Capitolo 1

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Plic.
Una goccia.
Plic.
Un'altra.
Plic.
La terza.
Le gocce continuavano a scendere, con un ritmo regolare, quasi stressante. Non si vedeva dove fossero, né si capiva da dove venisse il loro suono. Il buio copriva tutto, tutto era nero. Il tempo sembrava fermo. Intorno a quel suono, il silenzio era opprimente, irreale.
Improvvisamente, una luce accecante illuminò tutto e tutto divenne bianco.
-Nives...- chiamò una voce, sussurrando, come un sibilo.
-Nives ti prego...-
In controluce si vedeva una figura nera, curvata in avanti, sembrava tremasse, dalla schiena colava un liquido dorato, che bagnava il pavimento.
-Nives... Proteggi... Recupera....- disse la voce sussurrante -Riprendi....-
Un urlo straziante, e poi di nuovo buio.
Nives si drizzò seduta sul letto, sudata, ansimando. Un mal di testa assurdo le martellava la testa come un trapano trapana (perdonate il gioco di parole) un muro o l'asfalto. Si guardò intorno, assicurandosi di essere in camera sua. Tutto a posto. La luce fioca della luna illuminava la stretta stanza in cui dormiva. La scrivania con tutti i disegni, libri, matite, pennelli sparsi ovunque era la solita. L'armadio era lì, con i vestiti appalottolati dentro alla rinfusa. Guardò il lampadario, al centro del soffitto che pendeva da un lato perché era sotto il tetto della casa, lo specchio appeso alla parete e, infine, volse gli occhi verso l'angolo vicino alla scrivania, dove si trovava il suo cavalletto con sopra la tela bianca. Bianca da tre mesi ormai, da quando aveva avuto il blocco dell'artista.
Controllò l'orologio.
Le 3.25 del mattino.
Se calcolava bene, 3 ore e 35 minuti a quando si sarebbe dovuta svegliare. 3 ore e 35 minuti in cui avrebbe potuto continuare a dormire comodamente nel suo caldo letto.
"Nah, se mi sveglio ora ce la faccio a stare sveglia a scuola!" pensò. Quindi si alzò pian piano, tentando di non fare rumore, quindi prese una matita e una gomma e cominciò a disegnare sulla tela. U n tratto, un altro, un altro ancora, finchè non si addormentò.
Quando si svegliò, la sveglia suonava da ormai mezz'ora. Alzò gli occhi, ancora mezza addormentata, poi, mettendo a fuoco la visuale, guardò l'orologio. Sette e tre quarti. Significava cinque minuti per lavarsi, vestirsi e fare colazione. Scattò in piedi, corse in bagno spogliandosi, si tuffò nella doccia alla velocità della luce, fece la doccia, uscì, controllò l'orario: tre minuti. Si vestì, senza asciugarsi i capelli (fortunatamente erano corti, si sarebbero asciugati durante la giornata), scese le scale saltellando per infilarsi i jeans e arrivò in cucina. Vide l'orologio, un minuto. Prese dal frigo un cornetto alla crema e si diresse verso la porta con esso in bocca, infilò le scarpe più veloci da mettere, prese la cartella, le chiavi e si diresse fuori correndo verso la scuola come se stesse partecipando alle olimpiadi di corsa. Si fermò di colpo. Il semaforo rosso. Maledisse la lucetta del colore intenso, e quando diventò verde urlò -MIRACOLO!- così forte che le persone si girarono a guardarla. Lei non se ne curò e corse avanti. Arrivò a scuola, tirando un sospiro di sollievo. Grazie a quella corsa era arrivata con due minuti di anticipo. Entrò in classe con un fiatone capace di spazzar via una montagna, si sedette e tirò fuori le sue cose.
Dopo tre ore di inferno, arrivò la ricreazione, nella quale Nives rimase al banco a scarabocchiare disegni sul suo sketchbook, sbadigliando.
-A che ora sei andata a dormire, Fourseasons?- chiese una voce.
- Ah, ciao Torch- sbadigliò lei.
-Rispondimi Nives-
-Alle undici come al solito, no?-
-E poi?-
-E poi cosa? Ho dormito, ovvio-
Torch alzò un sopracciglio, poi si mise due dita sotto il mento e si avvicinò per scrutarla.
-Ma che fai?!- esclamò lei.
-Dunque.... Alle 3 e 25 ti sei svegliata, non riesco a capire perché, ti sei messa a disegnare e poi ti sei addormentata mentre disegnavi- disse lui.
-Tu sei uno stalker- affermò Nives.
-Non è vero, ho soltanto un grande talento investigativo- ribatté l'amico. La ragazza rise.
-Non ti credo lo stesso- sorrise, poi tornò seria -Comunque volevo parlarti del sogno che ho avuto stanott-
Suonò la campanella, e lei imprecò. -Senti, te lo racconto mentre torniamo a casa, almeno non saremo interrotti, penso- disse sbuffando.
Torch rise e si risedette davanti a lei.
Durante le ultime tre ore, Nives non fece che pensare al sogno. Proteggere, recuperare, riprendere COSA? E poi, chi era quella figura sanguinante (sempre se quello che colava dalla sua schiena potesse essere chiamato sangue)? Intanto che ci pensava, disegnava sul quaderno, neanche lo volesse, ma quando finì si accorse di aver disegnato delle ali d'angelo. Strano, non erano i suoi soggetti preferiti da disegnare. Alzò le spalle, e si rimise a stare attenta alla lezione, anche se la sua visuale era coperta dalla folta capelluria a tulipano dell'amico.
Finalmente uscirono da scuola.
-Allora Niv, dimmi, che è successo nel sogno? Di nuovo i goblin con i calzini a strisce bianche e rosse?- disse lui scherzando.
Lei rabbrividì. -No, per fortuna quelle orride creature stavolta non c'entrano- disse -Stavolta, ho sognato qualcosa di ancora più strano-
E gli raccontò tutto.
Alla fine, Torch era sbigottito. -Woah. Strano, davvero. Bah, magari l'hai sognato perché eri stanca e ieri la prof di religione ci ha fatto due ore in più di supplenza, non credi?- propose scherzosamente.
Nives scosse la testa. -Non stavo attenta ieri, non può essere. Non lo so Torch, magari era solo frutto della mia immaginazione. Sai come sono-
Lui annuì. -Beh Nives, io ti lascio qui, a domani!- sorrise, e girò per la sua strada.
L'amica sospirò e arrivò anche lei a casa. Buttò lo zaino per terra e salì in camera sua, con l'intenzione di buttarsi sul letto, ma....
Nives non riuscì neanche a sentire il rumore. Appena aprì la porta, qualcosa di un sacco luminoso cadde dal soffitto, no, bucò il soffitto e si schiantò sul pavimento.
Si dovette coprire gli occhi per ripararsi dalla luce. Poi la luce finalmente si affievolì, e lei poté vedere cosa aveva bucato il suo tetto. Davanti a lei, era caduto un angelo.

I can see youWhere stories live. Discover now