Per la prima volta in vita mia ho pregato che la lezione di matematica non finise mai.
Chiusi gli occhi.
"Non sta accadendo , non è vero, ora mi sveglio e scopro che è stato un brutto sogno. " pensai anzi pregai.
Quando però riapro gli occhi , la realtà, quella che stavo cercando di negare a me stessa,era lì di fronte a me.
《Non posso credere di trovarmi in questa situazione per colpa tua 》disse.
《Cosa? osi dare la colpa a me ? Ma se sei stato te che...》urlai ma lui non mi diede il tempo di finire la frase
《Io? Che cosa avrei fatto io?》urlò.
Sbuffai.
Tanto orgoglioso com'è non ammettere mai che la colpa è sua.《Tutto! E anche di più!》sbotto irritata.Voglio solo andare via.
Mi fulmina con lo sguardo, come se in qualche modo lo avessi offeso.
Cominciamo a mettere apposto tutti gli attrezzi. Io quelli più leggeri e lui quelli più pesanti.
Dopo un'oretta, mi buttai sul pavimento stanca morta. Ethan mi segui a ruota buttandosi accanto a me. Per un secondo pensavo che volesse schiacciarmi come una polpetta.
lo guardai e notai che mi sta osservando a pochi centimetri di distanza.
《Che c'è ?》gli chiesi dopo un lungo silenzio.
Non rispose. Aveva un'espressione strana, quasi confusa.
《Oddioso 》borbottai.
《Cosa hai detto?》mi squadrava con uno sguardo interrogativo.
《Niente 》
《Qualcosa hai detto》
Certo che non molla mai.
《Forse sì forse no》
《Allora》chiese impaziente
《Ho detto che sei odioso.
Contento ora?》
《Non sono mai contento quando ci sei》rispose.Lo fulminai e lui mi rivolse uno sguardo innocente.
Gli tirai una gomitata, ma lui non si mosse neanche di un milimetro.
《Perché fai lo stronzo?》
《Non faccio lo stronzo》si difese lui.Io mi limitai ad alzare gli occhi .
Lui continuò a guardarmi ancora per un po , poi grazie al cielo squillo il suo cellulare.Approfittai di quel momento per andare verso casa mia.