardando la figlia avvicinarsi,si creava un discorso mentale sul come darle la notizia.
<<Ho una bella notizia da darti!>>dissse Peter.
<<Domani andremo da tua zia Lucy per pranzo, non sei felice? >>
Lei non era felice, ma qualcosa che andava oltre la felicità.
I suoi pensieri, da quel momento, erano rivolti alle cugine che non vedeva da un anno intero.
Nel frattempo Misaky Pevensie, la figlia di Edmund, era già a conoscenza di tutto e stava preparando gli abiti che avrebbe indossato il giorno successivo.
Gli occhi di questa ragazza, come voi non avreste mai pensato, erano eterocromatici.
Per chi non sapesse il significato, Misaky aveva gli occhi di due colori differenti: uno scuro come il padre, ed uno azzurro come la madre.
Spero che di essere stata abbastanza esplicita.
Tornando a noi, la ragazza si stava legando i capelli, neri con un nastro rosso, lei aveva poco più di tredici anni, mancava poco perché ne compiesse quattordici.
Dalla porta entrò il padre, era preoccupato per lei, l'atteggiamento di Misaky era molto diverso dalle sue coetanee, ma lui le voleva pur sempre bene, perché come lei lui non aveva molti amici.
Mentre Clhoe, quello stesso giorno, si abbandonava alla lettura, lei era molto simile, per la precisione quasi identica alla madre Susan:occhi scuri e capelli del medesimo colore.
Di carattere lei era simile anche i  questo alla madre, tranquilla e saggia, quel pomeriggio stava leggendo uno dei suoi romanzi preferiti: Sherlock Holmes, e se mi posso permettere, il mio scrittore preferito.
Tornando a Clhoe, anche lei sapeva già tutto riguardo il pranzo sala zia e perciò stava già pensando su cosa discutere con le cugine.
Lei aveva già quindici anni belli e compiuti era una delle più grandi.
In quello stesso Momento Erin, con l'accento sula E tendo a precisare, stava aiutando la madre Lucy a sistemare la sua da pranzo per la riunione di famiglia.
Erin aveva i capelli castani e occhi scuri, aveva intorno ai quattordici anni, anche se Lucy era una dei fratelli Pevensie più giovani ebbe Erin in giovane età, se volete il numero esattamente a venticinque anni.
La sala da pranzo fú pronta in poco tempo grazie a Lucy, Erin e Jack, il padre.
Erin era una delle persone più coraggiose che esistessero  lei adorava esercitarsi con la scherma insieme a Serena.

In un batter d'ali il pranzo a casa di Lucy arrivò.
Le cugine appena si videro si strinsero in un abbraccio lungo e affettuoso.
Visto che mancava ancora qualche oretta prima del pranzo, le ragazze decisero di esplorare la casa, forse voi la conoscerete ma preferisco darvi un indizio.
Li ci fu il primo viaggio a Narnia dei quattro fratelli.
Avrete già capito in che stanza le portò Erin, una stanza grande e vuota con un solo grande armadio guardaroba, prendo di decorazione.
In alcune scene erano rappresentanti boschi e foreste, in una in particolare era rappresentato un leone, con alle spalle un enorme regno.
<<Mia madre mi racconta, da quando sono piccola, che se si entra qui dentro si arriva nella terra che ci hanno descritto i nostri genitori, a Narnia. >>
Erin aveva un enorme desiderio di visitare quel regno, così come le altre ma Serena pensava che sarebbe stato pericoloso, aveva una terribile sensazione.
<<Voi vorreste entrare, non è vero? >> chiese Serena.
<<Certamente! Immagini che creature fantastiche ci si trovino! >>disse allegra Misaky.
Clhoe la pensava come Serena, c'era qualcosa che non andava, come un pericolo pronto a fare del male a loro quattro.
<<Per favore ragazze, vi prego!! >>disse ancora una volta Misaky con occhi da cucciolo mentre Erin era già d'avanti l'armadio.
<<d'accordo, ma se c'è qualcosa che non va c'è ne andiamo subito. Intanto dubito che ci si presenti così, insomma i nostri genitori stavano scappa...>>non ebbe il tempo di finire la frase che Serena e Clhoe furono trascinate dentro l'armadio.
Lo spazio era stretto ed angusto, un inferno per i piedi delle giovani avventuriere visto che se li prestavano a vicenda.
D'un tratto Erin cadde stesa a terra su un tappeto di foglie tra i cappotti di pelliccia.
Serena e Misaky l'aiutarono ad alzarsi mentre Clhoe creava dello spazio tra quei cappotti infernali.
Le ragazze avanzarono ancora un po' e si trovarono in una foresta primaverile, stupenda, piena di alberi in fiore e alcuni pini su cui gli uccelli cinguettavano.
<<non può essere.. >>dissero Clhoe e Serena sconvolte, mentre Misaky ed Erin sorrideva soddisfatte.
D'avanti a loro c'era un lampione con la fiammella tremolante che dava vita a quell'oggetto di ferro ricoperto di piante rampicanti.
<<Esiste veramente.. >>disse Clhoe guardando le cugine alle spalle.
<<Ci sbagliavamo. È meravigliosa Narnia! >>sta volta fu Serena ad ammettere l'errore.
<<mai quanto voi, Figlie di Eva>>
D'improvviso una voce maschile le spaventò.
<<perdonatemi, non volevo spaventarvi!  Io sono kijher, la volpe che vive in quell'albero su cui siete poggiate. >>
E si, una bellissima volpe parlante si presentò a loro, ma quando il suo sguardo cadde sui loro visi gli occhi gli si illuminarono.

le cronache di Narnia le quattro eredi(Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora