Corsi in camera mia sbattendo la porta,i miei genitori non hanno fatto altro che ripetermi quanto fossi sbagliata,ero così arrabbiata,e ora sono in punizione per due settimane,incominciai a piangere pensando al fatto che forse ora Elisa stesse parlando con le sue amiche di quanto fossi stupida,mentre io sono qui a piangere,sbattei ripetutamente i piedi per terra e mi sdraiai al centro della stanza tirandomi i capelli e soffocando i singhiozzi con le mani.
qualcuno bussó alla porta della Camera,"alice c'è un tuo amico alla porta"la voce fredda di mio padre mi fece rabbrividire,scesi di sotto come una mina e trovai lui,era inzuppato per colpa della pioggia,"entra cameron"cercai di essere gentile in presenza dei miei genitori,"ciao"sorrise imbarazzato,"come stai?"sembrava preoccupato,corrucciai la fronte,"bene grazie"lo presi per un braccio trascinandolo di sopra,sapevo che eravamo spiati da mia sorella e mio padre.
chiusi violentemente la porta puntandogli un dito contro il petto,indietreggió fino al muro,"non so cosa ci faccia tu qui,ma è meglio che sputi il rospo all'istante o ti faccio saltare i testicoli con la pistola giocattolo di mio cugino","WOW,che ti prende"era chiaramente sorpreso del mio cambiamento drastico dell'umore,"non voglio problemi chiaro?"lui annuì ridacchiando,"ora dimmi il vero motivo,perché sei qui?","mi è dispiaciuto di quello che ti ha fatto Elisa"feci una faccia indifferente,incominciando a sistemare la scrivania per non guardarlo in faccia.
"come sta tuo padre?"chiesi sapendo che si era trasferito per la malattia del padre,"è morto",strabuzzai gli occhi,"oddio mi d-dispiace"mi portai una mano sul cuore con segno di desolazione,mi sorrise,"non importa ormai è passato"si avvicinò a me,"mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto ali,e solo che..."si bloccò quando mia madre aprì la porta con sguardo indagatore,"alice è quasi pronta la cena dovresti apparecchiare,dopo la bravata di oggi..."mia madre ci sorrise maliziosa prima di uscire.mi sbattei una mano sulla fronte,"scusala vuole essere moderna"ero imbarazzatissima,"non importa"si morse il labbro inferiore,quel gesto mi mandò in defibrillazione,"allora ci vediamo domani...a scuola"la sua insicurezza lo faceva apparire ancora più dolce...ok devo smetterla di pensare cosa del genere su dallas,è stato pur sempre un grande stronzo!
A tavola nessuno fiatava,mia madre aveva cucinato gli spinaci e la bistecca ai ferri,"sai...Cameron è un bel ragazzo".
"non ti ci mettere pure tu"sbuffai
"perché?"
"anche gaia ci va matta,però lei sta con Francesco"la mia svogliatezza nel parlare si notava da chilometri.
"mica si erano lasciati?"mi venne subito in mente della piccola bugia che avevo detto il primo giorno,"si...no...cioè...si sono rimessi insieme"presi fiato visto che avevi detto il tutto molto velocemente.Mio padre rimaneva lì immobile a scrutarmi mentre mia sorella ingoiava un boccone di carne,"cameron me lo farei"guardammo tutti increduli mia sorella,"come scusa!?"la mia irritazione era chiara,"beh vedi l'ho sentito dire da Gaia","non è vero sei una bugiarda"sul suo volto comparve un sorriso maligno,"sai mamma parlavano degli orgasmi che facevano in classe vedendolo oppure di quanto è lungo il suo membro",sbiancai vedendo i miei genitori esterrefatti,"FILA SUBITO A LETTO ALICE!,E LA TUA PUNIZIONE SI PROLUNGA A UN MESE!"sbuffai salendo a passo svelto in camera.Aspettavo con ansia che la lezione di psicologia finisse,oggi avevo la testa da un altra parte,Gaia era vicino a me con la testa sul banco,corrucciai la fronte,la mossi per vedere se stava dormendo e con mio dispiacere fú così,"gaia"la chiamai a bassa voce,"svegliati"la scossi rudemente,"che c'è"mi rispose acida,"ti sei addormentata".
"e quindi?!"il suo tono mi irritava
"e quindi la prof si sarebbe incazzata"usai il suo stesso timbro di voce."non sono affari tuoi". la guardai offesa,"scusami Ali è che ho litigato con Francesco",le rivolsi un sorriso comprensivo ,"non importa",in un altra circostanza le avrei chiesto il motivo,però ero troppo offesa per farlo.Oggi io e Gaia dobbiamo mangiare insieme a casa,dopo quello che è successo stamattina non ho più tanta voglia. Durante il tragitto abbiamo parlato poco e niente,in questo momento tutte e due eravamo concentrate sulla nostra pasta al sugo,"Dallas ha deciso di dare una festa"interruppe il silenzio imbarazzante;"non posso sono in punizione"già sapevo dove voleva arrivare.
"potremmo inventarci una scusa"mi rivolse un sorriso furbo
"d'accordo"volevo proprio stare al suo gioco questa volta,avevo veramente bisogno di non pensare a niente se non a me stessa.
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we don't talk anymore(#wattys2016)
Teen FictionAlice Lucifero una diciassettenne che abita a Milano,vive la sua vita come ogni adolescente che si rispetti;È una ragazza allegra spensierata sognatrice e abbastanza introversa. A scuola non si direbbe sia la più popolare però nel suo piccolo cerchi...