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Mi dirigo verso il loro tavolo con lo sguardo basso e il passo lento. Tutto, dentro e fuori, di me esprime negatività e controvoglia e spero che anche loro lo percepiscano. Non mi interessa se faccio perdere dei clienti "importanti" a Bob, per me l'unica cosa importante è che se ne vadano. Questo posto fa parte della mia vita attuale e non posso permettere che venga contaminato anche questo.
Quando raggiungo il mio patibolo personale, sento quattro paia di occhi addosso analizzarmi, ma io evito appositamente i loro sguardi e tiro fuori dal grembiule il mio blocco per le ordinazioni e la biro.
«Benvenuti. Posso esservi utile?» sto utilizzando un tono decisamente macabro, tipo quello delle bambole assassine dei film horror.
Non faccio per niente fatica ad immedesimarmi in una di loro in questo momento. Se tutte le persone che perseguitano sono come quei quattro ragazzi, adesso capisco perché sono così psicopatiche tutto il tempo.
Sento uno di loro ridacchiare. Alzo immediatamente lo sguardo per vedere chi è e, scopro con piacere, che è Harry a farlo. I miei occhi lo inceneriscono e quando lo vedo iniziare a ridere più forte, ma cercando di trattenersi nello stesso tempo per non farsi notare troppo, mi viene quasi voglia di utilizzare il mio blocco come arma di distruzione di massa.
Lo sto per fare e l'avrei fatto, se uno dei suoi amichetti non avesse iniziato a parlare.
«Kimberly Green?» domanda Will sorpreso, con bocca e occhi spalancati «Sei davvero tu?»
Annuisco impercettibilmente, aggiungendo a bassa voce «Sì.»
«Wow... da quanto tempo...»
«Già, tre anni» dico acidamente, lanciando una frecciatina ad Harry, facendogli sparire immediatamente quello stupido ghigno comparso sulla sua faccia.
Idiota. Stupido. Mascalzone. Coglione. Ti detesto.
«Allora, raccontaci un po'!» esclama Brad, completamente entusiasta «Come te la stai passando? Che combini, eh Green?»
Alzo gli occhi al cielo, infastidita. Come possono fare finta di nulla? Come possono far finta di non avermi abbandonata per seguire Harry come dei cagnolini accecati dalla sua fama, per sperare di vivere anche per un minuto nella sua ombra di popolarità? Come possono fare finta di non essere stati dei pessimi amici per me?
Non dico che avrebbero dovuto scegliere me al posto di Harry. Loro non dovevano proprio scegliere. Avrebbero dovuto restare ai margini della situazione, in panchina, e cercare di essere ottimi amici per entrambi, invece di entrare in campo e prendere le parti di qualcuno. Eravamo sempre stati un gruppo molto unito, una squadra, e di certo non mi aspettavo che ci saremmo mai separati in questo modo.
L'unica corretta forse è stata Gemma. Non si è schierata dalla mia parte o da quella del fratello, lei è semplicemente stata capace di esserci per tutti e due senza che fosse imbarazzante, perciò non doveva essere poi così complicato.
«Sto lavorando. Non posso parlare.»
«Oh, andiamo! Raccontaci qualcosa!» insiste Alex, facendomi innervosire ancora di più, se possibile.
«Ditemi semplicemente che cosa volete» ribadisco non tradendo alcuna emozione, riabbassando lo sguardo sul mio blocco per le annotazioni.
Non sento volare una mosca per qualche secondo, immagino soltanto che tutti e quattro in questo momento mi stiano guardando in modo poco carino per il mio comportamento.
Penso che se se ne stanno zitti ancora per un po', impazzirò e darò di matto, ma fortunatamente qualcuno prende parola.
«Io voglio solo una cioccolata calda» è Harry «E voi ragazzi?»
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The First Love || H.S.
Fanfiction[COMPLETA] Tratto dal libro: «Vieni qui» gli dico con un dolce sorriso sulle labbra, indicando con la mano il posto sul letto accanto al mio. «Non lo vuoi davvero» sussurra, abbassando di nuovo lo sguardo «O meglio, non lo vorrai, dopo che avrai sen...